OGNI POLITICA DOVRA' PIEGARE LE GINOCCHIA DAVANTI ALLA MORALE.
IMMANUEL KANT

La moralità non è propriamente la dottrina del come renderci felici, ma di come dovremo diventare degni di possedere la felicità. (Immanuel Kant )


Cicerone:
(106 a.C. 43 a.C. )

"LE FINANZE PUBBLICHE DEVONO ESSERE SOLIDE, IL BILANCIO DEVE ESSERE EQUILIBRATO, IL DEBITO PUBBLICO DEVE ESSERE RIDOTTO, L'ARROGANZA DELL'AMMINISTRAZIONE DEVE ESSERE COMBATTUTA E CONTROLLATA, E GLI AIUTI AI PAESI STRANIERI DEVONO ESSERE RIDOTTI AFFINCHÉ ROMA NON FALLISCA. LE PERSONE DEVONO ANCORA IMPARARE A LAVORARE INVECE DI VIVERE CON L'ASSISTENZA PUBBLICA.


La dittatura perfetta avrà sembianza di democrazia. Una Prigione senza muri nella quale i prigionieri non sogneranno di fuggire. Un sistema di schiavitù dove, grazie al consumo e al divertimento, gli schiavi ameranno la loro schiavitù. Aldous Huxley

Le regole di maggioranza funzionano solo se si considerano anche i diritti individuali: non si possono avere cinque lupi e una pecora che votano su cosa cucinare per cena. (Larry Flynt)

NON E' UNA COLPA DESIDERARE UN ATTIMO DI PACE ALMENO AL TRAMONTO DELLA VITA. ( JOHN LE CARRE' )

Quando a causa degli anni

non potrai correre, cammina veloce.

Quando non potrai camminare veloce, cammina.

Quando non potrai camminare, usa il bastone.

IL MEGLIO E' NEMICO DEL BENE!!

CONTRA FACTUM NON VALET ARGUMENTUM !!!


QUANTO E’ BELLA GIOVINEZZA CHE SI FUGGE, TUTTAVIA CHI VUOL ESSER LIETO SIA DI DOMAN NON V’è CERTEZZA



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martedì 29 dicembre 2020

 DOBBIAMO RINGRAZIARE? ME LO DOMANDO, MA NON LO SO

Te Deum laudamus: te Dominum confitemur.
Te aeternum patrem, omnis terra veneratur.
Tibi omnes angeli,
tibi caeli et universae potestates:
tibi cherubim et seraphim,
incessabili voce proclamant:
"Sanctus, Sanctus, Sanctus
Dominus Deus Sabaoth.
Pleni sunt caeli et terra
majestatis gloriae tuae." 

A fine anno i credenti si ritrovavano in chiesa per innalzare l’inno di ringraziamento :il "Te Deum" al Signore per il bene ricevuto nell’anno che spirava e per impetrare grazie e benedizioni per il nuovo che titubante si affacciava. Il canto era toccante, l’odore dell’incenso profumava l’anima ed il corpo. Dopo si ritornava alle proprie abitazioni per preparare la funzione laica dell’addio al vecchio anno e del benvenuto al nuovo in verità piccolo come un neonato, ma già schiacciato sotto il peso di ogni aspettativa. Chi vivrà vedrà!

Sono cattolico, credente, una volta anche praticante, ma impossibilitato a rivolgere a Dio una sia pur piccola preghiera di ringraziamento. Lo so che la chiesa attribuisce solo alle azioni dell’uomo le disgrazie attribuendo a Dio le grazie, però ogni tanto il buon Dio potrebbe mitigare le conseguenze delle nefandezze umane, così giusto per gradire!

Quest’anno è stato un “annus horribilis” difficilmente dimenticabile: guerre, annegamenti, fame, innocenti che si spengono tra atroci sofferenze, pandemia ed un numero stragrande di morti a causa del covid-19- A questi poveri morti in solitudine si aggiunge purtroppo quello della mia Annamaria, morta nel suo letto senza aver potuto scambiare un ultimo indelebile sguardo con noi attorno al suo capezzale. Coloro che entreranno nel Regno di Dio devono passare attraverso la grande tribolazione, è mia convinzione che Annamaria è al cospetto di Dio!

La sofferenza, la solitudine, il silenzio, lo spazio vuoto e sconfinato mi hanno intrappolato in una rete dalle maglie strettissime che mi trascinano in basso. Per risalire in superficie devo combattere con tutte le mie forze e non sarà una battaglia facile. Avrei voluto non mettere in evidenza le foto di Annamaria lasciando solo alla mente il suo ricordo che probabilmente si perderebbe nella nebbia del tempo: so che è esistita, che era bella,bellissima che mi ha voluto bene che aveva quei lineamenti magici che a poco a poco si trasformeranno in una luce d’aurora, di bellezza pura senza dimensione.

Le foto di Annamaria me la ricordano bellissima, mi fanno sentire indegno di tanta bellezza e sono lame taglienti ed infuocate che penetrano nel mio cuore.

Ho fatto tanto e tutto per lei, ora non posso fare proprio nulla, vorrei tenerla ancora con me, ma il solo modo di starle vicino è andare da lei. Soltanto di questo ringrazierei il Buon Dio!

Che mi ascolti !

giovedì 24 dicembre 2020

 

RISOTTO CON ZUCCHINE E CURCUMA 

Prima di essere colpito da una micidiale sberla del destino avevo preparato questa ricetta che, se non la inserisco nel mio blog, corre il rischio di passare nel dimenticatoio e non sarebbe una cosa bella. 

INGREDIENTI. MEZZA CIPOLLA BIANCA – UNA ZUCCHINA MEDIO GRANDE -  PANCETTA A DADINI DOLCE: UN PAIO DI CUCCHIAI COLMI – RISO CARNAROLI: TRE TAZZINE DA CAFFE’ – CURCUMA IN POLVERE: LA PUNTINA DI UN CUCCHIAINO DA CAFFE’ – OLIO EVO: CINQUE CUCCHIAI. – BURRO: 20 GR. – FORMAGGIO GRANA GRATTUGIATO: TRE O QUATTRO CUCCHIAI COLMI.

TEMPO: 40 MIN. – DIFFICOLTA’: FACILE – DOSI PER TRE PERSONE

 

In una padella anti aderente versare l’olio, la cipolla tritata finemente, la zucchina ridotta in piccoli dadi e metà della pancetta dolce. Salare e cuocere per una ventina di minuti, Nel frattempo procurarsi un litro di brodo vegetale ( anche quello star liquido va più che bene ). Quando il soffritto è pronto versare il riso e cominciare a risottare aggiungendo di volta in volta un mestolino di brodo bollente. Aggiungere l’altra metà della pancetta e continuare la cottura a fuoco moderato. Quando il riso sarà cotto per 8 decimi aggiungere la puntina di curcuna, il filo di acqua bollente, rimestare fin quando il riso sarà perfettamente al dente. Togliere dal fuoco, aggiunger il burro, rimestare ed infine unire il formaggio grana. Mantecare e servire!

sabato 19 dicembre 2020

 

L'EPILOGO

Tutto è compiuto! Poco prima delle ore otto del 18 dicembre mia moglie Annamaria ha smesso di soffrire dopo una lunga, lunghissima agonia.

Uscendo dalla chiesa dove si sono svolti i funerali ho riflettuto sulle parole con le quali si comunica il decesso di un congiunto.

Si può dire: Annamaria non c’è più, oppure Annamaria è morta!

