OGNI POLITICA DOVRA' PIEGARE LE GINOCCHIA DAVANTI ALLA MORALE.
IMMANUEL KANT

La moralità non è propriamente la dottrina del come renderci felici, ma di come dovremo diventare degni di possedere la felicità. (Immanuel Kant )


Cicerone:
(106 a.C. 43 a.C. )

"LE FINANZE PUBBLICHE DEVONO ESSERE SOLIDE, IL BILANCIO DEVE ESSERE EQUILIBRATO, IL DEBITO PUBBLICO DEVE ESSERE RIDOTTO, L'ARROGANZA DELL'AMMINISTRAZIONE DEVE ESSERE COMBATTUTA E CONTROLLATA, E GLI AIUTI AI PAESI STRANIERI DEVONO ESSERE RIDOTTI AFFINCHÉ ROMA NON FALLISCA. LE PERSONE DEVONO ANCORA IMPARARE A LAVORARE INVECE DI VIVERE CON L'ASSISTENZA PUBBLICA.


La dittatura perfetta avrà sembianza di democrazia. Una Prigione senza muri nella quale i prigionieri non sogneranno di fuggire. Un sistema di schiavitù dove, grazie al consumo e al divertimento, gli schiavi ameranno la loro schiavitù. Aldous Huxley

Le regole di maggioranza funzionano solo se si considerano anche i diritti individuali: non si possono avere cinque lupi e una pecora che votano su cosa cucinare per cena. (Larry Flynt)

NON E' UNA COLPA DESIDERARE UN ATTIMO DI PACE ALMENO AL TRAMONTO DELLA VITA. ( JOHN LE CARRE' )

Quando a causa degli anni

non potrai correre, cammina veloce.

Quando non potrai camminare veloce, cammina.

Quando non potrai camminare, usa il bastone.

IL MEGLIO E' NEMICO DEL BENE!!

CONTRA FACTUM NON VALET ARGUMENTUM !!!


QUANTO E’ BELLA GIOVINEZZA CHE SI FUGGE, TUTTAVIA CHI VUOL ESSER LIETO SIA DI DOMAN NON V’è CERTEZZA



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lunedì 30 novembre 2020

 


Sollecitato dal mio editore, meglio dire dalla mia editrice, butto giù due righe sulla dolorosa morte di Diego Armando Maradona.

Prima di essere additato al pubblico ludibrio voglio affermare gridando e compunto che Diego è stato e sarà il più grande numero 10 del mondo. Se ne verrà fuori un altro vorrà dire che divideranno ex aequo il primo posto. Le sue imprese sportive, le sue serpentine ed i suoi gol sono da enciclopedia. Alcuni gesti hanno addirittura annientato le leggi della fisica. Invidio chi ha avuto la fortuna di vederlo all’opera e mi par di sentire il boato dei tifosi a sottolineare un gol oppur e un gesto sportivo.

E’ giusto che lo stadio San Paolo di Napoli si debba chiamare Stadio Maradona perché è un gesto di grade affetto e di grandissima riconoscenza verso un atleta che ha regalato ben due scudetti alla squadra partenopea. Morto Diego, parce sepultis e che riposi in pace!

Dal 25 novembre giorno della sua morte le reti televisive si sono impadronite della sua storia con ricostruzioni, filmati e contro filmati e chissà per quanto altro tempo ci sottoporrano fatti e aneddoti dello Scomparso. L’audience è audience e vassi rispettata!!

Accanto alle superlative ineguagliabili doti sportive si accostano, purtroppo per lui, fatti a dir poco sconvenienti. Sono perfettamente d’accordo che i fatti personali non debbano essere raccontati con malizia o derisione ed è appunto per questo che il fascicolo “ Maradona “ debba essere chiuso al più presto anche per non correre il pericolo che emergano fatti ancor più gravi di quelli conosciuti. Diego persona gentile ed educata, mai una parolaccia, disponibile ed amicone; sono contento per lui e per la sua memoria. Accanto a queste “ gentilezze “ si trovano la droga, l’evasione fiscale, la frequentazione con gente di camorra ( probabilmente era la gente di camorra che voleva fargli regali, e che regali! Ai quali Diego non ebbe la forza di sottrarsi), il carcere, la fuga ecc.ecc.

Non trascuriamo poi il capitolo sessuale dove appunto Diego – parlandone con rispetto ed una certa invidia – primeggiava avendo “ seminato il seminabile “ dal momento che già adesso vi sono richieste di verifica del DNA allo scopo di accertare la sua paternità non tanto per affetto quanto per effetti. Ancora con rispetto mi sento di affermare che Diego Armando Maradona più che essere “ il pibe de oro “ sia stato “ il pube de oro”

Resta e resterà un personaggio estremamente simpatico, genio e sregolatezza, del resto anche se in un altro campo, vi era un certo Michelangelo Merisi detto il Caravaggio sommo pittore accusato di omicidio e condannato a morte!!

I tifosi napoletani pittoreschi ed addolorati hanno manifestato con cori, bengala, tappeti di fiori e di lumini dando vita a diversi murales con l’immagine di Diego con la testa circondata da un’aureaola di santità. E passi ! Ma come si fa ad immaginare manifestazioni di assoluta devozione come quella esibita da Bruno Conti che si è genuflesso raccogliendosi in preghiera davanti all’effige di Maradona.

La genuflessione è un gesto rivolto a Dio, realmente presente nella Santa Eucaristia. Non ci genuflettiamo alle persone (come facevano alcune culture in passato) o alle cose materiali, ma solo a Dio.

