OGNI POLITICA DOVRA' PIEGARE LE GINOCCHIA DAVANTI ALLA MORALE.
IMMANUEL KANT

La moralità non è propriamente la dottrina del come renderci felici, ma di come dovremo diventare degni di possedere la felicità. (Immanuel Kant )


Cicerone:
(106 a.C. 43 a.C. )

"LE FINANZE PUBBLICHE DEVONO ESSERE SOLIDE, IL BILANCIO DEVE ESSERE EQUILIBRATO, IL DEBITO PUBBLICO DEVE ESSERE RIDOTTO, L'ARROGANZA DELL'AMMINISTRAZIONE DEVE ESSERE COMBATTUTA E CONTROLLATA, E GLI AIUTI AI PAESI STRANIERI DEVONO ESSERE RIDOTTI AFFINCHÉ ROMA NON FALLISCA. LE PERSONE DEVONO ANCORA IMPARARE A LAVORARE INVECE DI VIVERE CON L'ASSISTENZA PUBBLICA.


La dittatura perfetta avrà sembianza di democrazia. Una Prigione senza muri nella quale i prigionieri non sogneranno di fuggire. Un sistema di schiavitù dove, grazie al consumo e al divertimento, gli schiavi ameranno la loro schiavitù. Aldous Huxley

Le regole di maggioranza funzionano solo se si considerano anche i diritti individuali: non si possono avere cinque lupi e una pecora che votano su cosa cucinare per cena. (Larry Flynt)

NON E' UNA COLPA DESIDERARE UN ATTIMO DI PACE ALMENO AL TRAMONTO DELLA VITA. ( JOHN LE CARRE' )

Quando a causa degli anni

non potrai correre, cammina veloce.

Quando non potrai camminare veloce, cammina.

Quando non potrai camminare, usa il bastone.

IL MEGLIO E' NEMICO DEL BENE!!

CONTRA FACTUM NON VALET ARGUMENTUM !!!


QUANTO E’ BELLA GIOVINEZZA CHE SI FUGGE, TUTTAVIA CHI VUOL ESSER LIETO SIA DI DOMAN NON V’è CERTEZZA



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mercoledì 30 settembre 2020

 

POLLO IN UMIDO….ACCOMODATO!

INGREDIENTI: MEZZO POLLO – PEPERONI ROSSI MEDI: DUE – CIPOLLA MEDIA: UNA – AGLIO: UNO SPICCHIO – OLIVE NERE NON AL FORNO: UNA QUINDICINA – FUNGHI CHAMPIGNON: SEI GRANDI – PREZZEMOLO: UNA BELLA PRESA – OLIO EVO: MEZZO BICCHIERE DA VINO – LIMONE: IL SUCCO DI MEZZO LIMONE – VINO ROSSO: UN BICCHIERE DA VINO

TEMPO: 60 MINUTI – DIFFICOLTA’: FACILE – DOSI LIBERE ( Beati gli ultimi..se i primi son discreti )

 

Come si sa in cucina le quantità dei singoli componenti una ricetta sono libere a seconda dei gusti e della provvista. Solo in pasticceria le dosi sono indispensabili ed obbligatorie.Con quello che avevo in casa mi è parsa intrigante questa ricetta che mi ha soddisfatto e non poco.Ho ridotto il pollo in pezzi non troppo piccoli, l’ho deposto in una ciotola, ho aggiunto il succo del limone ed il vino e l’ho lasciato marinare per una mezz’oretta. In una padella anti aderente ho versato l’olio e dopo pochi secondi i pezzetti di pollo moderatamente salati lasciandoli rosolare rimestando spesso tappando ( come dicono in Toscana ) allo scopo di non fare fuori uscire gli schizzi di olio.Raggiunta la rosolatura preferita spostare il pollo su di un piatto e nella padella mettere i peperoni rossi e la cipolla tagliati grossolanamente. Cuocere a fuoco moderato fin quando le verdure non saranno lievemente appassite. Aggiungere ora le ulive nere. Dopo una decina di minuti rimettere in padella il pollo continuando la cottura per altri venti minuti a fuoco moderato. Aggiungere ora il prezzemolo tritato e dopo un paio di minuti togliere al fuoco.

Se non si consuma subito tutta questa delizia utilizzarla se mai il giorno successivo unendo delle belle patate tagliate a tocchetti dopo averle lessate.

lunedì 28 settembre 2020

 LE PAROLE STRANIERE

Ho notato, e non da poco, che vi è un diffuso utilizzo di vocaboli stranieri a prescindere dalla necessità. Ad esempio nella lingua latina vi sono parole moderne che non potrebbero in nessun  modo trovare utilizzo e traduzione. Ad esempio la parola televisione non è traducibile in latino. Ora se non vi è una traduzione italiana di un vocabolo inglese ebbene allora si usa quest’ultimo senza far finta di essere una persona istruita e poliglotta. Recentemente ho sentito in una pubblicità televisiva la frase “ proud to be different “. Io so cosa significa, ma Nunziatina di San Giorgio a Cremano sicuramente no ed allora ha chiesto a Pasquale, suo marito: “ né Pasca significa che “ ho un prurito differente? ( absit iniura verbis )!, Scusate volevo dire: “ senza offesa “!

