OGNI POLITICA DOVRA' PIEGARE LE GINOCCHIA DAVANTI ALLA MORALE.
IMMANUEL KANT

La moralità non è propriamente la dottrina del come renderci felici, ma di come dovremo diventare degni di possedere la felicità. (Immanuel Kant )


Cicerone:
(106 a.C. 43 a.C. )

"LE FINANZE PUBBLICHE DEVONO ESSERE SOLIDE, IL BILANCIO DEVE ESSERE EQUILIBRATO, IL DEBITO PUBBLICO DEVE ESSERE RIDOTTO, L'ARROGANZA DELL'AMMINISTRAZIONE DEVE ESSERE COMBATTUTA E CONTROLLATA, E GLI AIUTI AI PAESI STRANIERI DEVONO ESSERE RIDOTTI AFFINCHÉ ROMA NON FALLISCA. LE PERSONE DEVONO ANCORA IMPARARE A LAVORARE INVECE DI VIVERE CON L'ASSISTENZA PUBBLICA.


La dittatura perfetta avrà sembianza di democrazia. Una Prigione senza muri nella quale i prigionieri non sogneranno di fuggire. Un sistema di schiavitù dove, grazie al consumo e al divertimento, gli schiavi ameranno la loro schiavitù. Aldous Huxley

Le regole di maggioranza funzionano solo se si considerano anche i diritti individuali: non si possono avere cinque lupi e una pecora che votano su cosa cucinare per cena. (Larry Flynt)

NON E' UNA COLPA DESIDERARE UN ATTIMO DI PACE ALMENO AL TRAMONTO DELLA VITA. ( JOHN LE CARRE' )

Quando a causa degli anni

non potrai correre, cammina veloce.

Quando non potrai camminare veloce, cammina.

Quando non potrai camminare, usa il bastone.

IL MEGLIO E' NEMICO DEL BENE!!

CONTRA FACTUM NON VALET ARGUMENTUM !!!


QUANTO E’ BELLA GIOVINEZZA CHE SI FUGGE, TUTTAVIA CHI VUOL ESSER LIETO SIA DI DOMAN NON V’è CERTEZZA



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giovedì 31 ottobre 2019


L'ASSASSINIO DI LUCA SACCHI A ROMA



Luca Sacchi e Anastasiya Kylemnyk erano una coppia bellissima e felice poi…… è scoppiato il temporale con tuoni fulmini e saette.
Ci sono tantissime cose da chiarire e questo sarà compito della magistratura dapprima inquirente e successivamente giudicante; quello che mi ha colpito e che per me incomprensibili sono alcuni fatti che vorrei analizzare.
Come fa una ragazza, ripeto molto bella e con un faccino angelico, che fa la babysitter, frequenta palestra e raramente sfila ad avere uno zainetto zeppo di banconote arrotolate da 20 e 50 euro? C’è qualcuno di noi che va in giro munito di tanti soldini? Questo denaro serviva per comperare droga e non certo caramelle e forse, dico forse era già frutto di vecchie compravendite di sostanze. Sorvoliamo sul rito dello scambio denaro-droga degno di già vissute procedure !
La ragazza sul momento racconta di essere stata colpita da una mazza di baseball, di essere svenuta ed al suo risveglio – senza aver potuto assistere ad ogni altra scena – ha visto il suo Luca a terra in un lago di sangue. Il fatto stranissimo è che le impronte delle mazzate erano sul capo e sulle braccia di Luca e non sulla nuca e sulle braccia di Anastasiya.
Per ora tutto lo scenario è assolutamente nebuloso e non vedo l’ora che si alzi il sipario per assegnare ad ogni attore la sua vera parte in commedia. E non manca molto!
Un altro episodio che mi ha colpito è stato quello della conferenza stampa di Alfonso, padre di Luca che l’ ha convocata presso il salone dell’Appia Park Hotel, conferenza alla quale avrebbe dovuto prender parte anche la madre del povero Luca.
A che pro questa conferenza? Le conferenze stampa si fanno per chiarire progetti, soluzioni ed ogni genere di attività. Mai e poi mai si è assistito ad una conferenza stampa per comunicare il proprio immenso dolore per la tragica morte di un figlio tanto caro e bravo.
Ho pensato a come mi sarei comportato io se questa tragedia fosse capitata ad una mia figlia. Mi sarei chiuso in un dolore sordo ad ogni manifestazione di vicinanza, chiuso in una stanza rifiutando anche il cibo al quale mi sarei accostato soltanto dopo un paio di giorni. Il lutto va metabolizzato e men che mai esibito in una estemporanea conferenza stampa. Non so se questa conferenza sia stata scelta per inviare messaggi subliminali a chi deve intendere, io non l’ho seguita se non per piccolissimi flash.
Ho sempre “ odiato “ le domande fatte da cronisti a sopravvissuti alla morte tragica di un figlio tipo: quando ha sentito suo figlio l’ultima volta? Che ragazzo era suo figlio? Cosa ricorda di lui? Può perdonare il suo assassino?
Le risposte sarebbero state tutte a monosillabi e non enunciate con lunghissimi e dolorosissimi particolari. Almeno io mi sarei comportato così! Nessunissima conferenza stampa anche perché, con tutto il rispetto, Alfonso Sacchi padre di Luca, non era un personaggio pubblico la cui conferenza stampa sarebbe stata comprensibile per raccontare un accadimento nel quale sono presenti più ombre che luci.

mercoledì 30 ottobre 2019


POLPETTE DI CARNE LESSA



INGREDIENTI: CARNE UTILIZZATA PER BRODO: 500 GR. – PANCARRE’: 5 FETTE – PREZZEMOLO: UN CIUFFETTO – AGLIO: UNO SPICCHIO PICCOLO – UOVO: UNO – GRANA PADANO: 50 GR. – SALE E PEPE:QB.- OLIO DI GIRASOLE E PANGRATTATO:QB.
PER LA SALSA DI CIPOLLE: CIPOLLA BIANCA: UN CHILO – OLIO EVO: SEI CUCCHIAI.