Vi è una sottile differenza, dicendo che è morta si pensa che lei sia ancora tra di noi anche se in forma diversa; dicendo invece che “ non c’è più”  si pensa che la defunta sia celata ai nostri occhi allontanandosi materialmente e con tutto quello che resta del suo corpo.

Ho guardato, standole vicino, tanto tempo il viso sereno e rilassato di mia moglie, aspettavo forse di vederla muovere, alzarsi a sedere e dirmi che tutto era uno scherzo!

Era bellissima anche nel sua nuova condizione. Tanto bella che sembrava impossibile fosse morta.

Terminata la cerimonia, il furgone con la bara coperta di rose gialle che lei tanto amava  ha svoltato l’angolo sottraendosi alla mia vista. Dov’è Annamaria? Non c’è più e mai più  sarà visibile ai miei occhi. L’amore della mia vita è diventata una cosa, sia pur preziosa, da sistemare su uno scaffale!

Comincio a rivedere tutti i momenti belli della vita con lei, solo quelli belli che affiorano come schiuma nel mare odoroso di salsedine che purtroppo il vento spingerà al largo. Io rincorrerò questi ricordi indelebili, a loro mi aggrapperò per tentare di vivere una vita da solitario, lunga non so quanto, ma sicuramente molto più lunga rispetto a quella desiderata per raggiungere prima possibile mia moglie con la quale ho vissuto oltre sessanta anni di vita in comune. Insieme, immuni da tristezze e malattie vivremo un tempo sconfinato ed eterno! 

Amore mio, riposa in pace!                                                                  

giovedì 17 dicembre 2020

Da un paio di giorni vivo come nella cella della morte in attesa che il direttore del carcere entri e mi comunichi che il ricorso alla suprema corte è stato respinto e che un sacerdote i miei cenni attende. Io aspetto e il direttore altro non è che il medico dell’Ospedale San Giuseppe che con poche parole mi comunica che mia moglie non è più di questo mondo. Sentenza assolutamente definitiva!

Scrivo queste poche righe ed i battiti del mio cuore sono accelerati.

Mia figlia Patrizia mi ha parlato di un abito per vestire la mamma per  il suo ultimo viaggio, con Giulia lo abbiamo cercato e abbiamo trovato un involucro contenente tutto l’occorrente per la vestizione che la mamma stessa aveva preparato inserendo anche una sua bellissima foto con dedica: “”RICORDATEMI CON UN SORRISO”” ed il sorriso era veramente bello!

Quanto sei bella amore mio!!

Motus in fine velocior! Il moto è più veloce verso la fine!

Carissima Annamaria se esiste un colpo di fulmine è stato proprio quello che mi ha colpito la primissima volta che ti ho vista, avrei voluto prenderti, rapirti e sparire con te, solo con  te. Anni difficilissimi durante il nostro fidanzamento e tante piccole burrasche dopo. Burrasche di volta in volta dimenticate con gli abbracci, con le nascite delle nostre figlie, con i viaggi attorno al mondo. Alla fine siamo stati insieme per oltre 60 anni, una vita intera durante i quali ci siamo amati e sopportati come capita in tutte le famiglie quando alla base di tutto vi è un vero amore anche se insidiato da qualche problemino. Dopo le burrasche il bel tempo si apprezza molto di più ed a volte siamo grati anche alle burrasche!

Ho avuto il grandissimo privilegio di essere stato il tuo primo uomo ed è stato un grande regalo che la vita mi ha fatto, ho sfogliato la rosa apprezzandone il profumo inebriante. Saranno queste le ultime immagini che si spegneranno nelle mie pupille quando toccherà a me lasciare questo mondo sperando di raggiungerti  presto in una vita priva di pene e tormenti.

Mi torna in mente una frase di Sant’Agostino: “ Signore non ti chiedo perché me la togli, ti ringrazio per avermela data!

Sono consapevole che inizierà un periodo breve, ma terribile, al quale certamente si sopravvivrà anche se i segni saranno difficilissimi da scomparire!

Vorrei avere la forza o la possibilità di tenere ed accarezzare la tua mano e sussurrarti la frase che Federica Cappelletti pronunciò all’amatissimo marito Paolo Rossi in fin di vita: “”vai, lasciati andare. Hai sofferto troppo. Abbandona questo corpo “ ed io aggiungo: che ti ha tanto tradito !

 


martedì 15 dicembre 2020

 

PASTA E FAGIOLI CON SALSICCIA

INGREDIENTI: SALSICCIA FRESCA GROSSA: DUE CAPI – FAGIOLI LESSATI: 250 GR. – TUBETTINI: 150 GR. – SALSA DI POMODORO: UNA TAZZA DA CAFFE’ E LATTE – PEPERONCINI FRESCHI ROSSI E VERDI: DUE META’ – OLIO EVO: SEI CUCCHIAI – NDUJA: UN CUCCHIAIO RASO – SEDANO: UN MEZZO GAMBO – CAROTA: UNA MEDIA – AGLIO: UNO SPICCHIO SIGNIFICATIVO!! 

TEMPO:45 MINUTI CON FAGIOLI GIA’ LESSATI -  DIFFICOLTA’: FACILE – DOSI PER 3 o 4 PERSONE 

Dopo tante ricette di pasta e fagioli questa che ho realizzato oggi è sicuramente la più buona e che farò molto spesso, almeno fin quando mi diletterò a cucinare!

In una padella anti aderente versare l’olio evo ed il tritato non proprio fine di sedano carota ed aglio. Lasciar soffriggere per poco meno di dieci minuti a fuoco moderato. Aggiungere i peperoncini freschi rossi e verdi nella misura di poco meno della metà inferiore tagliata a rondelline. Dopo cinque minuti aggiungere la salsiccia anch’essa tagliata a rondelline. Rimestare e cuocere per una decina di minuti a fuoco moderato fin quando la salsiccia risulterà cotta.

Nel frattempo cuocere i tubettini. Aggiungere al soffritto i fagioli, rimestando e cuocendo a fuoco moderato per una decina di minuti ancora. Aggiungere l’nduja. Unire a questo punto la salsa di pomodoro, pochissima acqua di cottura della pasta. A cottura ultimata dei tubettini toglierli leggermente al dente e tuffarli nei fagioli aggiungendo se mai pochissima acqua calda. Cuocere ancora cinque minuti. Raggiunta l’amalgama desiderata, rimestare e servire la pasta e fagioli sia ben calda che tiepida.

venerdì 11 dicembre 2020

 CIAO PAOLO, SEI STATO UN GRANDE !

Di fronte alla morte dovremmo essere tutti uguali, ma le considerazioni sulle qualità delle persone che hanno lasciato questo mondo sono e devono essere differenti. Prendiamo ad esempio Diego Maradona e Paolo Rossi, due portenti nella loro professione e due estremamente diversi nella loro vita privata che per essere personaggi pubblici può essere analizzata e commentata.

Diego si è spento forse da solo, forse in astinenza da alcool o da droga ( dico forse perché allo stato si può ipotizzare, ma senza assoluta certezza ), lasciando diversi figli diseredati, altri che hanno potuto ereditare, ed altri probabilmente sconosciuti. Diciamo che la situazione non è consona ad un grande sportivo, luce del calcio.