Le esagerazioni positive o negative hanno tutte lo stesso peso specifico.

Ciao Diego, che la terra ti sia lieve !

 


domenica 29 novembre 2020

 


Cari commensali virtuali, oggi è la giornata della semplicità e della convenienza. La ricetta postata questa mattina e quella che adesso farà la stessa fine sono di una semplicità inversamente proporzionale alla bontà!

Parlo delle: 

POLPETTE DI PANE

INGREDIENTI:PANE RAFFERMO ( ma non molto ):500 GR. – UOVA: DUE – LATTE: 250 ML. – PREZZEMOLO: UN CIUFFETTINO . AGLIO: UN PICCOLO SPICCHIO – FORMAGGIO PECORINO: 100 GR. -  PANGRATTATO, SALE E PEPE: QB. – OLIO DI GIRASOLE PER FRIGGERE. 

TEMPO 60 MIN. – DIFFICOLTA’: FACILE – DOSI LIBERE 

Affettare il pane raffermo, se la crosta non è tanto dura non occorre eliminarla, e metterlo a bagno nel latte allungato con un po’ di acqua. Lasciar riposare per una mezz’oretta dopo di che strizzare il pane e lavorarlo eliminando eventuali pezzetti non ammollati. Nella zuppiera dove è stato messo il pane lavorato aggiungere la due uova intere, il pecorino, il prezzemolo finemente tritato e lo spicchio di aglio meglio se passato nello spremi-aglio, salare e pepare. Lavorare per bene, poi unire tanto pangrattato fino ad ottenere un composto omogeneo e piuttosto consistente. Bagnandosi di tanto in tanto le mani formare delle polpette e disporle su di un vassoio. Mettere a fuoco una padella per la frittura con una giusta quantità di olio di girasole tanto da non immergere completamente le polpette, ma da raggiungerle fino alla loro metà. Quando le polpette saranno ben fritte disporle su un foglio assorbente. Le polpette non devono essere impanate o infarinate prima delle frittura.

Volendo si può fare un bel sughetto di polpa di pomodoro e basilico, aggiungendo anche uno spicchietto di aglio, ma consiglio di non immergere le polpette nel sugo perché temo che si spappolino. Metterei a disposizione dei commensali una piccolissima ciotola con dentro il sughetto nel quale intingere le polpette di volta in volta ed autonomamente.


 

PENNONI ALLA CILENTANA

Credo di aver letto o visto questa ricetta da qualche parte, non ricordo e non ricordo bene ingredienti e passaggi. Fidando nella mia maldestra memoria e nell’immaginazione ricostruisco la ricetta.

INGREDIENTI: PASTA PENNONI: 200 GR, - CAPPERI DISSALATI O SOTT’OLIO: DUE CUCCHIAI – ACCIUGHE DISSALATE: QUATTRO O CINQUE A SECONDA DELLA GRANDEZZA – AGLIO: UNO SPICCHIO – OLIVE CONDITE: UNA DECINA - PEPERONCINO VERDE PICCANTE: META’ DI QUELLO GRANDE. – OLIO EVO: MEZZO BICCHIERE DA VINO SCARSO – FORMAGGIO PECORINO: 30 GR.

 TEMPO: 40 MIN – DIFFICOLTA’: FACILE  - DOSI PER TRE PERSONE 

La peculiarità di questa ricetta risiede nel gusto difficilmente incontrato prima, almeno per me così è stato!

In una padella versare l’olio, le acciughe, i capperi, le olive, il peperoncino tagliato e l’aglio. Cominciare a cuocere a fuoco moderato. Nel frattempo portare ad ebollizione una pentola di acqua non salata. Aggiungere nel soffritto in cottura la pasta e risottarla aggiungendo di tanto in tanto mezzo mestolino di acqua bollente. A cottura ultimata, il cui tempo varierà a seconda della dimensione della pasta e della sua qualità, toglierla dal fuoco, ricoprirla con una generosa spolverata di pecorino e metterla in una ciotola di terracotta, giusto per una bella presentazione.

La preparazione ha un buon sapore deciso e nuovo ragion per cui occorre alla fine brindare con un bel rosso corposo!


sabato 28 novembre 2020

 LA PUBBLICITA' - CHE BELLA LA PUBBLICITA'

Recentemente è apparsa in tv una pubblicità relativa d assorbenti per signora di una nota marca deliziandoci con un cartoon di una vagina parlante.

I maggiorenni curiosi possono vedere lo spot pubblicitario cliccando su: https://www.youtube.com/watch?v=G49fs_TjxJo VIETATO AI MINORI ED AI SENSIBILI.

Oramai sembra che in Italia le nostre donne abbiano ripetuti fastidi nelle parti basse ed allora occorre intervenire con pomate miracolose ed assorbenti che assorbono per bene. Non parliamo poi delle incontinenze bene evidenziate da una signora che si sbellica dalle risate e ci fa sapere che non ….” può trattenerla, letteralmente ! Non parliamo poi della pubblicità di una nota marca che promette miracoli per i prostatici che non troveranno più scuse adducendo un rumore che proviene dalle scale o dal televisore aperto in un'altra stanza. Una pilloletta marroncina ( e non azzurrina ) risolveranno tutti i problemi per assicurare una notte laboriosa e poi tranquilla!! Insomma tutti si occupano e si preoccupano delle nostre parti basse. Non parliamo poi delle pomate miracolose che risolvono i problemi di prurito, ovviamente alle parti basse, addirittura al telefono o con un altro prodotto che è.....nel suo intimo, ma che la presentatrice paia fare la pubblicità ad un dentifricio e chissà quante la usano come tale!!