TEMPO: 40 MIN -  DIFFICOLTA’: FACILE  -  DOSI PER 4 PERSONE

Utilizzare adeguatamente il lesso non è facile a meno che non lo si consumi immediatamente condito semplicemente con sale ed olio evo di ottima qualità o con una salsa a base di cipolle, peperoni e capperi.
Questa ricetta si inserisce ottimamente tra le suddette due opzioni.
Ho utilizzato reale di vitello per il brodo e poi per le polpette, ovviamente togliendo prima di frullarla grasso e cartilagini.
In un robot da cucina inserire la carne tagliata a pezzi grossolani, le fette di pancarrè tagliate in quattro parti e non ammollate in acqua o latte, il prezzemolo, l’aglio, l’uovo ed il grana padano, insomma tutti gli ingredienti in un’unica soluzione. Frullare il tutto ottenendo un composto non eccessivamente cremoso.
Regolare di sale e pepe. Formare delle piccole polpette, passarle nel pangrattato e friggerle in abbondate olio di girasole.
Queste polpette possono essere consumate appena fritte oppure condite con una salsa di cipolle bianche realizzata in questo modo.
Affettare un chilo di cipolle bianche e soffriggerle lentamente a fuoco bassissimo fin quando non saranno cremose. Regolare di sale. In mezzo bicchiere di acqua versare un cucchiaino colmo di amido di mais, rimestare bene ed aggiungerlo alle cipolle ancora in cottura a fuoco moderato. Quando la salsa sarà bene amalgamata toglierla da fuoco e lasciarla intiepidire. In due o tre ciotoline versare un po’ della salsa per intingervi una alla volta le polpette tiepide e…buon appetito!!!


RISOTTO AI BROCCOLI

INGREDIENTI: BROCCOLI 700 GR. – RISO CARNAROLI O ARBORIO: QUATTRO TAZZINE DA CAFFE’ - BRODO VEGETALE: UN LITRO ABBONDANTE – ALICI SOTT’OLIO: UN PAIO CON DUE O TRE CUCCHIAINI DEL LORO OLIO – FORMAGGIO ASIAGO: 75 GR. – GRANA PADANO: 30 GR. – SALE E PEPE: QB.

TEMPO: 30 MIN. ( disponendo già del brodo ) – DIFFICOLTA’: FACILE – DOSI PER 4 PERSONE

Ho tratto spunto da una ricetta vista in televisione, ma l’ho modificata e quini posso metterla tra le mie.
Mettere in un pentola tutti gli ingredienti per un brodo vegetale tipico utilizzando sedano, carota, cipolla, finocchio, zucchina, un rametto di prezzemolo ed un paio di pomodori, aggiungere tanta acqua normalmente salata e cuocere per circa un’ora. Cuocere per non più di dieci minuti, anche meno, le cimette dei broccoli e metterli nel robot da cucina per essere frullati utilizzando anche un mestolo abbondante di brodo vegetale ottenendo così una densa crema verde di broccoli.
In una padella mettere i due filetti di alici salate e poi messe sott’olio con un paio di cucchiaini del loro olio. Cominciare la cottura a fuoco moderato. ( senza aggiungere  olio o burro nonché cipolla )Appena la padella sarà calda aggiungere il riso, rimestare e dopo un paio di minuti al massimo aggiungere tre o quattro mestoli di brodo, ma uno alla volta appena il risotto tenderà ad asciugarsi. Aggiungere poi di tanto in tanto un mestolo di crema di broccoli adoperandola come per fare un risotto classico. Se necessario aggiungere anche un mestolino di brodo vegetale. Quasi a fine cottura aggiungere il formaggio asiago ridotto in piccoli dadi. Rimestare per scioglierlo, regolare di sale e pepe e togliere dal fuoco. Versare l'ultima parte di crema di broccoli in modo da dare al piatto un delizioso color verde brillante. Aggiungere a questo punto il grana padano e mantecare brevemente.

lunedì 28 ottobre 2019


RISOTTO DELL’ORTOLANO CON 

SALSICCIA


INGREDIENTI: SCALOGNO: UN CUCCHIAIO RASO – ZUCCHINA: UNA MEDIO GRANDE – MELANZANA: UNA FETTA ALTA UN CMT – PEPERONE CORNETTO ROSSO: UNA META’ – SALSICCIA DI MAIALE: 150 GR. – BRODO VEGETALE DI DADO: UN LITRO O POCO PIU’ – RISO CARNAROLI: QUATTRO TAZZINE DA CAFFE’ – PREZZEMOLO: UN CUCCHIAIO COLMO – SALE E PEPE: QB. – OLIO EVO: SEI CUCCHIAI.

