QUANTO E' BELLA LA MIA CITTA'
In una chat dedicata alla squadra
di calcio del Foggia Giovanni Cataleta ha scritto l’articolo seguente che mi ha
commosso moltissimo risvegliando una delle più crudeli nostalgie. Non tutti
conoscono Foggia ed è per questo che inserisco nel mio blog il suo articolo a
perenne memoria almeno finché sarò vivo. Ora lo leggo e lo rileggo giusto per
alimentare la parte migliore del cuore umano: il sentimento.
Mia cara Foggia, spesso mi capita
di pensarti e di essere risucchiato in un vortice di forti emozioni
altalenanti. Ci sono i giorni in cui ti penso con amore, altri con nostalgia,
alle volte mi capita persino di pensarti con rabbia. Ma ultimamente ho iniziato
a guardarti con nuovo punto di vista. Da un po’ di tempo, quando ti penso, sono
pervaso da un senso di dispiacere, un sentimento nato da una crescente
consapevolezza di quanto tu sia l’esempio emblematico di quell’atteggiamento feroce e spietato quale
il pregiudizio. Mi pare di vederti come vittima discriminata da parte di gente
che, senza neanche conoscerti, continua ad offenderti e definirti città brutta,
senza alcuna attrattiva e senza storia.
Poco importa se in verità nei
tuoi oltre 1000 anni di vita hai avuto la forza di crearti una fiera identità.
Magari chi ti definisce brutta non ti ha mai visitata, non può sapere che tu
custodisci ben sette opere di Francesco De Mura, un Ecce Homo attribuito a
Guido Reni, l’altare della chiesa madre ad opera di Sanmartino, la Ballerina di
Botero, la Genesi di Deredia.
Questa gente probabilmente
nemmeno è a conoscenza del titolo di merito dell’Unesco di cui si fregia
Palazzo Dogana, né tanto meno sa che possiedi edifici dei più grandi architetti
del razionalismo italiano: Petrucci, Brasini, Piacentini. Ma certo, si omette
pure che tu abbia avuto la collaborazione di Vanvitelli nel tuo palazzo Dogana
o ancora si ignorano le grandi opere dell’Ing. Oberty ed i suoi giardini
pubblici.
Chi ti disprezza non ha nemmeno
idea di quanto sia prezioso il patrimonio delle tue borgate di fondazione del
ventennio come Incoronata e Segezia, dei veri e propri esperimenti sociali
oltre che d’urbanistica.
Naturalmente si ignora pure la
tua biblioteca provinciale, tra le più grandi del meridione per patrimonio
librario, custode di un manoscritto autentico del Boccaccio, dei lavori
dell'autore del dizionario Zingarelli, delle lettere firmate di Carducci,
Croce, Leopardi.
Chi ti offende nemmeno sa che
all’interno del territorio comunale foggiano ci sia addirittura un area
boschiva protetta di 1000 ettari.
Ma tutto ciò non conta, la gente
ha deciso: tu sei brutta e non hai niente di bello da mostrare. Sei brutta
soprattutto agli occhi di chi non ti conosce ma ti giudica per sentito dire,
magari da miei concittadini che per un non so quale senso di autolesionismo ti
disprezzano.
Eppure tu sei una grande, sei
riuscita a difendere parte del tuo patrimonio malgrado i terremoti e le guerre,
nonostante il grande sacrificio materiale ed umano che hai dovuto pagare
soprattutto durante i bombardamenti del 1943 e per i quali hai ricevuto le
medaglie al valor civile e militare.
Ma stai tranquilla, falli
parlare, chi ti conosce veramente sa quanto vali e quanto tu sia bella .
Lasciali sguazzare nella loro ignoranza, tu per me resti sempre, come ti definì
Federico II, “urbs regalis et inclita Sedes imperialis”.
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