Volevo suggerire alle industrie farmaceutiche di utilizzare le seguenti immagini per pubblicizzare rimedi contro la stipsi insolente e fastidiosa.

Prima della cura:


Dopo la cura:











 




giovedì 26 novembre 2020

 


SPAGHETTI AL PESTO DI CIMA DI RAPA

 

Il giorno mercoledì 18 novembre 2020 nella ricetta RISOTTO ALLA CIMA DI RAPA ho inserito appunto la procedura per realizzare il pesto di cima di rapa.

“””Lessare la cima di rapa dopo averla nettata. Scolarla e strizzarla, metterla in un frullatore e frullarla per bene, aggiungendo un po’ alla volta l’olio evo. Regolare di sale ed il pesto è pronto.”””

INGREDIENTI: SPAGHETTI N.5: 250 GR.  - PESTO: DUE CUCCHIAI - OLIO EVO:QB. - PANGRATTATO:20 GR. - SALE, AGLIO IN POLVERE E PEPERONCINO: QB.

TEMPO: 10 MIN PER IL PESTO+15 PER LA PASTA -  DIFFICOLTA': FACILE - DOSI PER 3 PERSONE.

Cuocere quindi gli spaghetti, condirli con un paio di cucchiai rasi di pesto e su tutto aggiungere due o tre cucchiai di pangrattato abbrustolito in un padellino con un filo di olio. Ricordo di rimestare spesso fin quando il pane avrà un colore nocciola chiaro.Spegnere il fuoco e lasciarlo riposare. Prima di utilizzare il pangrattato ho aggiunto una microscopica presina di aglio in polvere ( per chi lo ama ).

Impiattare ed aggiungere un filo di olio evo di quello buono e, per gli amanti, un po’ di peperoncino in polvere.

Provare per credere ed io  ………lo cresi! Ahahahahah!


NGREDI

mercoledì 25 novembre 2020

 

MANIFESTAZIONI E SLOGAN!

 

Si celebra oggi 25 novembre la giornata per “”” l’eliminazione della violenza sulle donne””” Ottima idea, ma risultati “ zero assoluto”.

Vi è stata la solita dichiarazione del nostro Presidente della Repubblica  con frasi di rito più o meno scontate!

Ribadisco: risultati “ zero assoluto e periodico “

Mi sarebbe piaciuto sentir dire che le donne che sporgono denunzia contro i loro mariti e conviventi, energumeni e violenti, che alternano violenza fisica e psicologica a richieste di accorato perdono, siano ascoltate e realmente protette. Vi sono casi di reiterate denunzie inascoltate con conseguenze tanto dolorose quanto aspettate. Mi par di sentire la solita litania: la polizia e i carabinieri sono pochi e mal pagati ecc.ecc.

Nel cassettino della memoria emerge una sentenza, con estrema riduzione della pena, per un uxoricida, estremamente violento e conosciuto per tale, ragion per cui la defunta risultò imprudente a mettersi con un tale soggetto. Quindi? Concorso in colpa!

Alle inutili manifestazioni che vorrebbero eliminare il problema si dovrebbero contrapporre alcune modifiche comportamentali e legislative.

Le forze dell’ordine dovrebbero, al ricevimento della prima denuncia da parte  vittima designata - per non considerare la terza, quarta o quinta denuncia – approntare tutte le difese per la donna , difese efficaci almeno al 90%. Il residuo 10% lo lascio all’imponderabile caso o alla mala sorte.

Il femminicida dovrebbe essere sottoposto a giudizio classico e non abbreviato che prevede uno sconto di pena già in partenza; la condanna dovrebbe partire da un minimo di due ergastoli con isolamento diurno per tutta la durata della pena; applicare per questo delitto il dispositivo del 41 bis. Negli Stati Uniti si comminano pene di reclusione a 120 – 180 anni senza possibilità di libertà vigilata! Fare manifestazioni con altoparlanti che informino gli aspiranti femminicidi delle gravi conseguenze nel caso avessero in animo di commettere un tale delitto. A questo punto solo ad un pazzo potrebbe venire in mente di commettere un delitto che lo vedrebbe morto civile per sempre!

Altro che fare manifestazioni per “ eliminare la violenza contro le donne”

Eliminare la violenza contro le donne per decreto!!! Mi viene in mente l’ex presidente dell’Uganda Idì Amin Dadà al quale venne sottoposto il grave problema della disoccupazione nel paese. Il presidente si raccolse nel suo pensatoio e poi per risolvere il problema a lui sottoposto decise di……..emanare un decreto presidenziale con quale…… si proibiva la disoccupazione nel paese !!!!

26 novembre 2020 - ore 23,32

Come dicevo…leggo sul Corriere della Sera un articolo con questo titolo:

VIOLENZA SULLE DONNE

I figli di Marianna Manduca saranno risarciti. Conte: «È la fine di un’ingiustizia»

La donna fu assassinata a 32 anni nel 2007 dal marito dopo aver denunciato per 12 volte le violenze subite dall’uomo. Il premier cita Aldo Moro: «Uno Stato non è veramente democratico se non ha come fine supremo la dignità» 

Altro che processioni per eliminare la violenza. In questi casi la legge dovrebbe essere violenta altro che educativa!!!


lunedì 23 novembre 2020

 

ALETTE DI POLLO AL FORNO

INGREDIENTI: SEI ALETTE DI POLLO – PANGRATTATO:150 R. – PREZZEMOLO; UN CIUFFETTO – MEZZI CUCCHIAINI DI: CURRY,CUMINO,PAPRICA DOLCE E AGLIO IN POLVERE – UOVA: DUE INTERE – SALE E PEPE:QB. – SUCCO DI LIMONE:POCHE GOCCE

TEMPO: 90 MIN – DIFFICOLTA’:FACILE – DOSI PER ¾ PERSONE.