Paolo Rossi – basta guardargli il viso, il suo splendido sorriso – ci ha lasciati a soli sessantaquattro anni, serenamente nel suo dolore, tra le braccia della sua adorabile moglie Federica Cappelletti, forte come una roccia, forse unica nell’affrontare una dolorosissima situazione. Paolo si stava spegnendo, lei gli teneva la mano trovando anche la forza incredibile di parlargli, di accompagnarlo alla soglia dell’eternità, rassicurandolo, quasi a raccontargli una favola, l’ultima favola. Da un articolo sulla stampa di oggi, forse del Corriere della Sera, la moglie ha dato direttamente la notizia della morte di suo marito Paolo così:”””Gli ho detto vai, lasciati andare. Hai sofferto troppo. Abbandona questo corpo». E prima che Paolo chiudesse gli occhi per sempre Federica gli ha sussurrato: «Sappi che io crescerò le nostre bambine e sarò vicina al tuo primo figlio Alessandro».”””

Mi viene in mente la morte di Capannelle nel film  L’Armata Brancaleone quando Brancaleone da Norcia prende la mano del morente Abacuc e gli racconta la storia di un mondo meraviglioso, pieno di delizie al quale approderà pian pianino!

Chi volesse vedere o rivedere la scena clicchi su: 

https://www.youtube.com/watch?v=go4wnU5I8Kg

Nella sventura della morte cosa c’è di meglio che essere accompagnati con dolcezza e vicinanza stringendo una mano amica che tante carezze ha posato sulla guancia umida di pianto.

Mia mamma è morta a 59 anni a causa dello stesso male che ha colpito Paolo, è morta tra le mie braccia e posso comprendere il dolore di Paolo e dei suoi congiunti.

Addio Paolo, grande uomo e grande sportivo, le tue gesta del 1982 resteranno indelebili nel nostro cuore e nella nostra mente. Riposa tranquillo ed in pace. Non lo so, ma credo che il buon Dio voglia allestire una grandissima squadra di calcio cominciando dall’attacco con te e Maradona.

Un pensiero di Paolo Rossi:"""Non importa da dove veniamo o da quale condizione politica, sociale o famigliare. L'importante è dove vogliamo arrivare, quello che vogliamo fare della nostra vita. Dovete credere nei vostri sogni, nel sogno della vostra vita. E fatelo con passione, con coraggio e con rispetto."""


martedì 8 dicembre 2020

 

MEZZE MANICHE ALL’ORTOLANA

INGREDIENTI: MEZZE MANICHE 250 GR. – SEDANO BIANCO: UN GAMBO – CAROTA: UNA MEDIA – CIPOLLA BIANCA:UNA META’ DI UNA MEDIO GRANDE – UNA MEZZA ZUCCHINA – UN CUCCHIAIO COLMO DI PEPERONI ROSSI E GIALLI TRITATI – UN PEPERONCINO PICCANTE VERDE - UN POMODORO TIPO RAMATO - PARMIGIANO GRANA: TRE CUCCHIAI COLMI – OLIO EVO: SEI CUCCHIAI – SALE E PEPE: QB 

TEMPO: 40 MIN. – DIFFICOLTA’: FACILE – DOSI PER 2-3 PERSONE 

Non c’è niente di meglio e di utile che utilizzare residui di altre preparazioni ricorrendo alla propria fantasia.

In una padella anti aderente e capiente versare l’olio, la cipolla,il sedano e la carota tritati e cominciare a soffriggere. Dopo cinque minuti aggiungere la zucchina esterna e tritata, il pomodoro ridotto in piccoli pezzi ed il peperoncino a seconda del gradimento. Cuocere per una decina di minuti dopo di che aggiungere la punta di un cucchiaio di concentrato di pomodoro ed un goccio di acqua, regolare di sale e pepe. Nel frattempo cuocere le mezze maniche, scolarle al dente e versarle nella salsa ortolana non prima di aggiungere molto formaggio grana. Rimestare e servire.

Ho usato le mezze maniche, avrei potuto usare queste delizie ovviamente fatte da me! Sono bravo eh?



 


domenica 6 dicembre 2020

 


TROCCOLI AL RAGU’ DI CANOCCHIE

 


INGREDIENTI: CANOCCHIE: 700 GR. – TROCCOLI: 500 GR. - OLIO EVO: MEZZO BICCHIERE DA VINO – POLPA DI POMODORO: UNA SCATOLA DA 400 GR. – PREZZEMOLO: UN BEL CIUFFETTO – CIPOLLA: UNA META’ DI UNA MEDIO GRANDE – PEPERONCINO: QB A SECONDA DELL’AMORE  CHE SI HA PER QUESTA DELIZIA ! – AGLIO: UNO SPICCHIO – VINO BIANCO: MEZZO BICCHIERE.

TEMPO: 60 MIN. – DIFFICOLTA’: FACILE – DOSI PER  4 PERSONE 

I miei zapping televisivi mi portano in giro sui canali che trattano di cucina. Ne vedo tanti e tante sono le ricette che osservo. In questo” rari nantes in gurgite vasto” ( è una locuzione latina traducibile con «rari nuotatori nel vasto gorgo».  Non centra nulla con le canocchie, ma per far vedere che non sono “ ignorante “” ah ah ah ah ed ancora AH!) le nozioni si intersecano, poi ci metto del mio ed alla fine non so se la ricetta è mia al 100% , al 70%, al 50% o se l’ho saccheggiata. Eccola dunque!

Lavorare le cicale privandole della testa, della coda, delle zampette ventrali e dorsali, nonché dei lati. Fare in modo di non fare uscire il liquido che le canocchie hanno al loro interno. Mettere le canocchie amputate in una zuppiera e raccogliere in una ciotola le parti sottratte al crostaceo.

In una padella versare l’olio, un po’ di prezzemolo ed uno spicchio di aglio finemente tritato. Soffriggere per un minuto dopo di che aggiungere le parti sottratte alle canocchie. Cuocere a fuoco vivace per cinque minuti, poi aiutandosi con un batticarne schiacciare i pezzetti di canocchia. Continuare la cottura aggiungendo qualche cucchiaiata di acqua. Sicuramente sarà una ricetta molto presente nella carta del …….mio ristorante e la prossima volta che la preparerò frullerò i pezzetti di cicala e inizierò con questa semi poltiglia.

Quando i pezzetti di canocchia saranno ben soffritti, sfumare col vino bianco e poi filtrare il tutto attraverso un colino dalle maglie strette.

Versare il sugo filtrato nella stessa padella ed aggiungere le cicale che aspettavano il loro turno nella zuppiera utilizzando anche il liquido che avranno rilasciato. Cuocere per una decina di minuti fin quando le canocchie non avranno cambiato colore, sfumare con un po’ di vino bianco, aggiungere un po’ di prezzemolo tritato, un pizzico di sale, il peperoncino ed in ultimo la polpa di pomodoro. Cuocere fin quando il sugo si sarà lievemente addensato grazie al liquido fuoriuscito dai crostacei. Cuocere in abbondante acqua normalmente salata i troccoli, (ci vorrà una decina di minuti ), scolarli e versarli nella padella ( o casseruola ) delle canocchie. Rimestare per bene ed aggiungere una manciata di prezzemolo tritato al momento. Le canocchie saranno sistemate sui singoli piatti e potranno essere consumate sfogliandole con le dita oppure - per i più golosi . succhiate ( senza far rumore Ah Ah )

 


lunedì 30 novembre 2020

 


Sollecitato dal mio editore, meglio dire dalla mia editrice, butto giù due righe sulla dolorosa morte di Diego Armando Maradona.