Parola usata ed abusata in questi tempi è quella che indica isolamento, chiusura, blocco di emergenza, Ma volete mettere come fa figo usare " lockdown ?

Altra pubblicità Eminflex. Il materasso si chiama Energy Plus. Non a molle inserite singolarmente in un sacchetto. Dormendoci sopra si trova energia, mica una semplice, ma una “PLUS”. E sempre Nunziatina interroga Pasquale quando si è infilato nel talamo nunziale: Pasca non ti senti energetico? Il Plus funziona per te oppure no? Pasca che ti addormenti? Domani scrivo ad Eminflex e voglio i soldi indietro!

Non parliamo poi di Marion ( che onestamente offre i prodotti al miglior prezzo ) che affida attualmente al solo superstite Alessandro Greco la pubblicità del materasso abbinato alla rete semovente. Alessandro Greco presenta il materasso e la rete pensando di essere in teatro a recitare il famoso “To be or not to be” di William Shakespeare Ebbene questi prodotti hanno nome e cognome; il materasso si chiama TECNOLATEX…….. frutto di anni di studio e ricerche ininterrotte e richiede l’abbinamento  non con una semplice rete, bensì con EMOTUS. Una rete matrimoniale unica e semovente in modo che azionando il facilissimo telecomando si alza sia alla testa che ai piedi. Immagino la scena da Nunziatina. Pasca, mò mi fai cadè. Voglio tenere la testa bassa e tu me la alzi,. Voglio tenere i piedi alti…..come si dice “a gravità zero” per eliminare le malattie cardiache… e tu me li abbassi. Domani vado a dormire sul divano e tanti saluti a Marion!

Una poltrona con motorino alza persona può chiamarsi solo così? No, si chiama Poltrona Relax Elettrica Global Relax Pocket Beger. Sembra un romanzo di Agatha Christie con finale a sorpresa! Insomma infiocchettando la pubblicità con nomi stranieri si vuol dare l’impressione che si tratti di prodotti internazionali ambiti e desiderati in tutto il mondo. Una volta si diceva “ PARLA COME MANGI “ Forse ci siamo dimenticati come mangiare!

giovedì 24 settembre 2020

 

TAGLITALLE AI FAGIOLI IN RAGU’ DI CONIGLIO

INGREDIENTI: POLPA DI CONIGLIO: 250 GR. – TRITO DI SEDANO, CAROTA E CIPOLLA:150 G. – FUNGHI CHAMPIGNON:100 GR. – CONCENTRATO DI POMODORO: UN CUCCHIAIO RASO – VINO ROSSO: UNA TAZZINA DA CAFFE’ – FARINA 0: 350 GR. – FAGIOLI BORLOTTI IN SCATOLA DA 400 GR. – UOVA: DUE – OLIO EVO: MEZZO BICCHIERE DA VINO – PREZZEMOLO TRITATO: UNA PRESA

TEMPO: 60 MINUTI  -  DIFFICOLTA': MEDIA  -  DOSI PER 5 PERSONE

A volte lo zapping televisivo alla ricerca di programmi degni di esser visti può farci vedere qualcosa di inaspettato. Questo è quello che è capitato a me due giorni fa. Navigo e incontro lo Chef Antonino Cannavacciolo  che parlava di tagliatelle e fagioli, passo velocemente su altri canali per ritornare da Cannavacciolo che parlava di un ragù di coniglio. Finisco di navigare e il giorno successivo all’alba mi sono tornate in mente le parole tagliatelle, fagioli, coniglio e ragù, ho messo tutto in uno shaker mentale ed è venuta fuori questa ricetta.

In una planetaria ho messo la farina, le due uova intere e i fagioli frullati per bene e passati attraverso un colino per eliminare le pellicine non frullate, un pizzico di sale ed ho impastato fino ad ottenere un prodotto compatto e lavorabile. Ho avvolto l’impasto in una pellicola e l’ho messo a riposare per un paio di ore in frigo. Chi non possiede la planetaria può ottenere lo stesso risultato lavorando il tutto su una spianatoia.