Del pollo come del maiale, non si scarta nulla, ma vi è pur sempre una classifica delle parti. Secondo la mia opinione al primo posto si classificano ex aequo le alette e le sovracoscie, seguono il petto ( ottimo per le cotolette ) ed i fusi. Ogni altra parte è bene eliminarla o utilizzarla per un brodo delicato.

Ho comperato di recente delle ottime alette di pollo assai carnose. Le ho spuntate e le ho divise in due. Fin qui nulla di strano!

In una ciotola ho messo il pangrattato, il prezzemolo tritato, il sale, la puntina di un cucchiaino di cumino, curry, paprica dolce, una presa di pepe ed una più piccola di aglio in polvere. Ho mescolato per bene il tutto. In un'altra ciotola ho rotto due uova intere, ho salato molto delicatamente ed ho aggiunto cinque o sei gocce di succo di limone.

Ho immerso le alette nell’uovo e poi le ho tuffate nella ciotola del pangrattato massaggiandole per bene il modo da far aderire bene il pangrattato. Ho sistemato le alette su una teglia da forno foderata con carta da forno e le ho messe in forno pre riscaldato e ventilato a 200 gradi per una ventina di minuti, dopo di che le ho girate e dopo altri 20 minuti le ho sfornate.

Poca spesa, tanta impresa!

PS. Per utilizzare tutto il pangrattato ho affettato una bella melanzana, l’ho passata prima nell’uovo e poi nel residuo pangrattato infornandola sempre a 200 gradi in forno ventilato per dieci minuti da una parte e dieci minuti dall’altra.

Sic transit gloria mundi ! Per gli alto atesini “ come sono effimere le cose del mondo “ Per tutti aggiungo: “ sì, va bene, ma sono buonissime” !!!!

domenica 22 novembre 2020

                                                

POLENTA COL POLLO

INGREDIENTI: COSCIA E SOVRACOSCIA DI POLLO: 500 GR. – SEDANO, CAROTA E CIPOLLA: 150 GR. CAD. -  OLIO EVO: CINQUE CUCCHIAI – ROSMARINO E SALVIA FRESCHI: UN CIUFFETTO – FUNGHI CHAMPIGNON: 200 GR. – CONCENTRATO DI POMODORO: UN CUCCHIAINO  – VINO BIANCO SECCO: MEZZO BICCHIERE DA VINO -  AGLIO: UNO SPICCHIO – SALE E PEPE: QB. – POLENTA VALSUGANA: UNA CONFEZIONE DA 370 GR. 

TEMPO 90 MIN -  DIFFICOLTA’_ FACILE – DOSI PER ¾ PERSONE.

Avrei voluto inserire una bella foto del piatto completo, ma mi sono mangiato prima il contenuto, in ogni caso fidatevi!!

In una casseruola anti aderente mettere l’olio ed il trito di sedano, carota e cipolla e cominciare a soffriggere. Dopo una decina di minuti aggiungere un trito fine di salvia, rosmarino ed aglio. Rimestare e continuare a cuocere a fuoco moderato per altri dieci minuti, dopo di che aggiungere le cosce e sovracosce  separate tra di esse. Salare e pepare. Cuocere a fuoco moderato, rimestando spesso per una ventina di minuti. Sfumare col vino bianco secco dopo di che aggiungere i funghi champignon e subito dopo aggiungere il pochissimo concentrato di pomodoro. Aggiungere all'occorrenza un filo di acqua calda.

Nel frattempo portare ad ebollizione un litro e un mezzo di acqua normalmente salata ed aggiungere la polenta valsugana che dopo cinque o sei minuti è bella che pronta!

Versare la polenta su tutta la superficie di una sperlunga ovale allargandola con un cucchiaio di legno bagnato frequentemente con acqua. Fare una specie di incavo all’interno della polenta e versarvi il pollo con il suo intingolo.

Prima di far ciò ho disossato il pollo in modo che l’intingolo fosse formato da straccetti di pollo, funghi champignon con il loro sughetto. Consumare ben caldo.

La prossima volta che preparerò questa ricetta il pollo lo disosserò prima della cottura.


sabato 21 novembre 2020

 

MEGALOMANI IN CUCINA

Vi sono tanti concorsi culinari tipo Master Chef e se ne venisse fuori un altro da chiamarsi Megalomane Chef credo che potrei classificarmi tra i primi dieci!

In casa da diverso tempo siamo solo in tre: mia moglie, Giulia la badante ed il sottoscritto che pur di rapportarsi a parenti e amici si è inventato il ruolo di food blogger, fustigatore di costumi e filosofo a tempo perso. Ça vas sans dire che i miei lettori hanno la possibilità di evitare di ricevere gli avvisi di aggiornamento del blog semplicemente cliccando sul “ qui “ inserito appunto in calce alle mail di avviso. Fatto questo preambolo dico appunto della mia attività odierna in cucina.

Come potete osservare dalla foto il menù di oggi era formato da sformato di patate e cavolfiore, pollo arrosto con patate ed infine pasta al forno con zucchine e scamorza. Le foto sono esplicite e significative!