Prima di essere additato al pubblico ludibrio voglio affermare gridando e compunto che Diego è stato e sarà il più grande numero 10 del mondo. Se ne verrà fuori un altro vorrà dire che divideranno ex aequo il primo posto. Le sue imprese sportive, le sue serpentine ed i suoi gol sono da enciclopedia. Alcuni gesti hanno addirittura annientato le leggi della fisica. Invidio chi ha avuto la fortuna di vederlo all’opera e mi par di sentire il boato dei tifosi a sottolineare un gol oppur e un gesto sportivo.

E’ giusto che lo stadio San Paolo di Napoli si debba chiamare Stadio Maradona perché è un gesto di grade affetto e di grandissima riconoscenza verso un atleta che ha regalato ben due scudetti alla squadra partenopea. Morto Diego, parce sepultis e che riposi in pace!

Dal 25 novembre giorno della sua morte le reti televisive si sono impadronite della sua storia con ricostruzioni, filmati e contro filmati e chissà per quanto altro tempo ci sottoporrano fatti e aneddoti dello Scomparso. L’audience è audience e vassi rispettata!!

Accanto alle superlative ineguagliabili doti sportive si accostano, purtroppo per lui, fatti a dir poco sconvenienti. Sono perfettamente d’accordo che i fatti personali non debbano essere raccontati con malizia o derisione ed è appunto per questo che il fascicolo “ Maradona “ debba essere chiuso al più presto anche per non correre il pericolo che emergano fatti ancor più gravi di quelli conosciuti. Diego persona gentile ed educata, mai una parolaccia, disponibile ed amicone; sono contento per lui e per la sua memoria. Accanto a queste “ gentilezze “ si trovano la droga, l’evasione fiscale, la frequentazione con gente di camorra ( probabilmente era la gente di camorra che voleva fargli regali, e che regali! Ai quali Diego non ebbe la forza di sottrarsi), il carcere, la fuga ecc.ecc.

Non trascuriamo poi il capitolo sessuale dove appunto Diego – parlandone con rispetto ed una certa invidia – primeggiava avendo “ seminato il seminabile “ dal momento che già adesso vi sono richieste di verifica del DNA allo scopo di accertare la sua paternità non tanto per affetto quanto per effetti. Ancora con rispetto mi sento di affermare che Diego Armando Maradona più che essere “ il pibe de oro “ sia stato “ il pube de oro”

Resta e resterà un personaggio estremamente simpatico, genio e sregolatezza, del resto anche se in un altro campo, vi era un certo Michelangelo Merisi detto il Caravaggio sommo pittore accusato di omicidio e condannato a morte!!

I tifosi napoletani pittoreschi ed addolorati hanno manifestato con cori, bengala, tappeti di fiori e di lumini dando vita a diversi murales con l’immagine di Diego con la testa circondata da un’aureaola di santità. E passi ! Ma come si fa ad immaginare manifestazioni di assoluta devozione come quella esibita da Bruno Conti che si è genuflesso raccogliendosi in preghiera davanti all’effige di Maradona.

La genuflessione è un gesto rivolto a Dio, realmente presente nella Santa Eucaristia. Non ci genuflettiamo alle persone (come facevano alcune culture in passato) o alle cose materiali, ma solo a Dio.

Le esagerazioni positive o negative hanno tutte lo stesso peso specifico.

Ciao Diego, che la terra ti sia lieve !

 


domenica 29 novembre 2020

 


Cari commensali virtuali, oggi è la giornata della semplicità e della convenienza. La ricetta postata questa mattina e quella che adesso farà la stessa fine sono di una semplicità inversamente proporzionale alla bontà!

Parlo delle: 

POLPETTE DI PANE

INGREDIENTI:PANE RAFFERMO ( ma non molto ):500 GR. – UOVA: DUE – LATTE: 250 ML. – PREZZEMOLO: UN CIUFFETTINO . AGLIO: UN PICCOLO SPICCHIO – FORMAGGIO PECORINO: 100 GR. -  PANGRATTATO, SALE E PEPE: QB. – OLIO DI GIRASOLE PER FRIGGERE. 

TEMPO 60 MIN. – DIFFICOLTA’: FACILE – DOSI LIBERE 

Affettare il pane raffermo, se la crosta non è tanto dura non occorre eliminarla, e metterlo a bagno nel latte allungato con un po’ di acqua. Lasciar riposare per una mezz’oretta dopo di che strizzare il pane e lavorarlo eliminando eventuali pezzetti non ammollati. Nella zuppiera dove è stato messo il pane lavorato aggiungere la due uova intere, il pecorino, il prezzemolo finemente tritato e lo spicchio di aglio meglio se passato nello spremi-aglio, salare e pepare. Lavorare per bene, poi unire tanto pangrattato fino ad ottenere un composto omogeneo e piuttosto consistente. Bagnandosi di tanto in tanto le mani formare delle polpette e disporle su di un vassoio. Mettere a fuoco una padella per la frittura con una giusta quantità di olio di girasole tanto da non immergere completamente le polpette, ma da raggiungerle fino alla loro metà. Quando le polpette saranno ben fritte disporle su un foglio assorbente. Le polpette non devono essere impanate o infarinate prima delle frittura.

Volendo si può fare un bel sughetto di polpa di pomodoro e basilico, aggiungendo anche uno spicchietto di aglio, ma consiglio di non immergere le polpette nel sugo perché temo che si spappolino. Metterei a disposizione dei commensali una piccolissima ciotola con dentro il sughetto nel quale intingere le polpette di volta in volta ed autonomamente.


 

PENNONI ALLA CILENTANA

Credo di aver letto o visto questa ricetta da qualche parte, non ricordo e non ricordo bene ingredienti e passaggi. Fidando nella mia maldestra memoria e nell’immaginazione ricostruisco la ricetta.

INGREDIENTI: PASTA PENNONI: 200 GR, - CAPPERI DISSALATI O SOTT’OLIO: DUE CUCCHIAI – ACCIUGHE DISSALATE: QUATTRO O CINQUE A SECONDA DELLA GRANDEZZA – AGLIO: UNO SPICCHIO – OLIVE CONDITE: UNA DECINA - PEPERONCINO VERDE PICCANTE: META’ DI QUELLO GRANDE. – OLIO EVO: MEZZO BICCHIERE DA VINO SCARSO – FORMAGGIO PECORINO: 30 GR.

 TEMPO: 40 MIN – DIFFICOLTA’: FACILE  - DOSI PER TRE PERSONE 

La peculiarità di questa ricetta risiede nel gusto difficilmente incontrato prima, almeno per me così è stato!

In una padella versare l’olio, le acciughe, i capperi, le olive, il peperoncino tagliato e l’aglio. Cominciare a cuocere a fuoco moderato. Nel frattempo portare ad ebollizione una pentola di acqua non salata. Aggiungere nel soffritto in cottura la pasta e risottarla aggiungendo di tanto in tanto mezzo mestolino di acqua bollente. A cottura ultimata, il cui tempo varierà a seconda della dimensione della pasta e della sua qualità, toglierla dal fuoco, ricoprirla con una generosa spolverata di pecorino e metterla in una ciotola di terracotta, giusto per una bella presentazione.

La preparazione ha un buon sapore deciso e nuovo ragion per cui occorre alla fine brindare con un bel rosso corposo!


sabato 28 novembre 2020

 LA PUBBLICITA' - CHE BELLA LA PUBBLICITA'

Recentemente è apparsa in tv una pubblicità relativa d assorbenti per signora di una nota marca deliziandoci con un cartoon di una vagina parlante.