In una padella anti aderente abbastanza capiente ho messo l’olio ed il trito abbastanza grossolano di cipolla, carota e sedano in parti uguali. Nel frattempo ho ridotto la polpa di coniglio in dadolini che poi ho messo in padella appena le verdure si sono leggermente soffritte. Rimestando bene ho cotto il tutto per una ventina di minuti, ho regolato di sale ed ho sfumato col vino rosso. Di tanto in tanto ho aggiunto pochissima acqua. Ho alla fine aggiunto i funghi affettati grossolanamente. Ho cotto il tutto per altri venti minuti aggiungendo un po’ di acqua, pochissima in verità. Ho aggiunto una presa di prezzemolo tritato.

Ho ripreso l’impasto l’ho lavorato cinque minuti sulla spianatoia dopo di che ho fatto delle lasagne non sottili e ne ho ricavato delle tagliatelle le ho infarinate per evitare che si attacchino. Ho cotto le tagliatelle in abbondante acqua normalmente salata, le ho scolate e le ho tuffate nel ragù bollente e leggermente diluito con un goccio di acqua di cottura delle tagliatelle. -  Ho rimestato per bene e le ho servite ricoperte con buona parte del ragù.

 

 

martedì 22 settembre 2020

NESSUN VINCITORE..TUTTI VINCITORI!!!!   (come al solito)

Non vedevo proprio l’ora di ascoltare le prime dichiarazioni degli esponenti politici di primo piano al termine della conta dei voti. Devo dire che le dichiarazioni sono simili da oltre un trentennio e che iniziano con il ringraziamento agli elettori che hanno sfidato la pioggia, la tegola malandrina che si stacca dal tetto mentre ci si avvicinava al seggio e qualche incidente stradale. Dopo i ringraziamenti si pronuncia la solita frase profferita da tutti i segretari politici: abbiamo vinto dappertutto e proprio dove non sia possibile dar vita a questa affermazione ci si rifugia nel pur sempre “ corner” vale a dire: non siamo stati i primi ma abbiamo migliorato le posizioni rispetto alle precedenti elezioni. Mai che ci sia stata prima una dettagliata programmazione per facilitare il voto convinto, si è sempre fatta la guerra alle persone sia appartenenti alla categoria dei capi sia  a quella degli elettori sporchi, brutti e cattivi che hanno seguito il maldestro! In queste elezioni si è preferito “ l’usato sicuro “ tanto che Zaia in Veneto e De Luca in Campania hanno vinto personalmente le elezioni con un vero e proprio plebiscito! I segretari politici hanno spesso affidato le sorti dei competitor ai sorrisi smaglianti stampati sulle labbra delle femminucce e dei maschietti. Mai nessun competitor con la faccia preoccupata, solo facce sorridenti ed accattivanti come se dovessero vendere dentifrici! Ve lo immaginate voi un luminare della chirurgia che si appresta ad un difficile intervento sghignazzando e sorridendo? Il popolo sovrano non ha minimamente pensato alla scarsa rappresentazione degli elettori votando la riduzione dei deputati e senatori. Credo che riducendone il numero i votanti per il “SI’” si siano accontentati di una loro parziale eliminazione non potendo pretendere di mandarli tutti a casa considerando la loro attività ed i loro stipendi. Suggerirei di scrivere a caratteri cubitali sia a Montecitorio che a Palazzo Madama la seguente frase di Alcide De Gasperi: Un politico guarda alle prossime elezioni. Uno statista guarda alla prossima generazione. E di statisti dalle nostre parti non ve ne sono e purtroppo non se ne vedono neppue all’orizzonte ! Se per caso vi sia uno statista che guarda alla prossima generazione è perché la vuole affogare nei debiti!

La vittoria dei SI’ è stata presentata come la vittoria dei 5 Stelle come se il 70% dei voti fossero stati dati  tutti a loro, come dire che i 5 Stelle hanno avuto il 70% dei votanti. Scusate se è poco!

La competizione regionale si è conclusa con un salomonico pareggio 3-3 eppure c’è che afferma di aver vinto. Ho anche sentito dire da un segretario politico che la vittoria non si deve alle sue doti taumaturgiche, bensì all’arroganza dell’avversario bacia rosari. Non si è persa l’abitudine di offendere e denigrare. La Lega, purtroppo o per fortuna, era e resta il primo partito in Italia. La destra governa 15 regioni contro le 5 della sinistra eppure i “ sinistri “ sono contenti. I governatori pare che siano stati tutti confermati ad eccezione di quello che governava le Marche passate alla destra di Giorgia Meloni.

Ora la battaglia si sposta sulla legalità dell’attuale Parlamento grandemente ridimensionato, l’emanazione della legge elettorale che deve tener conto della rappresentanza delle popolazioni con la determinazione delle circoscrizioni e soprattutto accapigliarsi senza esclusione di colpi per la prossima elezione del Capo dello Stato. Sono sicuro che Enrico Mentana stia già programmando ed organizzando la prossima Maratona Mentana che si protrarrà per qualche settimana senza interruzione!