TEMPO: 90 MINUTI – DIFFICOLTA’: FACILE – DOSI PER 4 PERSONE

Porre al fuoco una pentolina di acqua ed al bollore aggiungere un misurino di brodo vegetale in polvere. Regolare di sale.
Nel frattempo in una padella versare cinque o sei cucchiai di olio evo, porre al fuoco moderato e subito dopo aggiungere lo scalogno tritato. Aggiungere la salsiccia ridotta in rotelline e cominciare la cottura a fuoco moderato. Ridurre in tocchetti la zucchina e la melanzana aggiungendole al soffritto. Cuocere delicatamente fin quando le verdure saranno ben cotte. Aggiungere il peperone ridotto in quadratini e continuare la cottura utilizzando anche un po’ di brodo. Quando il tutto sarà bene amalgamato aggiungere il riso, farlo asciugare un poco per incorporare tutti i sapori, dopo di che cominciare la cottura come un normale risotto, aggiungendo di tanto in tanto un mestolo di brodo badando bene a che il risotto non si asciughi troppo e si attacchi al fondo della padella. A metà cottura aggiungere metà prezzemolo tritato. Continuare a cuocere a fuoco moderato.
Regolare di sale, aggiungere un pizzico di pepe ed il restante prezzemolo. Togliere dal fuoco e dopo un paio di minuti servire ben caldo. Se si preferisce aggiungere ancora una piccolissima presa di pepe.
A seconda dei gusti si possono raddoppiare le dosi del prezzemolo!


QUANDO SI VOTAVA!!

Da sempre, in occasione delle votazioni, i candidati si fanno fotografare in pose rassicuranti, felici di mettere in mostra le bianche dentature, sorreggendo a volte il mento con l’indice inarcato, insomma per dare all’elettore una immagine di grande serenità e tantissima speranza per il  futuro a dispetto delle situazioni catastrofiche che - secondo loro - li hanno indotti, con grandi sacrifici e dedizione a…..scendere in campo per salvare la Patria agonizzante. Cosa ci sia da ridere se le cose stanno proprio così non so proprio cosa!
Ecco la foto della coalizione scattata prima della competizione elettorale che li ha visti sprofondare come mai nessuno prima !




A mio sommesso avviso devo sottolineare il crollo verticale di due partiti che al loro inizio disponevano di una tonnellata di voti, vale a dire  Forza Italia e il Movimento Cinque Stelle ora ridotti in miserrima condizione: poco più del 5% Forza Italia e poco più dell’8% i pentastellati! Vi è però una sostanziale differenza tra questi reduci; FI é inserita in una coalizione vincente, mentre i 5 Stelle sono inseriti come richiedenti asilo nella colazione perdente ed in continua disgregazione.
Credo che i dirigenti dei perdenti di successo debbano essere sostituiti al più presto liberandosi nel contempo di Zingaretti, Renzi Speranza e …..carità!!!
Non si devono usare pannicelli caldi, qui occorre una svolta epocale in difesa delle classe deboli, dei lavoratori e del ceto medio da sempre schiaffeggiato che, per sopravvivere, è costretto a rifugiarsi nelle fila di coloro che inveiscono contro regole e comportamenti che hanno tolto speranze per figli e nipoti.
In Umbria ha votato una piccolissima parte degli elettori nazionali che hanno evidenziato il disagio popolare ed inviato un messaggio al governo ed alla coalizione che lo sostiene. Non tenerne conto significa che non si vuol capire cosa potrebbe accadere alle prossime votazioni regionali che sono terra di facile conquista per il centro destra.
Giuseppi dovrebbe trarre le conclusioni e dimettersi anche prima che il nuovo gravissimo conflitto di interessi lo porti………alla porta.
I nostri politici, tutti i nostri politici ad eccezione solo di un paio –non di più – non sono all’altezza della situazione, pensano alla propria sopravvivenza politica senza dedicarsi minimamente al superiore interesse nazionale; regali distribuiti con grande enfasi, frasi assolutamente retoriche e demagogiche come quella del bibitaro “ abbiamo abolito la povertà “. Questi comportamenti non possono che sortire due soluzioni: passare al….nemico o astenersi dal voto tanto è inutile e non cambierà mai nulla!
Mi viene in mente una scena del film Ricomincio da tre del grande Massimo Troisi che si lamentava con la mamma della sua condizione precaria. La mamma lo incoraggiava dicendogli: non ti lamentare, guardati indietro, vedi quanta gente sta peggio e lui rispondeva” mamma, mi son voltato e non ho visto nessuno!!!! Esattamente come noi. Non vi è alcun politico che possa prendere in mano la situazione con serietà e competenza sottraendoci da questo triste contesto di “ nani e ballerine “.
Le previsioni “ sinistre “ su Matteo Salvini  sono state smentite dai fatti e se c’è un vincitore assoluto è proprio lui. Spero che sia ben consigliato, che smetta di fare il Savonarola e che non maramaldeggi sugli sconfitti perché vi è sempre una buona parte della popolazione che parteggia per lo sconfitto specie quando questi si cosparge il capo di cenere, riconosce i suoi errori e soprattutto li emenda. Tanto c’è tempo, tanto tempo, forse troppo!


mercoledì 23 ottobre 2019


RAVIOLI CON I BROCCOLI






INGREDIENTI: BROCCOLI 500 GR. - RICOTTA DI PECORA: 300 GR. - GRANA PADANO: 100 GR. - 4 UOVA - SALE, PEPE E PAN GRATTATO: Q.B. - FARINA 00: 200 GR. - FARINA DI SEMOLA DI GRANO DURO RIMACINATA: 100 GR.- BURRO: 50 GR.

