PARCE SEPULTIS
Santuario di Vicoforte Mondovì nel Cuneese
Santuario di Vicoforte Mondovì nel Cuneese
Santuario di Vicoforte Mondovì nel Cuneese
Santuario di Vicoforte Mondovì nel Cuneese
Le tombe
Inaspettatamente abbiamo saputo del
rientro in Italia delle spoglie mortali della Regina Elena e successivamente
quelle del penultimo Re d’Italia Vittorio Emanuele III e devo dire che è stato
un gesto di civiltà. Ho anche apprezzato la sobrietà del rientro, quasi in
sordina. I regnanti fanno parte della storia degli Stati e la storia li giudicherà. Come in tutte le umane vicende vi
sono decisioni e comportamenti positivi ed altri negativi, tutti però
sollecitati dalle circostanze. Benedetto Croce affermava che la storia non è
vendicatrice e giustiziera, essa è giustificatrice.
I giudizi storici sulla Casa Savoia
sono già stati scritti, a lei si deve la prima costituzione ( Albertina ) e l’unificazione
dell’Italia, ma anche gravissime decisioni prese o subite. Sappiamo che tra il
6 maggio e il 9 maggio 1898,mentre
Milano veniva scossa dalla "protesta degli stomaci", moti popolari
contro l'aumento del grano, il re Umberto I mandò a domare la rivolta il
vecchio generale piemontese Bava Beccaris che usò l'artiglieria, uccidendo
almeno 300 persone. Due anni dopo il sovrano fu assassinato a Monza ...
Altri aspetti negativi furono la
firma sulle leggi razziali volute dal fascismo e la resa a Mussolini che poi
fece arrestare e spedire sul Gran Sasso!
Non voglio fare paragoni impossibili
ma anche Napoleone Bonaparte esiliato per ben due volte e morto a Sant’Elena,
sorvegliato dagli inglesi, ora riposa in una tomba sontuosa nella chiesa di
Saint-Louis des Invalides a Parigi.
Ora che il Re Vittorio Emanuele III
e la Regina Elena riposeranno nel Santuario di Vicoforte Mondovì nel Cuneese mi
aspetto che anche quelle di Umberto II il “ Re di maggio “e della sua consorte
Maria Josè rientrino in Italia dall’ Abbazia di Altacomba,
Saint-Pierre-de-Curtille, Francia dove sono sepolti. Non credo che Umberto II
abbia avuto colpe particolari anzi credo che avesse qualche merito nell’aver
voluto partecipare, non accettato, alla Resistenza. La sua decisione venne
forse sollecitata dalla consorte Maria Josè
– che odiava il Duce. Altro indiscutibile merito è stato quello di aver sciolto
dalla promessa di fedeltà alla Corona i carabinieri che avrebbero dovuto
difenderlo dalle decisioni repubblicane e dall’esilio. La sua scelta ebbe come
giustificazione l’aver voluto evitare altro doloroso spargimento di sangue.
La democrazia è realmente forte
quando accetta il ricongiungimento in terra di coloro che nel bene e nel male
hanno contribuito a scrivere le pagine delle vicende nazionali. Parce sepultis!
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