 


domenica 20 settembre 2020

 

20 SETTEMBRE………….

20 settembre 1870,l’esercito piemontese conquistava lo Stato Pontificio senza aver presentato la benché minima dichiarazione di guerra. Del resto la stessa cosa venne perpetrata contro il prosperosissimo Regno delle Due Sicilie che presto divenne indigente e privato di tutte le sue ricchezze a partire dai cospicui tesori del Banco di Napoli e del banco di Sicilia che guarda caso andarono a rifornire le esangui casse piemontesi. Del resto non ci può meravigliare di nulla; noi proveniamo dal primo orrendo crimine di Caino contro Abele!! ( non so come sia stata possibile la futura procreazione da parte di due maschietti )!!

Ma torniamo al 20 settembre 1870. Mentre la resistenza cessava a Porta Pia, la bandiera bianca fu issata lungo tutta la linea delle mura. I Generali Ferrero e Angioletti la rispettarono, invece Bixio continuò il bombardamento per circa mezz’ora». Del resto questo gentiluomo si macchiò anche della strage di Bronte ed in quella occasione per ingraziarsi gli inglesi veri artefici della cacciata dei Borboni ( altro che Garibaldi con i suoi 850 bergamaschi !) fece fucilare cinque innocenti! Mezz’ora di inutili bombardamenti, forse aveva un contratto per utilizzare la polvere da sparo fino all’ultima oncia! Papa PIO IX aveva dato ordine ai suoi zuavi di sparare in aria    al solo scopo di dimostrare alle potenze europee che si stava difendendo da una vera e propria aggressione. Poi è andata come è andata e l’Italia venne riunificata!

Altra data che mi viene alla mente è quella del 20 settembre 1958 allorquando vennero chiusi in Italia i postriboli grazie alla senatrice Merlin che intendeva, ben seguita ed appoggiata dai suoi amici di partito, sconfiggere la prostituzione. Forse la senatrice non aveva fatto mente locale che la prostituzione era, è e sarà il più antico e redditizio mestiere del mondo, violenze a parte! A Foggia – ridente cittadina della Daunia – vi era una strada, della quale non ricordo il nome, che aveva ben tre case chiuse, due delle quali molto eleganti e costose; ricordo ancora adesso i loro nomi: Pensione Marcella e Pensione Cesarina nomi che erano obliquamente incisi sulle vetrate delle porte di ingresso che avevano maniglie di ottone lunghissime e lucidissime. Un mio aneddoto: Avevo poco più di dodici anni ed incontro un mio cugino trentenne nella piazza davanti a casa mia che era per altro vicina alla strada delle suddette “case”.

-       Ciao Aldo, che fai da queste parti?

-       E lui: abito da queste parti.

In effetti non sapevo dove abitasse anche perché era appena arrivato a Foggia.

- Dove abiti?

- Lì, in fondo a destra, vi è la via tal dei tali, abito in una pensione, sulla porta è scritto “ Pensione  Marcella “

- Bene vuol dire che verrò a trovarti uno di questi giorni. Ciao.

- Ciao

Dopo un paio di settimane mi venne in mente di andare a trovare questo mio deficiente cugino. Raggiungo la Pensione Marcella e mi accorgo che di fronte ve ne era un’altra che si chiamava Pensione Cesarina. Ho pensato: questa è una strada di alberghi utili per dare ospitalità a questo deficiente di cugino appena venuto dalla Calabria.

Mi avvicino alla porta della Pensione Marcella che da fuori sembrava veramente una pensione abitativa dal momento che non vi era traffico….umano. Non vi era campanello e la porta si apriva facilmente. Entro e vedo qualche arredamento strano ed una “signora “ alla reception che mi guarda minacciosa. Chiedo di parlare con mio cugino Aldo  al che ricevo una serie di insulti urlati e presto inseguito da un inserviente con una scopa. Riesco a guadagnare l’uscita ansimando e meravigliato dell’accoglienza riservata a me ed a quel deficiente di mio cugino. Pensai che il deficiente era in arretrato con il conto della pensione tanto che la cassiera non solo si arrabbiò al solo nominare mio cugino, ma ne ebbe anche con il suo parentado. Dopo un altro po’ di tempo realizzai l’attività della “pensione” ed ebbi conferma della cretineria gratuita del mio parente. Forse fu anche per vendicare l’offesa da me ricevuta che la senatrice decise di chiudere la “Pensione Marcella “ e tutta la catena alberghiera esercente la medesima attività!

Oggi il 20 settembre è ricordato come la vigilia dell’entrata dell’autunno con i suoi colori, profumi e fresco!

sabato 19 settembre 2020

 

DONNE E MINIGONNE

Una premessa prima di inoltrarmi su un terreno che potrebbe essere minato. Non sono un maschilista e sono per tutte le libertà sempre che queste ultime non possano essere usate senza senso e irrispettose delle libertà altrui. Vi è un limite all’esercizio della libertà. “La mia libertà finisce dove inizia quella dell'altro”

Detto questo vorrei toccare due argomenti che hanno poco o nulla a che fare tra di loro.