I maggiorenni curiosi possono vedere lo spot pubblicitario cliccando su: https://www.youtube.com/watch?v=G49fs_TjxJo VIETATO AI MINORI ED AI SENSIBILI.

Oramai sembra che in Italia le nostre donne abbiano ripetuti fastidi nelle parti basse ed allora occorre intervenire con pomate miracolose ed assorbenti che assorbono per bene. Non parliamo poi delle incontinenze bene evidenziate da una signora che si sbellica dalle risate e ci fa sapere che non ….” può trattenerla, letteralmente ! Non parliamo poi della pubblicità di una nota marca che promette miracoli per i prostatici che non troveranno più scuse adducendo un rumore che proviene dalle scale o dal televisore aperto in un'altra stanza. Una pilloletta marroncina ( e non azzurrina ) risolveranno tutti i problemi per assicurare una notte laboriosa e poi tranquilla!! Insomma tutti si occupano e si preoccupano delle nostre parti basse. Non parliamo poi delle pomate miracolose che risolvono i problemi di prurito, ovviamente alle parti basse, addirittura al telefono o con un altro prodotto che è.....nel suo intimo, ma che la presentatrice paia fare la pubblicità ad un dentifricio e chissà quante la usano come tale!!

Volevo suggerire alle industrie farmaceutiche di utilizzare le seguenti immagini per pubblicizzare rimedi contro la stipsi insolente e fastidiosa.

Prima della cura:


Dopo la cura:











 




giovedì 26 novembre 2020

 


SPAGHETTI AL PESTO DI CIMA DI RAPA

 

Il giorno mercoledì 18 novembre 2020 nella ricetta RISOTTO ALLA CIMA DI RAPA ho inserito appunto la procedura per realizzare il pesto di cima di rapa.

“””Lessare la cima di rapa dopo averla nettata. Scolarla e strizzarla, metterla in un frullatore e frullarla per bene, aggiungendo un po’ alla volta l’olio evo. Regolare di sale ed il pesto è pronto.”””

INGREDIENTI: SPAGHETTI N.5: 250 GR.  - PESTO: DUE CUCCHIAI - OLIO EVO:QB. - PANGRATTATO:20 GR. - SALE, AGLIO IN POLVERE E PEPERONCINO: QB.

TEMPO: 10 MIN PER IL PESTO+15 PER LA PASTA -  DIFFICOLTA': FACILE - DOSI PER 3 PERSONE.

Cuocere quindi gli spaghetti, condirli con un paio di cucchiai rasi di pesto e su tutto aggiungere due o tre cucchiai di pangrattato abbrustolito in un padellino con un filo di olio. Ricordo di rimestare spesso fin quando il pane avrà un colore nocciola chiaro.Spegnere il fuoco e lasciarlo riposare. Prima di utilizzare il pangrattato ho aggiunto una microscopica presina di aglio in polvere ( per chi lo ama ).

Impiattare ed aggiungere un filo di olio evo di quello buono e, per gli amanti, un po’ di peperoncino in polvere.

Provare per credere ed io  ………lo cresi! Ahahahahah!


NGREDI

mercoledì 25 novembre 2020

 

MANIFESTAZIONI E SLOGAN!

 

Si celebra oggi 25 novembre la giornata per “”” l’eliminazione della violenza sulle donne””” Ottima idea, ma risultati “ zero assoluto”.

Vi è stata la solita dichiarazione del nostro Presidente della Repubblica  con frasi di rito più o meno scontate!

Ribadisco: risultati “ zero assoluto e periodico “

Mi sarebbe piaciuto sentir dire che le donne che sporgono denunzia contro i loro mariti e conviventi, energumeni e violenti, che alternano violenza fisica e psicologica a richieste di accorato perdono, siano ascoltate e realmente protette. Vi sono casi di reiterate denunzie inascoltate con conseguenze tanto dolorose quanto aspettate. Mi par di sentire la solita litania: la polizia e i carabinieri sono pochi e mal pagati ecc.ecc.

Nel cassettino della memoria emerge una sentenza, con estrema riduzione della pena, per un uxoricida, estremamente violento e conosciuto per tale, ragion per cui la defunta risultò imprudente a mettersi con un tale soggetto. Quindi? Concorso in colpa!

Alle inutili manifestazioni che vorrebbero eliminare il problema si dovrebbero contrapporre alcune modifiche comportamentali e legislative.

Le forze dell’ordine dovrebbero, al ricevimento della prima denuncia da parte  vittima designata - per non considerare la terza, quarta o quinta denuncia – approntare tutte le difese per la donna , difese efficaci almeno al 90%. Il residuo 10% lo lascio all’imponderabile caso o alla mala sorte.

Il femminicida dovrebbe essere sottoposto a giudizio classico e non abbreviato che prevede uno sconto di pena già in partenza; la condanna dovrebbe partire da un minimo di due ergastoli con isolamento diurno per tutta la durata della pena; applicare per questo delitto il dispositivo del 41 bis. Negli Stati Uniti si comminano pene di reclusione a 120 – 180 anni senza possibilità di libertà vigilata! Fare manifestazioni con altoparlanti che informino gli aspiranti femminicidi delle gravi conseguenze nel caso avessero in animo di commettere un tale delitto. A questo punto solo ad un pazzo potrebbe venire in mente di commettere un delitto che lo vedrebbe morto civile per sempre!

Altro che fare manifestazioni per “ eliminare la violenza contro le donne”

Eliminare la violenza contro le donne per decreto!!! Mi viene in mente l’ex presidente dell’Uganda Idì Amin Dadà al quale venne sottoposto il grave problema della disoccupazione nel paese. Il presidente si raccolse nel suo pensatoio e poi per risolvere il problema a lui sottoposto decise di……..emanare un decreto presidenziale con quale…… si proibiva la disoccupazione nel paese !!!!

26 novembre 2020 - ore 23,32

Come dicevo…leggo sul Corriere della Sera un articolo con questo titolo:

VIOLENZA SULLE DONNE

I figli di Marianna Manduca saranno risarciti. Conte: «È la fine di un’ingiustizia»

La donna fu assassinata a 32 anni nel 2007 dal marito dopo aver denunciato per 12 volte le violenze subite dall’uomo. Il premier cita Aldo Moro: «Uno Stato non è veramente democratico se non ha come fine supremo la dignità» 

Altro che processioni per eliminare la violenza. In questi casi la legge dovrebbe essere violenta altro che educativa!!!


lunedì 23 novembre 2020

 

ALETTE DI POLLO AL FORNO

INGREDIENTI: SEI ALETTE DI POLLO – PANGRATTATO:150 R. – PREZZEMOLO; UN CIUFFETTO – MEZZI CUCCHIAINI DI: CURRY,CUMINO,PAPRICA DOLCE E AGLIO IN POLVERE – UOVA: DUE INTERE – SALE E PEPE:QB. – SUCCO DI LIMONE:POCHE GOCCE

TEMPO: 90 MIN – DIFFICOLTA’:FACILE – DOSI PER ¾ PERSONE.

Del pollo come del maiale, non si scarta nulla, ma vi è pur sempre una classifica delle parti. Secondo la mia opinione al primo posto si classificano ex aequo le alette e le sovracoscie, seguono il petto ( ottimo per le cotolette ) ed i fusi. Ogni altra parte è bene eliminarla o utilizzarla per un brodo delicato.