Come sia possibile divorare questo ben di Dio in un giorno? Ma nemmeno in una settimana visto che siamo solo tre in casa e non si preannunciano visite di commensali!

Non essendo possibile, vuol dire che avrò fatto riserva di cibo per ……eventuali carestie!!

Le ricette del pollo arrosto con patate già l’ho postata il 28 ottobre 2020, quella dello sformato di patate e cavoli l’ho postata il 3 novembre 2020 e quella della pasta al forno con zucchine la posto adesso precisando che è stata eseguita con le sole cose che per caso si trovavano già in casa.

Eccola ! 

PASTA AL FORNO CON ZUCCHINE

INGREDIENTI: PENNETTE RIGATE: 250 GR, - ZUCCHINE:250 GR. – RAGU’ ALLA BOLOGNESE: 180 GR. – SALAMINO STROLGHINO DI PARMA:30 GR. – PROVOLA AFFUMICATA: DUE SOTTILISSIME FETTE – SCAMORZA NORMALE: 150 GR. – FORMAGGIO GRANA: 70 GR. – OLIO DI GIRASOLE PER FRIGGERE: QB.

TEMPO 60 MIN. – DIFFICOLTA’: FACILE – DOSI PER 5 PERSONE.

Ho tagliato in due per il verso lungo le zucchine e poi a metà riducendole sempre per il verso lungo in fette sottili un paio di mm, le ho infarinate e fritte in olio di girasole mettendole poi su un foglio assorbente per eliminare l’eventuale olio in eccesso.

Nel frattempo ho cotto le pennette rigate in acqua normalmente salata scolandole a otto decimi di cottura.

Ho affettato lo strolghino ricavandone alcune fette sottilissime.

Ho messo in una zuppiera la pasta e l’ho condita col il ragù alla bolognese che pernottava nel mio frigo da qualche giorno. In una pirofila da forno ho versato pochissimo ragù ( perché ce ne era poco in partenza ) ed un filo di acqua, ho aggiunto la metà della pasta, lo strolghino, l’ho ricoperta con le fette di zucchine sulle quali ho messo la provola affumicata e le fette di scamorza. Ho aggiunto parte del grana padano, ho messo alla fine l’altra metà delle pennette rigate e su tutto una generosa spolverata di grana. Ho infornato a 180 gradi in forno ventilato, già riscaldato, per circa 30 minuti curando che la parte superiore della pasta non rosolasse eccessivamente.

 

DURA LEX, SED LEX!

Sì, va bene, ma le esagerazioni sono esagerazioni. Per suffragare questo concetto voglio sottolineare tre episodi. Al tempo dell’obbligatorietà dello scontrino la guardia di finanza prese a fare controlli, del resto molto giusti e per un verso anche tardivi. Le tasse pur pesanti e dolorose devono essere pagate, e qui non ci piove !

Un bambino esce dalla drogheria assaporando un lecca lecca ( domanda: quanti anni poteva avere un tale degustatore di profumato zuccherino? ) ed un solerte milite gli si avvicina e non chiede se il lecca lecca fosse buono e di suoi gusto, bensì chiede di vedere lo scontrino. Probabilmente il solerte vigile ha spiegato per una decina di minuti cosa significasse “ scontrino “. Il fanciullino non ha saputo rispondere e probabilmente ha offerto al vigile di assaggiare il suo lecca lecca. Il vigile è entrato nella drogheria, ha multato la gerente e non contento della sua manifestazione di autorità ha multato anche il bambino e per lui il suo papà. Se ricordo bene la multa – non so se pagata – fu di 70 euro! Colpire uno per educarne cento! Vi ricorda nulla questa frase?

Notizia di questi ultimissimi giorni riguarda due belle multe appioppate senza misericordia a due persone.

Nella bergamasca, laddove i paesini sono uno accanto all’altro, una signora di 63 anni lasciava il suo paesello per raggiungere a piedi – quindi vicinissimo al suo  -un altro paese per…udite, udite, dar da mangiare qualche briciola di pane ad infreddoliti piccioni. Ebbene, come se fosse appostato dietro ad un cespuglio salta fuori un vigile e dopo un formale brevissimo interrogatorio appura che la derelitta benefattrice aveva lasciato qualche metro prima il suo paese, cosa questa proibita, e le affibbia una bella multa di 280 euro! ( ho sempre detto che i piccioni sono dannosi !)

Ieri, invece a Como, un senza tetto che da oltre dieci anni abita sotto i portici del Liceo Volta si era recato al suo posto di lavoro situato per terra, ma in una via adiacente, è stato avvicinato da un solerte vigile che costatato che aveva lasciato il suo domicilio sotto i portici del Liceo, cosa questa che confligge contro le disposizioni di legge secondo le quali non si può lasciare il proprio domicilio se non per accertati gravi motivi evidenziati nell’autocertificazione, gli contestava una bella multa di 280 euro se pagata subito o 400 euro se pagata successivamente. Probabilmente il solerte vigile sarà oggetto di indagine medico-scientifica atta a verificare se al posto del cuore avesse un terzo polmone. Staremo a vedere.

Concludendo “dura lex sed lex” ma vi è pur sempre un limite invalicabile considerando poi i trattamenti riservati a chi ha tutto ed a chi non ha niente!