Prima argomento: le dichiarazioni tardive di donne che denunciano una molestia sessuale subita guarda caso da personaggi famosissimi e tantissimi anni prima. Cosa significa ad esempio denunciare la violenza sessuale perpetrata da Placido Domingo su una cantante venti anni prima della denunzia? I puristi hanno cancellato i contratti che legavano il tenore a diversi teatri mondiali. L’accusatrice ha avuto l’agognato momento di gloria, di comprensione o commiserazione. Dopo di che? Domingo resta uno dei più celebrati tenori che presto o tardi firmerà nuovi contratti da tenore o da direttore d’orchestra e della sua accusatrice nessuno mai si ricorderà. Io so solo che era donna e non un uomo! Si considera violenza sessuale qualsiasi atto che, pur in assenza di un contatto fisico diretto con la vittima, coinvolga oggettivamente la corporeità sessuale. Se si dovesse rispettare alla lettera questa enunciazione della Corte di Cassazione dovremmo prestare attenzione a non sfiorare una donna nemmeno col pensiero che potrebbe essere leggermente biricchino.

A scanzo di equivoci voglio solennemente affermare che i reati di violenza sessuale con congiungimenti carnali dovrebbero essere puniti con estremo rigore senza concessione di ogni attenuante. Anche le persone di men che mediocre intelligenza però comprendono benissimo la differenza che passa tra uno stupro, un pizzicotto o una proposta oscena per ottenere se mai un posto di lavoro.

Concludo l’argomento affermando che una dichiarazione per violenza sessuale tipica e atipica dopo 30 anni sa tanto di ricerca di visibilità se mai dopo qualche anno di dimenticatoio.

Altro argomento: come vestirsi in particolari luoghi. In linea di principio sono d’accordo che le fanciulle possano vestirsi come meglio loro aggrada. Il problema sta nell’opportunità di utilizzare abiti molto succinti in luoghi che meriterebbero un certo rispetto. Da sempre al sorgere del sole estivo le belle fanciulle dalle belle gambe vestono minigonne ascellari che suscitano l’altrui attenzione non fosse altro per ringraziare il buon Dio della bella…giornata !

Può una deliziosa fanciulla dalle lunghe gambe e dalla corta gonna entrare in chiesa? Certamente no! Perché il luogo è sacro e merita un certo rispetto, si va in chiesa per pregare e non per osservare le belle gambe.

Può una deliziosa fanciulla dalle lunghe gambe e dalla corta gonna entrare in un casa di correzione allorquando i ristretti siedono ai tavoli per consumare il pranzo o la cena? Certamente no! Perché la polizia penitenziaria non farebbe in tempo a sottrarre la derelitta dalle grinfie dei detenuti. Quindi per prudenza non si entra in un carcere scarsamente vestite. E’ una questione di normalissima prudenza!

Vi è una recente disposizione di una vice preside del liceo Socrate di Roma che invitava le fanciulle a non frequentare le lezioni vestendo la minigonna ascellare dal momento che il professore ( e di questi tempi anche le professoresse ) potrebbero avere gli occhiali appannati da tanta celestiale visione. Vi sono in estate le camice bagnate a bella posta per fare vedere e non vedere le grazie sottostanti. E se parlassimo in scuola di una tale visione situata molto più in basso delle grazie apparse sotto la camicia bagnata? Ora io non dico che il vedente debba necessariamente scendere precipitosamente dalla cattedra ed afferrare la poverina, ma uno sguardo di tanto in tanto cadrebbe là proprio là dove la fanciulla probabilmente voleva che l’altrui sguardo fosse indirizzato anche per vedere quante volte il professore posava lo sguardo, quante volte il docente arrossiva e quante altre parlando di geografia inseriva un po’ di storia salvo poi a riprendersi tossendo.

Concludo dicendo che fuori per strada, nelle discoteche ed in locali della movida ci si possa vestire come si vuole, ma in posti che richiedono rispetto e sacralità ci si deve vestire con buon gusto e prudenza evitando ogni forma di eccentricità molto apprezzata e richiesta altrove.

venerdì 11 settembre 2020


Quello che posto oggi più che una ricetta è un racconto dedicato al ragù foggiano che da tempo preparo in primis per la mia gioia e poi per quella dei commensali. Chiedo scusa se pare che mi auto celebri, ma credo che non si debba fuggire dalla realtà. Se il ragù che racconterò fosse stato poco appetitoso e con qualche difetto l’avrei consegnato alla spazzatura, al contrario non posso che celebrarlo e con lui, permettetemi, mi riservo una nota di plauso e di orgoglio. Nell’amata Napoli il ragù domenicale è una tradizione; é chiamato anche ragù del portinaio perché questi confinato per tante ore nella guardiola del palazzo non poteva sottrarsi alla cura del ragù rimestandolo spesso e di nascosto piluccando la….cucchiara di legno!!