TEMPO: 70 MIN. – DIFFICOLTA’: FACILE -  DOSI PER SEI PERSONE

Ricavare delle cimette dai broccoli e lessarli in acqua normalmente salata e ritirarli al dente. Frullare i broccoli e versarli in una zuppiera nella quale si aggiungerà la ricotta, un uovo intero, metà grana padano e dopo aver regolato di sale ed un po’ di pan grattato allo scopo di rendere compatto l’impasto. Conservarne un po’  per condire i ravioli.
Su una spianatoia versare le farine e mischiarle per bene, aggiungere un pizzico di sale e le tre uova - se sono grandi ne basteranno due se mai aggiungendo un po’ di acqua -. Impastare e servendosi dell’apposita macchinetta ( se non la si ha si può fare una sfoglia adoperando il matterello ) ricavare un po’ alla volta delle lasagne che saranno stese  orizzontalmente sulla spianatoia una alla volta.  Sulla parte superiore della lasagna mettere un cucchiaino dell’impasto dei broccoli alla distanza di una decina di centimetri l’uno dall’altro. Con la parte inferiore della lasagna coprire il composto, facendola aderire per bene e con l’aiuto della rotella dentata separare i ravioli. In una pentola piuttosto larga portare ad ebollizione l’acqua leggermente salata ed immergervi i ravioli rimestandoli delicatamente con un cucchiaio di legno. Nel frattempo versare in una padella anti aderente l’impasto messo da parte, un mestolino di acqua di cottura dei ravioli ed il burro. Cuocere delicatamente per pochi minuti, versarvi i ravioli e condirli con il restante grana padano. Servire ben caldo!

martedì 22 ottobre 2019

IL CARNEADE DI TURNO -  CHEF RUBIO

Ci sono persone e personaggi che  mi provocano conati di vomito  ragion per cui cerco di ignorarli non degnandoli neanche di uno spiffero di commento. Questa è la mia regola, ma a volta è necessario ricorrere all'eccezione. Mi riferisco ad un certo Gabriele Rubini in arte Chef Rubio che quasi profeticamente cura una trasmissione telegastronomica dal titolo che molto bene si adatta al conduttore: UNTI E BISUNTI!


Una tale trasmissione mi infastidisce al tal punto che, se  facendo zapping mi appare sullo schermo, la cancello con velocità supersonica!
Ora un tale personaggio ,che credo non sappia neanche cucinare, ma solo ingozzarsi in maniera orrenda,


pensa bene di comunicarci il suo pensiero politico e non solo, offendendo milioni di persone alle quali non è consentito di avere un’opinione diversa dalla sua. Recentemente in occasione del delitto di Trieste in cui due poliziotti venivano uccisi da un delinquente nato, lo chef ha avuto parole di critica ostile nei confronti delle vittime che, per il solo fatto di essere state uccise, meriterebbero rispetto il semplice rispetto dovuto ai morti.
Chef Rubio, tra un rutto ed una…flatulenza ha infierito sulle vittime con parole disgustose degne della sua rubrica “ unta e bisunta “.
Non riesco ad immaginare il responsabile ai palinsesti della rete televisiva che trasmette la rubrica di Rubio, non so se ha fatto svolgere una indagine preliminare di gradimento sia dell’oggetto della trasmissione sia del tipo sgradevolissimo del conduttore. Se non l’ha fatto solo così si spiega la messa in onda di una trasmissione di cucina che in nessun modo può competere con le altre numerosissime e di buon gusto. Anche se si dà l’impressione che in Italia si pensi solo a mangiare, una trasmissione signorile e ben condotta fa soltanto piacere!
Chef Rubio, sgradevole di aspetto, sgarbato,  porta il cibo alla bocca usando forse la pala anziché la posata, discetta di politica senza sapere neppure dove essa abiti, dovrebbe a mio sommesso avviso tornare a zappare, ammesso che  sappia fare almeno questo!

OGGI, 10 NOVEMBRE 2019, FINALMENTE QUESTO FIGURO E' STATO CACCIATO DA DISCOVERY CHANNEL. NON NE POTEVANO PIU' NEANCHE LORO! IL PROGRAMMA CHE CONDUCEVA " UNTI E BISUNTI " ERA  PERFETTAMENTE DESCRITTIVO PER QUESTO PERSONAGGIO CAFONE E DELIRANTE!

sabato 12 ottobre 2019

LIBERAZIONE  O  RAPINA?

Qualche giorno fa un amico mi ha mandato una immagine che mi ha rinnovato un vero e proprio dolore ed una indignazione nei confronti di chi ci ha ingannati raccontandoci una favola, quella della liberazione delle popolazioni oppresse del sud.

Ecco l'immagine:



e se non si vuol credere al " bastardo " si veda cosa dice Antonio Gramsci:


La " liberazione dai Borboni " nacque da un accordo tra la massoneria e la " Perfida Albione ". Giuseppe Garibaldi Gran Massone di 33º grado del Rito scozzese antico ed accettato (ricoprì anche brevemente la carica di Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia), massoni lo erano anche  Gerolamo Bixio, detto Nino, iscritto con tessera numero 105 alla loggia massonica "Trionfo Ligure", Ippolito Nievo che sbarcò in Sicilia anzi tempo per corrompere coloro che avrebbero potuto contrastare efficacemente l'occupazione militare dei fratelli piemontesi. 
Mi domando perchè tanta voglia di " liberare " un regno estremamente florido? La risposta è questa: l'Inghilterra temeva la cattolicità del governo del Regno delle Due Sicilie, governo fedele al papa,la persecuzione che tale governo faceva alle sette massoniche, alla vicinanza alla Russia che voleva uno sbocco nel mediterraneo ed infine e non ultimo i vantaggi che la costruzione del canale di Suez, iniziata il 25 aprile del 1859,  avrebbero portato agli inglesi disponendo di porti proprio in fronte e vicinissimi alla costa africana! Quindi "  si cominci a prendere la Sicilia! Ora se tutto ciò è giustificabile dal punto di vista inglese, non lo è per nulla dal punto di vista italiano.
Grazie ai tradimenti eclatanti ed ai soldi inviati dall'Inghilterra la conquista fu portata a termine.
Garibaldi  ricevette dai massoni inglesi di Edimburgo del danaro in piastre turche, pari a una somma equivalente a circa 3 milioni di franchi (che riferito ad oggi avrebbero un valore di molti milioni di dollari). A quella somma avevano contribuito anche i massoni U.S.A e quelli del Canada.
L'eroe dei due mondi fece il compito sporco, consegnò teatralmente l'Italia al sabaudo che tra l'altro aveva di lui una pessima considerazione manifestata in una lettera scritta a Camillo Benso Conte di Cavour nella quale diceva appunto:"... come avrete visto, ho liquidato rapidamente la sgradevolissima faccenda Garibaldi, sebbene, siatene certo, questo personaggio non è affatto docile, né cosí onesto come lo si dipinge e come voi stesso ritenete. Il suo talento militare è molto modesto, come prova l'affare di Capua, e il male immenso che è stato commesso qui, ad esempio l'infame furto di tutto il danaro dell'erario, è da attribuirsi interamente a lui che s'è circondato di canaglie, ne ha eseguito i cattivi consigli e ha piombato questo infelice paese in una situazione spaventosa". 
Del resto l'onestà di don Peppino non era certamente una sua virtù; contrasse un prestito considerevole col Monte dei Paschi di Siena che mai restituì, prestò avallo per un altro prestito contratto da suo figlio Menotti, col Banco di Napoli, prestito non onorato nè dal figlio e tanto meno dal padre che alla richiesta di rimborso da parte del Banco di Napoli rispose: " che volete vi ho liberati e mi chiedete indietro dei soldi"? Un vero gentiluomo! 
Posso comprendere le piazze, le statue le sculture equestri dedicate a don Peppino al nord non fosse altro per ringraziarlo del furto con destrezza perpetrato nei confronti  delle due banche di Stato - Banco di Napoli e Banco di Sicilia, ma i meridionali squartati, fucilati e sepolti vivi come dice Antonio Gramsci perchè hanno dedicato a questi figuri strade, piazze e statue equestri? Pensate che a Napoli il piazzale della stazione si chiama appunto Piazza Garibaldi, poi vi è Piazza Cavour e dato che ci troviamo anche una strada a Fuorigrotta a Napoli, appunto Via Nino Bixio!! Mi sa tanto  che ci sia un riferimento alla sindrome di Stoccolma che è un particolare stato di dipendenza psicologica e/o affettiva che si manifesta in alcuni casi in vittime di episodi di violenza fisica, verbale o psicologica. Il soggetto affetto dalla sindrome, durante i maltrattamenti subiti, prova un sentimento positivo nei confronti del proprio aggressore!!!
Un'ultima considerazione, prima di terminare il mio post, la voglio dedicare alla rapina a mano armata fatta dai " liberatori piemontesi ". Il Banco di Napoli aveva il tesoro di Stato pari a 446 milioni di lire in lingotti d'oro che una volta individuati presero la via di Torino che nelle sue casse aveva solo 20 milioni in banconote! I piemontesi erano certamente esperti cercatori di oro tanto che entrati nel Banco di Sicilia a Palermo si accorsero che erano stati programmati lavori di stabilizzazione del pavimento sul quale era depositato un notevole quantitativo di lingotti d'oro. I " liberatori piemontesi " vollero far risparmiare alla banca siciliana i costi del rafforzamento del pavimento e si portarono via l'oro custodito. Quando si parla di persone generose e premurose!!!
Qualche tempo fa La 7  trasmise una gag di Paolo Caiazzo relativa al nostro Risorgimento, gag ripresa poi da RAI 2 nel programma Made in Sud, la ripropongo e non so se poi alla fine vi sia da ridere o da imprecare anche energicamente.

Vorrei tanto dimenticare questa storia, dimenticare come ce l'hanno raccontata intrisa di bugie e di sangue innocente, del resto tutta la storia, tutte le storie scritte e raccontate dai vincitori sono piene di bugie, di falsità intrise di tanto dolore cocente e di tanta stupida retorica.

....... E PER FINIRE


INNO DEL REGNO DELLE DUE SICILIE!!!





giovedì 10 ottobre 2019


Più che una ricetta è un’idea e non so ancora se è valsa la pena realizzarla, tentar non nuoce, certo che fa la sua figura se non altro per l’originalità. In ogni caso ecco il procedimento e poi se il gusto giustificherà l’esperimento sarà motivo di riproporla.

COPPA DI POLLO CON PATATE AL FORNO


















INGREDIENTI: UN POLLO PIUTTOSTO GRANDE – TRITO DI AGLIO, ROSMARINO, TIMO: QB. – PATATE: 600 GR. – OLIO: MEZZO BICCHIERE DA VINO – SALE ED UN PIZZICO DI PAPRICA DOLCE. – VINO BIANCO SECCO: UN GOCCIO.