Io e certamente il 99,99% delle persone in casi come questi avremmo volto lo sguardo altrove se mai facendo finta di starnutire giusto appunto per non infierire su persone innocue, già malamente toccate dall’avversa fortuna!


giovedì 19 novembre 2020

 

LE STAGIONI

Chi “deve” trascorrere la maggior parte del tempo in casa non può godere delle gioie dell’inverno, con le montagne imbiancate di candida neve, col profumo del camino acceso che spande nell’aere il sapore e l’odore della legna che brucia! Ci si rannicchia al tepore del chiuso criticando, a ragione, l’insipienza dei programmi della TV. Alcuni si assopiscono ( beati loro ) altri ricordano le primavere e le estati in riva al mare quando passeggiando si ascoltava lo sciabordio delle onde annusandone il profumo. Chissà perché le primavere e le estati ci donano la sensazione dell’immortalità, mentre l’autunno e più ancora l’inverno ci riportano alla morte fredda come la stagione.

Nei giorni del covid-19 si leggono sui giornali le morti di personaggi illustri ai quali si assegnava il dono dell’immortalità; qualche amico è partito, un parente lo ha seguito. Mi viene da pensare: ed io? Sì, mi sento bene e mi chiedo come sarà possibile che muoia? Vuoi vedere che ne sarò esentato?(E’ arrivato il momento di consultare uno psicologo !)

Dal balcone della sala della mia abitazione vedevo altissimi alberi lussureggianti, dapprima con le gemme, poi le foglioline di un verde appena accennato, poi il verde robusto ed ora con le foglie vestite di un marroncino sempre più marrone ed infine il distacco dal ramo e la svolazzante caduta a terra. Una similitudine con la nostra vita: si nasce, si cresce e si muore con tanti episodi che si inseriscono nei tempi della crescita. Piante, animali e noi con loro abbiamo un solo comunissimo inevitabile destino!

Mi viene in mente una poesia di Giuseppe Ungaretti, brevissima ma tagliente ed assordante come il tuono col fulmine

“Si sta come

d' autunno

sugli alberi

le foglie.“

Intanto…. Ci si vede alla prossima primavera!

                                         

PASTA E FAGIOLI CON LE COTICHE


PREAMBOLO: Questa mattina a Milano faceva freddo e vi era una nebbiolina. Le previsioni per i prossimi giorni sono di temperature in calo di una decina di gradi. Cosa fare? Mi porto avanti con il lavoro convinto che a queste temperature rappresentano un salvavita pasta e fagioli e brodo ben caldo di carni miste.

Bando alle ciance e cominciamo!

INGREDIENTI: FAGIOLI  CANNELLINI SECCHI: 250 GR. – COTICHE: 200 GR. – SEDANO: DUE COSTE – CIPOLLA BIONDA: UNA MEDIO GRANDE – AGLIO: UNO SPICCHIO – CONCENTRATO DI POMODORO: UN CUCCHIAIO COLMO – BRODO VEGETALE GRANULARE: UN CUCCHIAINO – OLIO EVO: MEZZO BICCHIERE DA VINO – VINO BIANCO SECCO: MEZZO BICCHIERE DA VINO – UN CIUFFETTO DI SALVIA. 

TEMPO: DUE ORE – DIFFICOLTA’: FACILE – DOSI PER “DIVERSE PERSONE “ 

La racconto in prima persona.

La sera precedente ho messo a bagno i fagioli cannellini in acqua tiepida dando loro appuntamento per il giorno dopo.

Questa mattina ho tagliato a fette quadrate la cotenna che non presentava nemmeno un filo di grasso e l’ho messa a lessare in acqua normalmente salata con l’aggiunta di un cucchiaino di brodo vegetale granulare. La cotenna ha cotto per circa 90 minuti.

Ho scolato i fagioli dalla loro acqua notturna, li ho messi in una casseruola di terracotta, li ho coperti di acqua tanto da lasciarli al di sotto di un paio di dita, ho aggiunto la costa di sedano tagliata grossolanamente e lo spicchio di aglio in camicia. Ho cotto i fagioli per circa 90 minuti, forse un po’ di più, fin quando non si sono cotti all'85%. Ho salato i fagioli. Ho tolto i fagioli così come erano nella casseruola anche con la loro acqua di cottura che si era leggermente ristretta.

Nella stessa casseruola di terracotta, ho messo l’olio evo, la cipolla affettata ed uno spicchio di aglio tritato. Ho cominciato a soffriggere. Dopo una decina di minuti ho aggiunto la cotenna ridotta a strisce lasciandola cuocere per una quindicina di minuti. Ho aggiunto il ciuffetto di salvia ed ho sfumato poi col vino bianco. Dopo una decina di minuti ho aggiunto il concentrato di pomodoro, un goccio di acqua calda. Trascorsi altri dieci minuti ho aggiunto i fagioli tenuti da parte irrorandoli con un filo di acqua. Ho continuato a cuocere a fuoco moderatissimo per circa 15 minuti.

Nel frattempo ho cotto in acqua normalmente salata dei tubettini che ho poi unito ai fagioli. Ho aggiunto anche un po’ di acqua di cottura della pasta. Dopo cinque o sei minuti ho spento il fuoco lasciando raffreddare un po’. Li ho serviti conditi con un filo di olio evo ( di quello buono ) aggiungendo poi un pizzico di peperoncino macinato!

mercoledì 18 novembre 2020

                                             


RISOTTO ALLA CIMA DI RAPA


INGREDIENTI PER IL PESTO. CIME DI RAPE: KGR. UNO -  OLIO EVO:3/4 DI BICCHIERE DA VINO – RISO CARNAROLI: TRE TAZZINE DA CAFFE’ – CIPOLLA BIANCA: DUE CUCCHIAI COLMI – BRODO VEGETALE: 1 LT  - PROVOLA AFFUMICATA: 150 GR – FORMAGGIO GRANA: UN PAIO DI CUCCHIAI.