Chiamerò questo ragù:

RAGU’ MONUMENTALE




INGREDIENTI: BRACIOLONE DI CARNE DI CAVALLO:800 GR. – CARNE DI VITELLONE:450 GR. – COPPA DI MAIALE: 250 GR. – AGNELLO: 150 GR. – CONCENTRATO DI POMODORO: UNA SCATOLA DA 440 GR. – PASSATA DI POMODORO: TRE BOTTIGLIE DA 700 GR. – PANCETTA COPPATA: 100 GR. – PREZZEMOLO: QUATTRO CIUFFI CONSISTENTI – UVA SULTANINA: TRE CUCCHIAI – PINOLI: UN CUCCHIAIO – FORMAGGIO PECORINO: 150 GR. – SEMI DI FINOCCHIETTO: UN CUCCHIAINO RASO – OLIO EVO: UN BICCHIERE DA VINO – CIPOLLA: UNA MEDIO GRANDE – SEDANO: UNA COSTA – AGLIO: UNO SPICCHIO. – SALAME CAMPAGNOLO: DUE O TRE FETTE. – VINO ROSATO: UN BICCHIERE.

TEMPO: 30 MINUTI PER GLI INVOLTINI E 7 ORE PER LA COTTURA – DIFFICOLTA’: LABORIOSA – DOSI: AD LIBITUM!

Recentemente ho assistito ad una trasmissione televisiva dedicata al ragù pugliese fatto appunto – tra l’altro – con carne di cavallo. Io non utilizzavo questa carne prima perché è difficile trovare una macelleria equina e poi perché mi dava fastidio immaginare il povero animale ( non dissimile da agnellini, vitellini ed anche vitelloni ed affini )! Mi son fatto coraggio ed ho travato una macelleria il cui macellaio è stato prodigo di consigli ed abile nel fare un braciolone che altro non è che una fetta gigante, battuta e ridotta come un foglio lievemente spesso; la stessa cosa è capitata per il braciolone di vitellone. Il procedimento per fare gli involtini è identico a prescindere dall’animale sacrificato!

Su un tagliere stendere il braciolone, salarlo e peparlo dopo di che ricoprirlo con una generosa manciata di pecorino. Mettere ora qualche fetta di pancetta coppata, l’uvetta ammollata nell’acqua, qualche pinolo e qualche listarella di salame campagnolo. Ancora del formaggio pecorino. Aggiungere ora il prezzemolo non tritato ma ben steso sul centro del braciolone. Aggiungere un ultima spolverata di pecorino ed arrotolare il braciolone su se stello legandolo ben bene allo scopo di non far fuori uscire il contenuto. Procedere alla stessa maniera con l’altra carne.

In una padella – la più grande a disposizione – mettere la cipolla e la costa di sedano affettate grossolanamente, l’aglio e l’olio evo lasciando soffriggere brevemente. Dopo sei o sette minuti aggiungere gli involtini, la coppa ridotta in pezzi né troppo piccoli e né troppo grandi nonché l’agnello e lasciar cuocere a fuoco vivace per la giusta rosolatura. Salare e pepare. Aggiungere ora i semi di finocchietto. Quando le carni saranno ben rosolate sfumare col vino rosato e dopo qualche minuto aggiungere il concentrato di pomodoro rimestando per bene aggiungendo poi un paio di mestoli di acqua tiepida per sciogliere il concentrato. Dopo una quindicina di minuti sempre rimestando, aggiungere la passata di pomodoro delle tre bottiglie. Dopo una ventina di minuti aggiungere tanta acqua quanta ne contengono le bottiglie e cuocere a fuoco moderato per trenta minuti. Rimestare spesso. Ora comincia il bello! Il ragù deve cuocere a fuoco bassissimo per sei o sette ore. Rimestando sempre per evitare che la carne si attacchi al fondo del tegame.

Ho trovato nel dimenticatoio un tre piedi che serve a sollevare una casseruola o simili dal fuoco in modo che la cottura avvenga al calore e non a contatto con una fiamma. L’ho utilizzato con enorme soddisfazione.

Dalle cronache:

Un moribondo al solo profumo di questo tipo di ragù si é destato e lanciato fuori per comperare  orecchiette o pasta fresca alla chitarra per consumare l’ultimo indimenticabile pasto tra lo stupore atterrito dei dolenti. Narrano le cronache che, dopo aver consumato questo ultimo pasto, il soggetto si sia disteso sul letto, incrociato le braccia esalando l’ultimo profumatissimo respiro!