Ho comperato di recente delle ottime alette di pollo assai carnose. Le ho spuntate e le ho divise in due. Fin qui nulla di strano!

In una ciotola ho messo il pangrattato, il prezzemolo tritato, il sale, la puntina di un cucchiaino di cumino, curry, paprica dolce, una presa di pepe ed una più piccola di aglio in polvere. Ho mescolato per bene il tutto. In un'altra ciotola ho rotto due uova intere, ho salato molto delicatamente ed ho aggiunto cinque o sei gocce di succo di limone.

Ho immerso le alette nell’uovo e poi le ho tuffate nella ciotola del pangrattato massaggiandole per bene il modo da far aderire bene il pangrattato. Ho sistemato le alette su una teglia da forno foderata con carta da forno e le ho messe in forno pre riscaldato e ventilato a 200 gradi per una ventina di minuti, dopo di che le ho girate e dopo altri 20 minuti le ho sfornate.

Poca spesa, tanta impresa!

PS. Per utilizzare tutto il pangrattato ho affettato una bella melanzana, l’ho passata prima nell’uovo e poi nel residuo pangrattato infornandola sempre a 200 gradi in forno ventilato per dieci minuti da una parte e dieci minuti dall’altra.

Sic transit gloria mundi ! Per gli alto atesini “ come sono effimere le cose del mondo “ Per tutti aggiungo: “ sì, va bene, ma sono buonissime” !!!!

domenica 22 novembre 2020

                                                

POLENTA COL POLLO

INGREDIENTI: COSCIA E SOVRACOSCIA DI POLLO: 500 GR. – SEDANO, CAROTA E CIPOLLA: 150 GR. CAD. -  OLIO EVO: CINQUE CUCCHIAI – ROSMARINO E SALVIA FRESCHI: UN CIUFFETTO – FUNGHI CHAMPIGNON: 200 GR. – CONCENTRATO DI POMODORO: UN CUCCHIAINO  – VINO BIANCO SECCO: MEZZO BICCHIERE DA VINO -  AGLIO: UNO SPICCHIO – SALE E PEPE: QB. – POLENTA VALSUGANA: UNA CONFEZIONE DA 370 GR. 

TEMPO 90 MIN -  DIFFICOLTA’_ FACILE – DOSI PER ¾ PERSONE.

Avrei voluto inserire una bella foto del piatto completo, ma mi sono mangiato prima il contenuto, in ogni caso fidatevi!!

In una casseruola anti aderente mettere l’olio ed il trito di sedano, carota e cipolla e cominciare a soffriggere. Dopo una decina di minuti aggiungere un trito fine di salvia, rosmarino ed aglio. Rimestare e continuare a cuocere a fuoco moderato per altri dieci minuti, dopo di che aggiungere le cosce e sovracosce  separate tra di esse. Salare e pepare. Cuocere a fuoco moderato, rimestando spesso per una ventina di minuti. Sfumare col vino bianco secco dopo di che aggiungere i funghi champignon e subito dopo aggiungere il pochissimo concentrato di pomodoro. Aggiungere all'occorrenza un filo di acqua calda.

Nel frattempo portare ad ebollizione un litro e un mezzo di acqua normalmente salata ed aggiungere la polenta valsugana che dopo cinque o sei minuti è bella che pronta!

Versare la polenta su tutta la superficie di una sperlunga ovale allargandola con un cucchiaio di legno bagnato frequentemente con acqua. Fare una specie di incavo all’interno della polenta e versarvi il pollo con il suo intingolo.

Prima di far ciò ho disossato il pollo in modo che l’intingolo fosse formato da straccetti di pollo, funghi champignon con il loro sughetto. Consumare ben caldo.

La prossima volta che preparerò questa ricetta il pollo lo disosserò prima della cottura.


sabato 21 novembre 2020

 

MEGALOMANI IN CUCINA

Vi sono tanti concorsi culinari tipo Master Chef e se ne venisse fuori un altro da chiamarsi Megalomane Chef credo che potrei classificarmi tra i primi dieci!

In casa da diverso tempo siamo solo in tre: mia moglie, Giulia la badante ed il sottoscritto che pur di rapportarsi a parenti e amici si è inventato il ruolo di food blogger, fustigatore di costumi e filosofo a tempo perso. Ça vas sans dire che i miei lettori hanno la possibilità di evitare di ricevere gli avvisi di aggiornamento del blog semplicemente cliccando sul “ qui “ inserito appunto in calce alle mail di avviso. Fatto questo preambolo dico appunto della mia attività odierna in cucina.

Come potete osservare dalla foto il menù di oggi era formato da sformato di patate e cavolfiore, pollo arrosto con patate ed infine pasta al forno con zucchine e scamorza. Le foto sono esplicite e significative!

Come sia possibile divorare questo ben di Dio in un giorno? Ma nemmeno in una settimana visto che siamo solo tre in casa e non si preannunciano visite di commensali!

Non essendo possibile, vuol dire che avrò fatto riserva di cibo per ……eventuali carestie!!

Le ricette del pollo arrosto con patate già l’ho postata il 28 ottobre 2020, quella dello sformato di patate e cavoli l’ho postata il 3 novembre 2020 e quella della pasta al forno con zucchine la posto adesso precisando che è stata eseguita con le sole cose che per caso si trovavano già in casa.

Eccola ! 

PASTA AL FORNO CON ZUCCHINE

INGREDIENTI: PENNETTE RIGATE: 250 GR, - ZUCCHINE:250 GR. – RAGU’ ALLA BOLOGNESE: 180 GR. – SALAMINO STROLGHINO DI PARMA:30 GR. – PROVOLA AFFUMICATA: DUE SOTTILISSIME FETTE – SCAMORZA NORMALE: 150 GR. – FORMAGGIO GRANA: 70 GR. – OLIO DI GIRASOLE PER FRIGGERE: QB.

TEMPO 60 MIN. – DIFFICOLTA’: FACILE – DOSI PER 5 PERSONE.

Ho tagliato in due per il verso lungo le zucchine e poi a metà riducendole sempre per il verso lungo in fette sottili un paio di mm, le ho infarinate e fritte in olio di girasole mettendole poi su un foglio assorbente per eliminare l’eventuale olio in eccesso.

Nel frattempo ho cotto le pennette rigate in acqua normalmente salata scolandole a otto decimi di cottura.

Ho affettato lo strolghino ricavandone alcune fette sottilissime.

Ho messo in una zuppiera la pasta e l’ho condita col il ragù alla bolognese che pernottava nel mio frigo da qualche giorno. In una pirofila da forno ho versato pochissimo ragù ( perché ce ne era poco in partenza ) ed un filo di acqua, ho aggiunto la metà della pasta, lo strolghino, l’ho ricoperta con le fette di zucchine sulle quali ho messo la provola affumicata e le fette di scamorza. Ho aggiunto parte del grana padano, ho messo alla fine l’altra metà delle pennette rigate e su tutto una generosa spolverata di grana. Ho infornato a 180 gradi in forno ventilato, già riscaldato, per circa 30 minuti curando che la parte superiore della pasta non rosolasse eccessivamente.

 

DURA LEX, SED LEX!

Sì, va bene, ma le esagerazioni sono esagerazioni. Per suffragare questo concetto voglio sottolineare tre episodi. Al tempo dell’obbligatorietà dello scontrino la guardia di finanza prese a fare controlli, del resto molto giusti e per un verso anche tardivi. Le tasse pur pesanti e dolorose devono essere pagate, e qui non ci piove !