TEMPO 40 min. -  DIFFICOLTA’: FACILE – DOSI PER TRE PERSONE ( ovviamente solo per il risotto, il pesto servirà per altre preparazioni ). 

Lessare la cima di rapa dopo averla nettata. Scolarla e strizzarla, metterla in un frullatore e frullarla per bene, aggiungendo un po’ alla volta l’olio evo. Regolare di sale ed il pesto è pronto.

In una padella anti aderente versare un filo di olio ed un pezzetto di burro e la cipolla tritata finemente. Soffriggere per  due o tre minuti dopo di che aggiungere il riso ed iniziare a fare un comunissimo risotto utilizzando il brodo vegetale bollente preparato in precedenza.

A cottura quasi ultimata aggiungere due cucchiai colmi di pesto. Continuare la cottura a fuoco moderato per cinque minuti. Aggiungere la provola affumicata ridotta in piccoli pezzi. Se troppo consistente il risotto aggiungere pochissimo brodo. Rimestare delicatamente per far sciogliere la provola. Cospargere con poco parmigiano e servire ben caldo.

 


 


Cari amici oggi più che presentare una ricetta voglio darvi un consiglio. Ho trovato au Amazon una pentolina che reputo eccezionale. E’ formata da due pentoline; una che contiene una resistenza ed un’altra che si inserisce nella prima e che conterrà il cibo da cucinare. Cottura lentissima, 10 ore e più fino a 24 ore. Consumo? Quello di una lampadina LED. Quale è la caratteristica di questa pentolina magica? Si mette il cibo da cucinare con tutti gli ingredienti e si va fuori casa ( covid permettendo ) e rientrare dopo una decina di ore. Il cibo è cotto, se vi è la carne questa risulta tenerissima e non si è attaccato nulla. Se funziona a lungo è una benedizione, al contrario si saranno gettate dalla finestra 21 euro in momento di black friday altrimenti costerebbe circa 40.

LE DIMENSIONI RAPPORTATE ALLA BOTTIGLIA DI VINO:


Detto questo passo ad illustrare la mia prima esperienza per un ragù di maiale.


RAGU’ DI MAIALE A LENTA COTTURA

INGREDIENTI : UNA MEZZA CIPOLLA – DUE COSTE DI SEDANO – TRE SALSICCE GRANDI ( NON SOTTILI E LUNGHE ) – DUE PEZZI DI COTENNA DI MAIALE DA 15 CM PER LATO – TRE O QUATTRO PUNTINE DI MAIALE -  UN CUCCHIAIO DI UVA SULTANINA – UN MEZZO CUCCHIAIO DI PINOLI -  UN CIUFFETTO DI PREZZEMOLO – UN CUCCHIAIO DI NDUJA CALABRESE – UNA MANCIATA DI FORMAGGIO  PECORINO – OLIO EVO: CINQUE CUCCHIAI -  UNA SCATOLA DI POLPA DI POMODORO ED UNA BOTTIGLIA DA 700 ML. DI  PASSATA DI POMODORO – SALE QB – UN PEPERONCINO PICCANTE – UNO SPICCHIO DI AGLIO – VINO ROSSO: MEZZO BICCHIERE DA VINO.

 

TEMPO:10 ORE – DIFFICOLTA’: FACILE – DOSI LIBERE

 

Nella pentolina magica versare l’olio, la cipolla finemente tritata e le coste di sedano anch’esse tritate ma leggermente più grossolanamente. Aggiungere l’aglio tritato ed il peperoncino spezzettato. Ovviamente trattandosi di una pentola per cottura lentissima e prolungata le verdure non potranno soffriggere. Dopo quindici minuti aggiungere le salsicce e le puntine di maiale. Su un tagliere stendere le fette di cotenna, salarle delicatamente, ungerle con un po’ di nduja calabrese, aggiungere l’uva sultanina precedentemente ammollata in acqua tiepida ed i pinoli. Aggiungere ancora il pecorino ed il prezzemolo non tritato. Arrotolare su se stessa la cotenna, legarla con lo spago da cucina ed aggiungerla nel soffritto che ancora non soffrigge. Dopo circa un’ora aggiungere il vino ( meglio poco che tanto ). Dopo una ventina di minuti regolare di sale, aggiungere la polpa di pomodoro e la passata di pomodoro.Fatto questo potete abbandonare l’operazione, fare ciò che più vi aggrada e dopo una decina di ore renderete grazie a chi…….volete voi!

mercoledì 11 novembre 2020

 

RIGATONI E CAVOLFIORI AL FORNO

 

INGREDIENTI: RIGATONI ( o pasta simile )250 GR. – CAVOLFIORE: 400 GR. – OLIVE NERE DENOCCIOLATE: UNA QUINDICINA – ALICI SALATE SOTT’OLIO: CINQUE O SEI – OLIO EVO: SEI CUCCHIAI – SCAMORZA AFFUMICATA: 150 GR. – FILACCINI DI MORTADELLA: 25 GR. – PARMIGIANO GRATTUGIATO: 50 GR. – BURRO: 25 GR. – PANGRATTATO E SALE: QB. – CIPOLLA: 25 GR. 

TEMPO:90 MIN. – DIFFICOLTA’: FACILE – DOSI PER 4 PERSONE. 