Dopo questo....romanzo vi propongo una bella poesia di  Giuseppe Marotta celebre poeta napoletano:

 Una poesia in lingua napoletana con la traduzione in italiano per gli....stranieri.




 



giovedì 10 settembre 2020

 L'ATROCE MORTE DEL POVERO WILLY MONTEIRO

Non si deve e non si può generalizzare, ma, a volte, alcune decisioni del magistrato inquirente e quello del rinvio a giudizio sono a dir poco sconcertanti. L’omicidio del povero ragazzo ventunenne Willy Monteiro è stato ricondotto all’omicidio preterintenzionale, cioè morte non voluta ed accidentale. Ora due bestie professionalmente adibite al combattimento all’ultimo sangue, del peso di qualche tonnellata si sono accanite su un mingherlino massacrandolo di botte e saltando sul suo corpo martoriato ed in aggiunta affibbiandogli un calcione sulla testa. Preterintenzionale significa che in una colluttazione tra pari peso un contendente viene colpito da uno schiaffetto, perde l’equilibrio e cade battendo la testa sul dente di un marciapiede passando poi a miglior vita dopo qualche oretta sul lettino del pronto soccorso. Cosa hanno in comune questi episodi? Nulla, proprio nulla! Per me resta un omicidio volontario con l’aggravante della minorata difesa e della particolare brutalità! Ma io non sono un giudice!

Vi sono poi le dichiarazioni di un deficiente che attribuisce la responsabilità dell’accaduto a Salvini e Meloni, dichiarazioni sotto elezioni per connotare come aggressione di destra quella di un terzetto di belve in libera uscita.

Concorso a premi: una gift card per acquisti dove si vuole per indovinare il deficiente in parola. Risposta entra 30 minuti!

Sono passati 30 minuti e non ho avuto risposta; evidentemente i deficienti sono tantissimi e non si possono identificare per la vicenda che ci occupa.

Ve lo dico io:

Un tale Padre Alex Zanotelli che supera ogni limite. Per il missionario italiano, parte della comunità dei Comboniani, afferma tra un esorcismo ed un altro ( subito e no praticato ) che la colpa della morte di Willy Monteiro è tutta del centrodestra.

Un altro provvedimento di molti anni or sono si riferisce ad un PM che non chiese le aggravati della particolare gravità per un imputato  che aveva ucciso una povera donna accoltellandola per ben 37 volte interrompendo la mattanza non già per un ripensamento, ma dalla rottura del coltello.

Chiedo per un amico: come sarebbe un omicidio con l’aggravante della crudeltà, non essendo sufficienti ben 37 coltellate inferte dove capita capita?


giovedì 3 settembre 2020


SPAGHETTI AL TONNO ( a modo mio )

INGREDIENTI: TONNO IN SCATOLA:80 GR. – TONNO SFUSO: 100 GR. – POMODORI DA SUGO: 350 GR. – ALICI DISSALATE: DUE META’ – CAPPERI DISSALATI: UN CUCCHIAIO COLMO – AGLIO UNO O DUE SPICCHI – CIPOLLA BIANCA O DI TROPEA TRITATA: DUE CUCCHIAI - SEDANO: UN CUCCHIAIO RASO – PREZZEMOLO: DUE O TRE GAMBI E QUALCHE FOGLIOLINA –PEPERONCINO PICCANTE: UNA META’- SPAGHETTI N.5: 300 GR. – OLIO EVO: MEZZO BICCHIERE DA VINO.

TEMPO: 90 MINUTI – DIFFICOLTA’: FACILE – DOSI PER 3 / 4 PERSONE ( meglio tre, poi mi direte )

Incidere con la punta di un coltellino i pomodori nel senso della lunghezza, immergerli in acqua in ebollizione e dopo tre o quattro minuti scolarli e metterli sotto acqua fredda. Pelare i pomodori e metterli in una zuppiera e con le mani ridurli in polpa. In una padella anti aderente versare l’olio, la cipolla, il sedano tritatissimo, il tonno in scatola, i gambi di prezzemolo anche essi tritati, le alici i capperi, il peperoncino piccante e uno o due spicchi di aglio secondo le dimensioni ed il gusto personale. Cuocere per una decina di minuti a fuoco moderato. Aggiungere ora la polpa di pomodoro casalinga, regolare di sale e cuocere per altri venti minuti dopo di che aggiungere il tonno sfuso ridotto in pezzetti.Aggiungere anche il prezzemolo in foglie tritato. Regolare di sale e continuare la cottura senza coperchio a fuoco minimo per fare addensare la salsa. Nel frattempo cuocere gli spaghetti, toglierli al dente e tuffarli nella salsa. Rimestare per bene con delicatezza e spegnere il fuoco dopo un paio di minuti. Rimestare, lasciar riposare per un paio di minuti e …..non vi dico altro, anzi…..buon appetito!!