TEMPO: DUE ORE – DIFFICOLTA’: FACILE – DOSI PER 5 PERSONE

Dopo aver lavato ed asciugato per bene il pollo deporlo su un tagliere ed iniziare l’intervento chirurgico. Con un paio di forbici aprire il petto ed allargarlo in modo da farlo sembrare una ciotola.
Fare con i tre spicchi di aglio, un rametto di rosmarino ed uno di timo ( solo aghi e foglioline ) un tritato finissimo e spargerne un pochino all’interno del pollo, metterci dentro anche un rametto di rosmarino.
Pelare le patate, ridurle in tocchetti, aggiungere un po’ di trito, ungerle per bene con un po’ di olio e versarle all’interno del pollo. Con l’aiuto di uno spago da cucina serrare le zampe, passare il filo sotto al pollo e fare in modo che le due metà non si scompongano. Il tutto deve sembrare una ciotola con all’interno i tocchetti di patate. Fare aderire al pollo i residui del tritato e deporlo in un a teglia da forno, irrorarlo con un po’ di olio ed un goccio di vino. Porre al forno ventilato  a 180 gradi per 90 minuti.

lunedì 7 ottobre 2019

TORTELLINI......MUSSULMANI !



Le mie istruzioni di servizio prevedono che il periodo che va dal 1° ottobre al 15 marzo dell’anno successivo sia tempo favorevole per i ragù di carne e per i tortellini in brodo non disdegnando la stessa fine per i tagliolini all’uovo!
In mattinata, qui a Milano, la temperatura odierna non superava i 18 gradi, faceva quindi frescolino ragion per cui mi è venuto in mente di far partire ufficialmente la stagione dei brodi e dei ragù.
L’idea mi è venuta dalla decisione dell’arcivescovo di Bologna, sua eminenza Matteo Zuppi, di far partecipare alla festa del santo patrono di Bologna San Petronio i mussulmani o coloro che non vogliono mangiare carne sopraffina di maiale facendo gustare loro tortellini privati di ogni………contaminazione suida! Appunto i tortellini di pollo!


Senza mancare di rispetto a Sua Eminenza mi ricordo cosa mi diceva la mia indimenticabile Zia Nerina allorquando voleva indicare una personcina minuta e magrissima; la chiamava “ San Luisin spigazzè “ ( non so se si scrive così )

Fatto questo preambolo ho voluto vedere come potevano presentarsi i tortellini così fatti e posta la soglia di mangiabilità “cinque” nella scala da uno a dieci devo dire che i tortellini “ mussulmani “ hanno raggiunto il valore di 5,30 non di più.
Per il ripieno ho utilizzato 200 grammi di petto di pollo, 80 grammi di parmigiano grattugiato, un uovo intero, un cucchiaino raso di noce moscata in polvere, un pizzico di sale, un pezzetto di burro.
In un tegamino anti aderente ho messo il burro ed il petto di pollo in pezzi con un pizzico di sale. Ho soffritto il tutto frullandolo subito dopo. In una ciotola ho messo il petto di pollo frullato e tutti gli altri ingredienti stemperando il prodotto con un cucchiaio. Ho regolato di sale ed ho messo in frigo per circa un’ora in modo da permettere all’impasto di consolidarsi.
Ho preparato poi una sfoglia con 120 grammi di farina, un uovo, un pizzico di sale e mezzo guscio di uovo di acqua tiepida. So bene che la quantità di farina per un uovo sia 100 grammi, ma 120 grammi mi sono scappati! Ho impastato fino ad avere un panetto morbido. Con l’apposita macchinetta ho fatto delle lasagne, le ho ridotte in piccoli quadrati, ho appoggiato su di essi una pallina di impasto ed ho fatto i tortellini lasciandoli poi riposare sulla spianatoia per farli asciugare.
Nel frattempo avevo messo a fare il brodo utilizzando un chilo di reale di vitello, odori ( sedano, carota, cipolla, pomodori ed un piccolissimo ciuffo di rosmarino, il tutto messo in acqua in bollore per privilegiare la carne. Il brodo ha cotto per tre ore. Ho passato il brodo attraverso un colino e nel pentolino di raccolta ho cotto i tortellini. Non sono rimasto entusiasta, ma diciamo che per una preparazione urgente ed improvvisa, se mai utilizzando gli ingredienti che già si trovano in casa, non è per niente male! Ora che li ho testati confesso che ogni paragone con quelli tradizionali è improponibile, diciamo che sono due cose diverse. Non so quanti mussulmani si siano convertiti al cristianesimo, ma so quanti bolognesi abbiano deciso di non ricorrere più a questi succedanei dei santi, santissimi tortellini di Bologna!

domenica 6 ottobre 2019

CENTO ANNI DALL'IMPRESA DI FIUME


La storiografia post fascista ci ha sempre parlato di un Gabriele D’Annunzio come scrittore eccezionale, poeta per antonomasia, insomma il “ vate “ e molti altri ne hanno sottolineato le sue non comuni doti amatorie in un certo senso molto eccentriche. Ebbi occasione di visitare il Vittoriale, la sua casa “ esilio “ che Benito Mussolini  gli destinò affinché  si togliesse dalle scatole per dirla in parole povere. Nel Vittoriale echeggia ancora la figura del poeta patriota, si raccontano le sue manie sia a tavola che a letto; dormiva in una camera mortuaria ed a tavola mangiava nei piatti che ricordavano la tartaruga: a tavola non si invecchia! Mai, dico mai da che calpesto il suolo patrio ho sentito della impresa di Fiume se non come l’impresa di un pazzo a capo di un manipolo di legionari poi bombardati e distrutti dalla reale marina militare!
D’Annunzio diede vita alla Repubblica del Carnaro proclamando una carta costituzionale eccezionale per quei tempi, ancora oggi all’avanguardia e molti paesi ancora se la sognano!
Vi riporto i primi sei articoli dai quali potete vedere la grandiosità delle idee generali che mi pare possano essere accostate alla Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino del 1789 (Déclaration des Droits de l'Homme et du Citoyen)della rivoluzione francese.

