OGNI POLITICA DOVRA' PIEGARE LE GINOCCHIA DAVANTI ALLA MORALE.
IMMANUEL KANT

La moralità non è propriamente la dottrina del come renderci felici, ma di come dovremo diventare degni di possedere la felicità. (Immanuel Kant )


Cicerone:
(106 a.C. 43 a.C. )

"LE FINANZE PUBBLICHE DEVONO ESSERE SOLIDE, IL BILANCIO DEVE ESSERE EQUILIBRATO, IL DEBITO PUBBLICO DEVE ESSERE RIDOTTO, L'ARROGANZA DELL'AMMINISTRAZIONE DEVE ESSERE COMBATTUTA E CONTROLLATA, E GLI AIUTI AI PAESI STRANIERI DEVONO ESSERE RIDOTTI AFFINCHÉ ROMA NON FALLISCA. LE PERSONE DEVONO ANCORA IMPARARE A LAVORARE INVECE DI VIVERE CON L'ASSISTENZA PUBBLICA.


La dittatura perfetta avrà sembianza di democrazia. Una Prigione senza muri nella quale i prigionieri non sogneranno di fuggire. Un sistema di schiavitù dove, grazie al consumo e al divertimento, gli schiavi ameranno la loro schiavitù. Aldous Huxley

Le regole di maggioranza funzionano solo se si considerano anche i diritti individuali: non si possono avere cinque lupi e una pecora che votano su cosa cucinare per cena. (Larry Flynt)

NON E' UNA COLPA DESIDERARE UN ATTIMO DI PACE ALMENO AL TRAMONTO DELLA VITA. ( JOHN LE CARRE' )

Quando a causa degli anni

non potrai correre, cammina veloce.

Quando non potrai camminare veloce, cammina.

Quando non potrai camminare, usa il bastone.

IL MEGLIO E' NEMICO DEL BENE!!

CONTRA FACTUM NON VALET ARGUMENTUM !!!


QUANTO E’ BELLA GIOVINEZZA CHE SI FUGGE, TUTTAVIA CHI VUOL ESSER LIETO SIA DI DOMAN NON V’è CERTEZZA



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martedì 10 dicembre 2019


Esorcizzare la depressione!

Tutti noi paragoniamo l’atmosfera delle feste di fine anno della nostra infanzia e gioventù con quella che si vive adesso, la gioia e la speranza del passato con il vuoto del presente che si vuole riempire con il consumismo ripetitivo inebriante ed infine inutile. Le strade di un tempo abbellite con archi di luminarie che meravigliavano per la loro bellezza variopinta, la felicità del vestito nuovo, la voglia di fare i dolci tradizionali come se dovessero essere regalati al Bimbo divino o a quello secolare del nuovo anno, l’orgoglio compiaciuto di vivere un momento unico di speranza che annegava nel brindisi le difficoltà del domani. Insomma un’atmosfera di gioia e di speranza. I figli crescevano regalando gioie alternate purtroppo a qualche preoccupazione. Un crescita felice della società. Il poco che si disponeva sembrava il tanto messo in raffronto con il periodo bellico che tanto dolore e distruzione aveva arrecato.
E’ passato del tempo, e tanto ne passerà! Pánta rheî!!
“Tout casse, tout passe, tout lasse, il n'est rien, et tout se remplace". "Tutto si rompe, tutto passa, tutto si lascia. Non è niente, e tutto si rimpiazza".
Si rimpiazza con che cosa? I ricordi si affievoliscono e la voglia di fare si…addormenta! La famiglia si trasforma, i figli sono diventati adulti ed i nipoti sono immersi nei computer e nei telefonini.
Le canzoni di Natale sono sempre le stesse, nessuna moderna ne ha preso il posto, le dolci melodie ci portano indietro nel tempo regalandoci squarci irripetibili. E’ come il ricordare il gusto di un ottimo cibo che per diversi motivi non si può più mangiare!
Tra meno di quindici giorni sarà Natale; la televisione ci inonderà di ricette gastronomiche difficili da realizzare, si annunciano concerti natalizi e del capodanno mentre io provo un certo disinteresse e ripenso a chi mi diceva tempo fa di odiare le feste reputando tale affermazione di cattivo gusto. Ora mi domando come mai ho smesso di meravigliarmi, di godere la forzata atmosfera festiva, di pensare quasi esclusivamente alla tranquillità del dopo feste? Non so se questo capiti solo a me perché comincio a sentirmi vecchio oppure anche a qualcun altro che vecchio non è ancora. Il Natale sarebbe meglio celebrarlo in un sol giorno dedicato alla spiritualità, al raccoglimento, e dopo queste ventiquattro ore di meditazione dare un nome diverso ai giorni seguenti per celebrare la festa pagana Dies Natalis Solis Invicti, la festa dedicata alla nascita del Sole (Mitra), introdotta a Roma da Eliogabalo, ed in questa festa immergersi nelle regole del consumismo sfrenato tra canti, abbuffate e libagioni sostituendo le vecchie e care poesie del Natale con quella più laica di Lorenzo il Magnifico che recita tra l’altro:
Quanta è bella giovinezza
che si fugge, tuttavia
chi vuol esser lieto sia
di doman non v‘è certezza!
Però,quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare! Quindi bando alla tristezza! Voltiamoci indietro e vediamo quante persone arrancano tra le vere difficoltà quelle che sognano un tetto, un pasto caldo ed una parola di conforto!

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