Un bambino esce dalla drogheria assaporando un lecca lecca ( domanda: quanti anni poteva avere un tale degustatore di profumato zuccherino? ) ed un solerte milite gli si avvicina e non chiede se il lecca lecca fosse buono e di suoi gusto, bensì chiede di vedere lo scontrino. Probabilmente il solerte vigile ha spiegato per una decina di minuti cosa significasse “ scontrino “. Il fanciullino non ha saputo rispondere e probabilmente ha offerto al vigile di assaggiare il suo lecca lecca. Il vigile è entrato nella drogheria, ha multato la gerente e non contento della sua manifestazione di autorità ha multato anche il bambino e per lui il suo papà. Se ricordo bene la multa – non so se pagata – fu di 70 euro! Colpire uno per educarne cento! Vi ricorda nulla questa frase?

Notizia di questi ultimissimi giorni riguarda due belle multe appioppate senza misericordia a due persone.

Nella bergamasca, laddove i paesini sono uno accanto all’altro, una signora di 63 anni lasciava il suo paesello per raggiungere a piedi – quindi vicinissimo al suo  -un altro paese per…udite, udite, dar da mangiare qualche briciola di pane ad infreddoliti piccioni. Ebbene, come se fosse appostato dietro ad un cespuglio salta fuori un vigile e dopo un formale brevissimo interrogatorio appura che la derelitta benefattrice aveva lasciato qualche metro prima il suo paese, cosa questa proibita, e le affibbia una bella multa di 280 euro! ( ho sempre detto che i piccioni sono dannosi !)

Ieri, invece a Como, un senza tetto che da oltre dieci anni abita sotto i portici del Liceo Volta si era recato al suo posto di lavoro situato per terra, ma in una via adiacente, è stato avvicinato da un solerte vigile che costatato che aveva lasciato il suo domicilio sotto i portici del Liceo, cosa questa che confligge contro le disposizioni di legge secondo le quali non si può lasciare il proprio domicilio se non per accertati gravi motivi evidenziati nell’autocertificazione, gli contestava una bella multa di 280 euro se pagata subito o 400 euro se pagata successivamente. Probabilmente il solerte vigile sarà oggetto di indagine medico-scientifica atta a verificare se al posto del cuore avesse un terzo polmone. Staremo a vedere.

Concludendo “dura lex sed lex” ma vi è pur sempre un limite invalicabile considerando poi i trattamenti riservati a chi ha tutto ed a chi non ha niente!

Io e certamente il 99,99% delle persone in casi come questi avremmo volto lo sguardo altrove se mai facendo finta di starnutire giusto appunto per non infierire su persone innocue, già malamente toccate dall’avversa fortuna!


giovedì 19 novembre 2020

 

LE STAGIONI

Chi “deve” trascorrere la maggior parte del tempo in casa non può godere delle gioie dell’inverno, con le montagne imbiancate di candida neve, col profumo del camino acceso che spande nell’aere il sapore e l’odore della legna che brucia! Ci si rannicchia al tepore del chiuso criticando, a ragione, l’insipienza dei programmi della TV. Alcuni si assopiscono ( beati loro ) altri ricordano le primavere e le estati in riva al mare quando passeggiando si ascoltava lo sciabordio delle onde annusandone il profumo. Chissà perché le primavere e le estati ci donano la sensazione dell’immortalità, mentre l’autunno e più ancora l’inverno ci riportano alla morte fredda come la stagione.

Nei giorni del covid-19 si leggono sui giornali le morti di personaggi illustri ai quali si assegnava il dono dell’immortalità; qualche amico è partito, un parente lo ha seguito. Mi viene da pensare: ed io? Sì, mi sento bene e mi chiedo come sarà possibile che muoia? Vuoi vedere che ne sarò esentato?(E’ arrivato il momento di consultare uno psicologo !)

Dal balcone della sala della mia abitazione vedevo altissimi alberi lussureggianti, dapprima con le gemme, poi le foglioline di un verde appena accennato, poi il verde robusto ed ora con le foglie vestite di un marroncino sempre più marrone ed infine il distacco dal ramo e la svolazzante caduta a terra. Una similitudine con la nostra vita: si nasce, si cresce e si muore con tanti episodi che si inseriscono nei tempi della crescita. Piante, animali e noi con loro abbiamo un solo comunissimo inevitabile destino!

Mi viene in mente una poesia di Giuseppe Ungaretti, brevissima ma tagliente ed assordante come il tuono col fulmine

“Si sta come

d' autunno

sugli alberi

le foglie.“

Intanto…. Ci si vede alla prossima primavera!

                                         

PASTA E FAGIOLI CON LE COTICHE


PREAMBOLO: Questa mattina a Milano faceva freddo e vi era una nebbiolina. Le previsioni per i prossimi giorni sono di temperature in calo di una decina di gradi. Cosa fare? Mi porto avanti con il lavoro convinto che a queste temperature rappresentano un salvavita pasta e fagioli e brodo ben caldo di carni miste.

Bando alle ciance e cominciamo!

INGREDIENTI: FAGIOLI  CANNELLINI SECCHI: 250 GR. – COTICHE: 200 GR. – SEDANO: DUE COSTE – CIPOLLA BIONDA: UNA MEDIO GRANDE – AGLIO: UNO SPICCHIO – CONCENTRATO DI POMODORO: UN CUCCHIAIO COLMO – BRODO VEGETALE GRANULARE: UN CUCCHIAINO – OLIO EVO: MEZZO BICCHIERE DA VINO – VINO BIANCO SECCO: MEZZO BICCHIERE DA VINO – UN CIUFFETTO DI SALVIA. 

TEMPO: DUE ORE – DIFFICOLTA’: FACILE – DOSI PER “DIVERSE PERSONE “ 

La racconto in prima persona.

La sera precedente ho messo a bagno i fagioli cannellini in acqua tiepida dando loro appuntamento per il giorno dopo.

Questa mattina ho tagliato a fette quadrate la cotenna che non presentava nemmeno un filo di grasso e l’ho messa a lessare in acqua normalmente salata con l’aggiunta di un cucchiaino di brodo vegetale granulare. La cotenna ha cotto per circa 90 minuti.

Ho scolato i fagioli dalla loro acqua notturna, li ho messi in una casseruola di terracotta, li ho coperti di acqua tanto da lasciarli al di sotto di un paio di dita, ho aggiunto la costa di sedano tagliata grossolanamente e lo spicchio di aglio in camicia. Ho cotto i fagioli per circa 90 minuti, forse un po’ di più, fin quando non si sono cotti all'85%. Ho salato i fagioli. Ho tolto i fagioli così come erano nella casseruola anche con la loro acqua di cottura che si era leggermente ristretta.

Nella stessa casseruola di terracotta, ho messo l’olio evo, la cipolla affettata ed uno spicchio di aglio tritato. Ho cominciato a soffriggere. Dopo una decina di minuti ho aggiunto la cotenna ridotta a strisce lasciandola cuocere per una quindicina di minuti. Ho aggiunto il ciuffetto di salvia ed ho sfumato poi col vino bianco. Dopo una decina di minuti ho aggiunto il concentrato di pomodoro, un goccio di acqua calda. Trascorsi altri dieci minuti ho aggiunto i fagioli tenuti da parte irrorandoli con un filo di acqua. Ho continuato a cuocere a fuoco moderatissimo per circa 15 minuti.