Ecco i primi articoli della carta costituzionale della Repubblica del Carnaro:

PARTE GENERALE

Art. 1 – La Libera Città di Fiume, col suo porto e distretto, nel pieno possesso della propria sovranità, costituisce unitamente ai territori che dichiarano e dichiareranno di volerle essere uniti, la Repubblica del Carnaro.
Art. 2 – La Repubblica del Carnaro è una democrazia diretta che ha per base il lavoro produttivo e come criterio organico le più larghe autonomie funzionali e locali.
Essa conferma perciò la sovranità collettiva di tutti i cittadini senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di classe e di religione; ma riconosce maggiori diritti ai produttori e decentra per quanto è possibile i poteri dello Stato, onde assicurare l’armonica convivenza degli elementi che la compongono.
Art. 3 – La Repubblica si propone inoltre di provvedere alla difesa dell’indipendenza, della libertà e dei diritti comuni, di promuovere una più alta dignità morale ed una maggiore prosperità materiale di tutti i cittadini; di assicurare l’ordine interno con la giustizia.
Art. 4 – Tutti i cittadini della Repubblica senza distinzione di sesso sono uguali davanti alla legge. Nessuno può essere menomato o privato dell’esercizio dei diritti riconosciuti dalla Costituzione se non dietro regolare giudizio e sentenza di condanna. La Costituzione garantisce a tutti i cittadini l’esercizio delle fondamentali libertà di pensiero, di parola, di stampa, di riunione e di associazione. Tutti i culti religiosi sono ammessi; ma le opinioni religiose non possono essere invocate per sottrarsi all’adempimento dei doveri prescritti dalla legge. L’abuso delle libertà costituzionali per scopi illeciti e contrari alla convivenza civile può essere punito in base a leggi apposite, le quali però non potranno mai ledere il principio essenziale delle libertà stesse.
Art. 5 – La Costituzione garantisce inoltre a tutti i cittadini senza distinzione di sesso, l’istruzione primaria, il lavoro compensato con un minimo di salario sufficiente alla vita, l’assistenza in caso di malattia o d’involontaria disoccupazione, la pensione per la vecchiaia, l’uso dei beni legittimamente acquistati, l’inviolabilità del domicilio, l’habeas corpus, il risarcimento dei danni in caso di errore giudiziario o di abuso di potere.
Art. 6 – La Repubblica considera la proprietà come una funzione sociale, non come un assoluto diritto o privilegio individuale. Perciò il solo titolo legittimo di proprietà su qualsiasi mezzo di produzione e di scambio è il lavoro che rende la proprietà stessa fruttifera a beneficio dell’economia generale.

Oggi, 6 ottobre 2019 ho visto un servizio su RAI 2 dedicato all’impresa di Fiume e vi faccio vedere e sentire una dichiarazione di Giordano Bruno Guerri che in sintesi ci spiega la dimensione dell’impresa di Fiume.





Si è voluto avvicinare D’Annunzio a Mussolini incorrendo in un falso storico di enorme portata, Mussolini non amava D’Annunzio perché temeva che gli togliesse la scena, che potesse fare quella rivoluzione che egli stesso pensava di fare e che poi non fece. Alla fine esiliò il Vate e dette vita alla sua dittatura.
Dalla fine della guerra del 1945 in poi mai nessun uomo politico o di cultura  di destra è stato portato ad esempio , anzi! Quando nacque il Movimento Sociale Italiano che democraticamente ebbe consensi elettorali altrettanto “ democraticamente ” venne messo in un recinto chiamato  “ arco costituzionale “ e lì relegato fin quando Berlusconi non lo…..liberò!
Tutto ciò fa parte del racconto dei fatti temporalmente vicino agli accadimenti, racconti fatti “ ad usum delphini  “. La verità emergerà col tempo, quando i fatti si perderanno nei meandri della memoria, quando i vinti prenderanno coraggio e racconteranno la loro versione assai, assai vicina alla realtà!
Ci sono voluti cento anni per farci capire cosa fece realmente D’Annunzio con i suoi legionari!
Chissà se fra cento anni si racconterà di Conte 1-2-3-4-5-6-7-8, di Renzi, di Di Majo e compagnia cantante!