Dunque, dove eravamo rimasti? Ah sì ricordo: patate e cavolfiore al forno!

Ridurre in piccolissime cime i cavolfiori e cuocerli in abbondante acqua normalmente salata. Scolarli e sistemarli momentaneamente in un ciotola capiente. In una padella anti aderente di più che medie dimensioni versare l’olio, le alici salate, le olive nere e la cipolla tritatissima. Soffriggere per cinque o sei minuti dopo di che unire il cavolfiore. Regolare di sale e cuocere per una decina di minuti. Nella pentolina dove si son cotti i cavolfiori cuocere i rigatoni e scolarli al dente. Cospargere ora con la metà del parmigiano grattugiato.

Ho usato uno stampo di alluminio. Ungere lo stampo e foderarlo col pangrattato eliminandone l’eccesso.

Nello stampo versare un primo strato di rigatoni conditi sul quali mettere la scamorza affumicata e gli straccetti di mortadella. Coprire il primo strato con un secondo sul quale mettere una manciata di parmigiano ben distesa, una bella spolverata di pangrattato sul quale mettere qualche fiocchetto di burro. Infornare a 180 gradi in forno precedentemente riscaldato per cica 25 minuti fin quando non si sarà formata la deliziosa crosticina. Buon appetito e ricordatemi nelle vostre preghiere !! ( ovviamente se sono in mio favore, altrimenti astenetevi: Grazie )

 

martedì 3 novembre 2020

 

SFORMATO DI PATATE E CAVOLFIORE

 


INGREDIENTI: PATATE: 650 GR. – CAVOLFIORE: 600 GR. – PROVOLA  AFFUMICATA: 6 FETTE SOTTILI – FORMAGGIO GRANA: 100 GR. – UOVA: DUE – PANGRATTATO ED OLIO EVO: QB. –BURRO: QUALCHE FIOCCHETTO 

TEMPO: 60 MIN -  DIFFICOLTA’: FACILE – DOSI PER 4 PERSONE 

Questa ricetta non è mia e non ricordo dove l’ho vista integralmente o se mi ha dato solo l’ispirazione. Se mi verrà in mente…..la sorgente, modificherò il mio post. L’ho voluta inserire perché superbamente ottima!!

Lessare le patate in acqua normalmente salata. Pulire il cavolo ricavando piccole cime da cuocere una decina di minuti in acqua anch’essa normalmente salata.

Pelare ora le patate e disporle in una zuppiera disfacendole con i rebbi di una forchetta resistente. Scolare il cavolfiore e metterlo sulle patate e ripetere la stessa operazione fatta per le patate. Unire il formaggio grana grattugiato e le due uova intere. Controllare il sale.

Ungere e cospargere di pangrattato due stampi di stagnola ( o una teglia normalissima ) e mettere un primo strato di patate e cavolfiore facendolo aderire per bene su tutta la superficie e sulle pareti. Aggiungere la provola affumicata in modo da coprire tutta la superficie dello stampo. Aggiungere un secondo ed ultimo strato di patate e cavolfiore. Su tutto aggiungere del pangrattato facendolo aderire per bene con una leggera pressione della mano. Su tutto mettere alcuni fiocchetti di burro ed infornare a forno già caldo a 180 gradi ventilato per una ventina di minuti fin quando non si sarà formata una deliziosa crosticina.

lunedì 2 novembre 2020

 

STRANE COINCIDENZE!

Qualche tempo fa ero in metropolitana ben aggrappato al sostegno. Un gentile signore non tanto giovane si è alzato per offrirmi il suo posto, ho ringraziato, ma ho rifiutato. Dopo una quindicina di giorni ancora in metropolitana addirittura una signora si è alzata per offrirmi anch’essa il suo posto. Incredulo ho ringraziato moltissimo, ma ovviamente ho rifiutato. Non so se era il destino che voleva mettermi alla prova, ma ancora una decina di giorni dopo ero sulla 67, bene aggrappato ai sostegni durante la marcia, ed una gentile signora extra comunitaria, forse del Bangladesh, si è alzata per offrirmi anch’essa il suo posto. Ho ancora una volta ringraziato rifiutando l’offerta. Mi sono meravigliato e tornato a casa mi sono guardato attentamente allo specchio; ho voluto verificare l’aspetto esteriore e onestamente non ho trovato nulla di preoccupante tanto da sollecitare l’altrui pietà. Forse ero su scherzi a parte e non lo sapevo. Oggi ero fuori a far la spesa ed il mio cellulare ha squillato.

-       Pronto, chi parla?

-       ACA elettricità

-       Chi?

-       ACA elettricità- Lei ha una casa a Francavilla, vorrei parlare con suo figlio.

-      Mio figlio? Al momento non ho figli disponibili, se passa tra qualche anno potrei metterle a disposizione un paio sempre che ritrovi le istruzioni di servizio, sappia, son passati tanti anni…….e la memoria fa brutti scherzi!

-       Lei è del 1937?

-       Ebbene ?

-       Io non posso parlare che con persone nate dal 1940 in poi.

-       Cosa pensa che io sia rincoglionito?

-       No, non penso ciò.

-       Ebbene non ho intenzione di cambiare il mio fornitore di gas ed energia. Stia bene. Chiudo !

Avevo una voce ferma e squillante eppure l’interlocutrice pensava che fossi in una situazione precaria. Ho pensato tra me e me: vuoi vedere che lei sia venuta in contatto con le gentili persone che volevano a tutti i costi offrirmi il loro posto a sedere qualche tempo fa?