Nel frattempo ho cotto in acqua normalmente salata dei tubettini che ho poi unito ai fagioli. Ho aggiunto anche un po’ di acqua di cottura della pasta. Dopo cinque o sei minuti ho spento il fuoco lasciando raffreddare un po’. Li ho serviti conditi con un filo di olio evo ( di quello buono ) aggiungendo poi un pizzico di peperoncino macinato!

mercoledì 18 novembre 2020

                                             


RISOTTO ALLA CIMA DI RAPA


INGREDIENTI PER IL PESTO. CIME DI RAPE: KGR. UNO -  OLIO EVO:3/4 DI BICCHIERE DA VINO – RISO CARNAROLI: TRE TAZZINE DA CAFFE’ – CIPOLLA BIANCA: DUE CUCCHIAI COLMI – BRODO VEGETALE: 1 LT  - PROVOLA AFFUMICATA: 150 GR – FORMAGGIO GRANA: UN PAIO DI CUCCHIAI.

TEMPO 40 min. -  DIFFICOLTA’: FACILE – DOSI PER TRE PERSONE ( ovviamente solo per il risotto, il pesto servirà per altre preparazioni ). 

Lessare la cima di rapa dopo averla nettata. Scolarla e strizzarla, metterla in un frullatore e frullarla per bene, aggiungendo un po’ alla volta l’olio evo. Regolare di sale ed il pesto è pronto.

In una padella anti aderente versare un filo di olio ed un pezzetto di burro e la cipolla tritata finemente. Soffriggere per  due o tre minuti dopo di che aggiungere il riso ed iniziare a fare un comunissimo risotto utilizzando il brodo vegetale bollente preparato in precedenza.

A cottura quasi ultimata aggiungere due cucchiai colmi di pesto. Continuare la cottura a fuoco moderato per cinque minuti. Aggiungere la provola affumicata ridotta in piccoli pezzi. Se troppo consistente il risotto aggiungere pochissimo brodo. Rimestare delicatamente per far sciogliere la provola. Cospargere con poco parmigiano e servire ben caldo.

 


 


Cari amici oggi più che presentare una ricetta voglio darvi un consiglio. Ho trovato au Amazon una pentolina che reputo eccezionale. E’ formata da due pentoline; una che contiene una resistenza ed un’altra che si inserisce nella prima e che conterrà il cibo da cucinare. Cottura lentissima, 10 ore e più fino a 24 ore. Consumo? Quello di una lampadina LED. Quale è la caratteristica di questa pentolina magica? Si mette il cibo da cucinare con tutti gli ingredienti e si va fuori casa ( covid permettendo ) e rientrare dopo una decina di ore. Il cibo è cotto, se vi è la carne questa risulta tenerissima e non si è attaccato nulla. Se funziona a lungo è una benedizione, al contrario si saranno gettate dalla finestra 21 euro in momento di black friday altrimenti costerebbe circa 40.

LE DIMENSIONI RAPPORTATE ALLA BOTTIGLIA DI VINO:


Detto questo passo ad illustrare la mia prima esperienza per un ragù di maiale.


RAGU’ DI MAIALE A LENTA COTTURA

INGREDIENTI : UNA MEZZA CIPOLLA – DUE COSTE DI SEDANO – TRE SALSICCE GRANDI ( NON SOTTILI E LUNGHE ) – DUE PEZZI DI COTENNA DI MAIALE DA 15 CM PER LATO – TRE O QUATTRO PUNTINE DI MAIALE -  UN CUCCHIAIO DI UVA SULTANINA – UN MEZZO CUCCHIAIO DI PINOLI -  UN CIUFFETTO DI PREZZEMOLO – UN CUCCHIAIO DI NDUJA CALABRESE – UNA MANCIATA DI FORMAGGIO  PECORINO – OLIO EVO: CINQUE CUCCHIAI -  UNA SCATOLA DI POLPA DI POMODORO ED UNA BOTTIGLIA DA 700 ML. DI  PASSATA DI POMODORO – SALE QB – UN PEPERONCINO PICCANTE – UNO SPICCHIO DI AGLIO – VINO ROSSO: MEZZO BICCHIERE DA VINO.

 

TEMPO:10 ORE – DIFFICOLTA’: FACILE – DOSI LIBERE

 

Nella pentolina magica versare l’olio, la cipolla finemente tritata e le coste di sedano anch’esse tritate ma leggermente più grossolanamente. Aggiungere l’aglio tritato ed il peperoncino spezzettato. Ovviamente trattandosi di una pentola per cottura lentissima e prolungata le verdure non potranno soffriggere. Dopo quindici minuti aggiungere le salsicce e le puntine di maiale. Su un tagliere stendere le fette di cotenna, salarle delicatamente, ungerle con un po’ di nduja calabrese, aggiungere l’uva sultanina precedentemente ammollata in acqua tiepida ed i pinoli. Aggiungere ancora il pecorino ed il prezzemolo non tritato. Arrotolare su se stessa la cotenna, legarla con lo spago da cucina ed aggiungerla nel soffritto che ancora non soffrigge. Dopo circa un’ora aggiungere il vino ( meglio poco che tanto ). Dopo una ventina di minuti regolare di sale, aggiungere la polpa di pomodoro e la passata di pomodoro.Fatto questo potete abbandonare l’operazione, fare ciò che più vi aggrada e dopo una decina di ore renderete grazie a chi…….volete voi!

mercoledì 11 novembre 2020

 

RIGATONI E CAVOLFIORI AL FORNO

 

INGREDIENTI: RIGATONI ( o pasta simile )250 GR. – CAVOLFIORE: 400 GR. – OLIVE NERE DENOCCIOLATE: UNA QUINDICINA – ALICI SALATE SOTT’OLIO: CINQUE O SEI – OLIO EVO: SEI CUCCHIAI – SCAMORZA AFFUMICATA: 150 GR. – FILACCINI DI MORTADELLA: 25 GR. – PARMIGIANO GRATTUGIATO: 50 GR. – BURRO: 25 GR. – PANGRATTATO E SALE: QB. – CIPOLLA: 25 GR. 

TEMPO:90 MIN. – DIFFICOLTA’: FACILE – DOSI PER 4 PERSONE. 

Dunque, dove eravamo rimasti? Ah sì ricordo: patate e cavolfiore al forno!

Ridurre in piccolissime cime i cavolfiori e cuocerli in abbondante acqua normalmente salata. Scolarli e sistemarli momentaneamente in un ciotola capiente. In una padella anti aderente di più che medie dimensioni versare l’olio, le alici salate, le olive nere e la cipolla tritatissima. Soffriggere per cinque o sei minuti dopo di che unire il cavolfiore. Regolare di sale e cuocere per una decina di minuti. Nella pentolina dove si son cotti i cavolfiori cuocere i rigatoni e scolarli al dente. Cospargere ora con la metà del parmigiano grattugiato.

Ho usato uno stampo di alluminio. Ungere lo stampo e foderarlo col pangrattato eliminandone l’eccesso.

Nello stampo versare un primo strato di rigatoni conditi sul quali mettere la scamorza affumicata e gli straccetti di mortadella. Coprire il primo strato con un secondo sul quale mettere una manciata di parmigiano ben distesa, una bella spolverata di pangrattato sul quale mettere qualche fiocchetto di burro. Infornare a 180 gradi in forno precedentemente riscaldato per cica 25 minuti fin quando non si sarà formata la deliziosa crosticina. Buon appetito e ricordatemi nelle vostre preghiere !! ( ovviamente se sono in mio favore, altrimenti astenetevi: Grazie )