venerdì 4 ottobre 2019

LILLI LA ROSSA ED IL SUO PLOTONE DI ESECUZIONE


Vi era il “ Bravo Presentatore “ ed oggi abbiamo  la “ Brava Conduttrice ,Giornalista, Scrittrice ed infine la brava Scostumata” Sì mi riferisco a Lilli la rossa meglio conosciuta con Lilli Gruber che conduce il programma Otto e Mezzo su La 7.
Il suo programmi è un vero e proprio agguato sapientemente organizzato nei minimi dettagli a partire dalla scelta del plotone di esecuzione dei giornalisti chiaramente ostili al convenuto di destra o centro destra che suo malgrado si presta allo spettacolo.
Lilli ,che a volte pare la fotocopia di Barbara D’Urso  con le sue faccine e con i suoi occhioni spalancati, non vede l’ora di dileggiare i suoi ospiti.
Recentemente ha infilzato nuovamente Salvini  mettendo in risalto la sua pancia leggermente debordante dal suo costume da bagno proprio là dove il costume si usa cioè in riva al mare. Lilli la rossa cosa mai pretendeva che Matteo fosse andato ad ammollare le sue carni coperto dal burka? Melius est abundare quan deficere!! Un po’ di pancia non sta proprio male e senza scomodare Cicerone direi “ uomo di panza uomo di sostanza”!
Del resto mentre a Salvini abbondava qualcosa alla Lilli scarseggiava qualcos’altro ovviamente no nel suo ventre, bensì un po’ più in alto dove sono conservate le chiavi delle buone maniere e della educazione!
Dopo aver colpito Salvini nelle sue parti basse Lilli si apprestava a fare la stessa cosa con Giorgia Meloni dandole della sciocchina per le sue argomentazioni sui rapporti con l’Europa  prima durante il Conte 1 ed ora con il Conte 2. Giorgia però non è stata a guardare ed ha subito fulminato la brava giornalista dicendole di non permettersi più di darle della sciocca! Brava Giorgia. Io vorrei dare un suggerimento agli ospiti di Lilli la rossa, ovviamente a quelli di destra o della lega: alzarsi e platealmente lasciare l’intervista usando anche qualche frase ad effetto preventivamente preparata dal momento che gli attacchi della brava giornalista saranno persistenti. Lilli agisce come Sgarbi, molto rumore e tanti ascolti; solo che Sgarbi è un simpaticone e ce l’ha con tutti mentre la brava giornalista non mi è per nulla simpatica e ce l’ha solo con quelli della destra più o meno allargata!
Probabilmente la trasmissione Otto e Mezzo è registrata per cui le rimostranze dei “ colpiti “ non andrebbero mai in onda.
Non resta che additare al pubblico ludibrio il comportamento scorretto, tendenzioso e cafone della brava giornalista !
Tornando brevemente alla pancia di Salvini mi chiedo cosa sarebbe successo se al posto della brava giornalista ci fosse stato un bravo giornalista ed al posto di Salvini ci fosse stata una esponente di sinistra. Apriti cielo, un casino enorme con ricorso alle più alte autorità dello Stato e di tutte le femministe di turno organizzate, sfuse ed in pacchetti!

martedì 1 ottobre 2019


NON AUMENTO LE TASSE, MA DEVI DARMI PIU' SOLDI!

In Italia abbiamo il vezzo di chiamare le cose ricorrendo ai nickname. Il neo nato governo di Giuseppi afferma di non aumentare le tasse ed io gli credo. L’aliquota fiscale resta invariata ad esempio al 40%. Però sono allo studio provvedimenti tali per cui:
1)  Sanità, ticket in base al reddito familiare. (Beati voi, poveri, perché vostro è il regno di Dio”, così dice Luca 6,20;)
2)   Il ministro Speranza: chi ha di più pagherà di più! Mi sembra giusto, ma si dovrebbero eliminare tutti i rimborsi astronomici per le spese sanitarie degli onorevoli e senatori, tra le quali rientrano quelle delle spa e dei massaggi!
3)   Carte di credito con lo sconto: il «cash back»! Questa è una buona idea; chi paga con carta e bancomat avrà uno sconto sull’IVA. Compro la carne e ricevo uno sconto dell’1% sull’ IVA. Bravissimo, devo però fornirmi di carta di credito e/o di debito pagando una sessantina di euro all’anno alle banche che già pregustano la pietanza!! E la vecchietta semi cieca che va a fare la spesa come fa ad avere lo sconto evitando il possibile aumento dell’IVA perché lei tapina paga in contanti?
4)   Si parla, ma quando si comincia a parlare la “riforma del catasto.” arriva e non certo per farci pagare di meno!
5)   Meno sgravi su sanità e casa a chi guadagna di più ! Il principio è giusto, ma si dovrebbe tener presente che quello che si paga in busta paga per il SSN è già proporzionato all’importo dello stipendio o della pensione. Paghi tanto prima in  compenso ricevi meno sgravi poi! Un bell’equilibrismo!
6)   Si studiano disincentivi che possano far aumentare i risparmi come, ad esempio, il divieto assoluto di cumulo con altri redditi.
In tutto questo casino  il ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti pensa bene di togliere il Crocifisso nelle suole sostituendolo con un bel mappamondo, giusto per non disturbare Abdullah Aziz Ben Jussef!
A volte penso di essere un fortunato perché grazie alla mia non più giovane età ho molte probabilità di lasciare….. al dente questo mondo italico! ( ogni riferimento alla mia dilettantistica versatilità in cucina è puramente casuale )!
Alla fin fine devo dire grazie a questo governo che ha mantenuto la parola di lasciare intatta l’aliquota fiscale dimenticando di dirmi che, per vie traverse, ha messo le mani nelle mie tasche per derubarmi ed il bello è che devo dirgli anche “ Grazie Peppini ! ( diminutivo di Giuseppi )
Giuseppi, "Va a ciapà i ratt" !!
Per gli abitanti del Regno delle Due Sicilie: La traduzione letteraria è "vai a prendere i topi"... è un modo piu' "elegante" per mandare l'interlocutore a quel paese.!!!!!