LA STORIA E' CON NOI !


Con tutti i nostri difetti, e sono tanti, con tutta la nostra storia millenaria, con tutta la bellezza incomparabile dei luoghi, con tutte le opere d’arte scampate alle diverse ruberie, con tutta la nostra cultura siamo i primi al mondo. Sarebbe troppo facile confrontarsi con i paesi del terzo mondo dove non c’è partita ed allora confrontiamoci con le grandi potenze partendo dagli Stati Uniti d’America. Nelle ultime settimane pare che sia iniziata la caccia al “negro “ da parte della polizia tutrice dell’ordine pubblico e preposta ad evitare tragedie. Questa polizia non disdegna di ammazzare persone oramai inermi e poste nella condizione di non offendere. La cronaca ci narra di uccisioni con ginocchio premuto sul collo del malcapitato che gridava di non respirare; sempre un altro afro-americano ucciso con ben sette colpi di pistola e per giunta alla schiena. Episodi ricorrenti con la benedizione di Donald Trump che difende l’operato di poliziotti violenti ed, aggiungo io, assassini. La cronaca ancora ci narra di persone portate in ospedale e prima ancora di essere sottoposte a diagnosi o ricovero, passano per l’amministrazione per il controllo della carta di credito che, se ben fornita, il malcapitato ha salva la vita e, in caso contrario, viene accompagnato alla porta e….avanti un altro !! Gli Stati Uniti d’America hanno ancora la pena di morte inflitta con modi barbari checché se ne dica. Gli Stati Uniti d’America hanno avuto diversi Presidenti ammazzati. Insomma non so che civiltà sia questa, una civiltà affondata nei soldi costi quel che costi, nel capitalismo sfrenato che però ha anche saputo imporsi regalando  importanti scoperte grazie alla scienza e coscienza di “stranieri”importati! Dall’altra parte del globo vi è la Russia ex CCCP che non bada a spese quando vuole eliminare i dissidenti. Un po’ di polonio, un po’ di gas nervino e il dissidente non dissente più! Quando non si ha nulla da fare si invade un po’ di Ucraina, un po’ di Crimea ovviamente con le armi, mentre il resto del mondo protesta senza grande convinzione, giusto per partecipare! Mai che la Russia abbia aiutato un paese democratico nel fatti e non nei… titoli !!
Cina e Russia con i loro immensi capitali si stanno comperando l’Africa e non certo per scopi caritatevoli, ed il resto del mondo sta lì a guardare come andrà a finire, quando anche un bimbo alla quinta elementare lo sa già!
Diceva un carissimo amico purtroppo scomparso “ quando noi italiani ci guardiamo siamo ultimi, ma quando ci confrontiamo siamo sempre “primi “ ! Viva l’Italia maestra di civiltà, oggi leggermente inferma !

mercoledì 2 settembre 2020


PACCHERI SPECIALI


INGREDIENTI: PACCHERI 250 R. – CIPOLLA BIANCA: UNA META’ – ZUCCHINA: UNA MEDIO GRANDE – CONCENTRATO DI POMODORO: UN CUCCHIAIO COLMO – STRACCHINO DOLCE: UN CUCCHIAIO COLMO – OLIO EVO: SEI CUCCHIAI – FORMAGGIO GRANA: 25 GR. – SALE E PEPE: QB. BASILICO UN PAIO DI FOGLIE – PREZZEMOLO: UN’IDEA


TEMPO: 60 MIN. – DIFFICOLTA’:FACILE – DOSI PER TRE PERSONE 

Amo i paccheri sopra ogni cosa e purtroppo sono il solo nella mia ristretta famiglia ad amarli. In ogni caso oggi sono partito in quarta. Ecco il procedimento!
In una padella anti aderente versare l’olio, la cipolla finemente tritata e dopo pochi minuti di cottura a fuoco moderato aggiungere la zucchina grattugiata. Salare delicatamente e cuocere a fuoco moderatissimo. Dopo una decina di minuti aggiungere il concentrato di pomodoro, rimestare per bene aggiungendo mezzo bicchiere di acqua. Continuare la cottura per quindici minuti aggiungere lo stracchino stemperandolo per bene. Regolare di sale. Aggiungere l’idea di prezzemolo tritato. Cuocere per altri dieci minuti aggiungendo un po’ di acqua alla bisogna. Aggiungere il basilico. La salsa è pronta per accogliere trionfante i paccheri che non vedono l’ora di essere scolati dall’acqua in ebollizione salata normalmente. Condire e su tutto mettere il formaggio grana o parmigiano. Rimestare e consumare prima che i vicini accorrano guidati dal profumo!