OGNI POLITICA DOVRA' PIEGARE LE GINOCCHIA DAVANTI ALLA MORALE.
IMMANUEL KANT

La moralità non è propriamente la dottrina del come renderci felici, ma di come dovremo diventare degni di possedere la felicità. (Immanuel Kant )


Cicerone:
(106 a.C. 43 a.C. )

"LE FINANZE PUBBLICHE DEVONO ESSERE SOLIDE, IL BILANCIO DEVE ESSERE EQUILIBRATO, IL DEBITO PUBBLICO DEVE ESSERE RIDOTTO, L'ARROGANZA DELL'AMMINISTRAZIONE DEVE ESSERE COMBATTUTA E CONTROLLATA, E GLI AIUTI AI PAESI STRANIERI DEVONO ESSERE RIDOTTI AFFINCHÉ ROMA NON FALLISCA. LE PERSONE DEVONO ANCORA IMPARARE A LAVORARE INVECE DI VIVERE CON L'ASSISTENZA PUBBLICA.


La dittatura perfetta avrà sembianza di democrazia. Una Prigione senza muri nella quale i prigionieri non sogneranno di fuggire. Un sistema di schiavitù dove, grazie al consumo e al divertimento, gli schiavi ameranno la loro schiavitù. Aldous Huxley

Le regole di maggioranza funzionano solo se si considerano anche i diritti individuali: non si possono avere cinque lupi e una pecora che votano su cosa cucinare per cena. (Larry Flynt)

NON E' UNA COLPA DESIDERARE UN ATTIMO DI PACE ALMENO AL TRAMONTO DELLA VITA. ( JOHN LE CARRE' )

Quando a causa degli anni

non potrai correre, cammina veloce.

Quando non potrai camminare veloce, cammina.

Quando non potrai camminare, usa il bastone.

IL MEGLIO E' NEMICO DEL BENE!!

CONTRA FACTUM NON VALET ARGUMENTUM !!!


QUANTO E’ BELLA GIOVINEZZA CHE SI FUGGE, TUTTAVIA CHI VUOL ESSER LIETO SIA DI DOMAN NON V’è CERTEZZA



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domenica 26 aprile 2020

LETTERA APERTA AL COVID-19

Sig. Covid-19,
hai notato che non ho usato Egregio, Esimio ed altri pregevoli aggettivi? Non te li meriti per niente. Non so come hai fatto ad infestare il mondo partendo però sempre dalla Cina le cui abitudini alimentari possono essere definite aberranti e contemporaneamente pericolosissime! Salvo soltanto gli involtini cinesi però che da un ventennio non assaggio e comunque non ne sento la mancanza! Ma lo sai quante sofferenze hai procurato al mondo intero? Quanti dolori e quanti lutti? Molte sono le vittime, ma le vere vittime sono i quasi 150 tra ì medici ed infermieri che sono caduti sul posto di lavoro, e che lavoro! I malati in genere sono stati solo sfortunati e chissà dove sono stati contagiati ( quelli delle RSA fanno una dolorosissima eccezione ), ma il personale medico e paramedico é caduto sul lavoro, non se la sono cercata! Molti adesso affermano che te ne stai andando, hai divorato abbastanza, altri dicono che forse ritornerai quasi a renderti conto delle macerie e speriamo di no! Io ti odio e ti disprezzo perché ci hai preso alle spalle, anche se invece che attenderti armati di tutto punto e con quello che almeno si disponeva, ci siamo sollazzati tra le inefficienze ed ignoranze attribuendoci vicendevolmente ogni più recondita responsabilità. Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur in poche parole: mentre Roma discute, Sagunto è espugnata. Da noi si faceva accademia e tu avanzavi distruggendo! Il dolore per le sofferenze e per i lutti lo mettiamo da parte in un posticino del nostro cuore e lì lo custodiremo per sempre; trentamila morti non si potranno mai dimenticare! Pur non volendo ci hai regalato qualcosa di positivo come:
- l’aria pulita in un momento in cui gli alberi secolari si vestono, meglio si rivestono, di verdissime foglie creando - almeno dalle mie parti -  un sipario verde, lussureggiante;
- la riduzione del rumore del traffico che mi fa ascoltare il cinguettio dei primi uccellini che costruiscono il nido tra gli alberi;
- la visione sul web dei fiumi e dei laghi immersi nelle acque limpidissime, perfino a Venezia il canal grande ha ospitato diversi pesci piccoli e grandi che nuotavano increduli.
- la voglia di vedere, di rivedere parenti ed amici, una voglia che sembrava assopita e che ora scalpita;
- il piacere di ascoltare la musica che sostituisce a richiesta gli invedibili programmi televisivi infarciti da repliche su repliche;
- la possibilità di vedere dove abitiamo i posticini della nostra casa esistenti da sempre e forse mai visti;
Grazie per tutto questo, ma resti sempre un assassino…seriale che in tanti ti stanno dando la caccia e presto ti vedremo con le zampe all’aria e con la bava alla bocca!


venerdì 24 aprile 2020


SETTENTRIONALI SUPERIORI e  MERIDIONALI INFERIORI
 ( MA CHE STAJE A DI')
Ho sempre letto con piacere gli articoli di Vittorio Feltri, ironici e farciti di battute spiritose e certamente indirizzati – il più delle volte – verso i potenti di turno del nostro martoriato paese. Da tanto tempo non voto perché non riconosco ad alcuno le necessarie virtù e competenze per governare. Finita la guerra, iniziò la pacchia. Soldi a palate per la ricostruzione che certamente c’è stata e che tanti riconoscimenti ha avuto, ma che subito dopo ha ingolosito i più che hanno cominciato a fare man bassa nel sontuoso cesto del pubblico denaro. Proprio per l’essermi posto come suol dirsi “ alla finestra “ credo di avere le carte in regola per criticare a destra ed a sinistra senza vestire i panni del partigiano ( non inteso come “ resistente “).
Coloro quindi che facevano le pulci ai governanti criticandoli aspramente avevano il mio placet! Da un po’ di tempo Vittorio bergamasco critica ed insulta i meridionali ed io, naturalizzato “ lombardo “ ma con inestinguibile animo meridionale, mi sento offeso e ricomincio a ricredermi su di lui.

Per quanto ne sappia da sempre le persone si suddividono in ricche e povere, in abbienti e non abbienti e, secondo una brutta terminologia in “ capienti “ ed “ incapienti”. Mai e poi mai si indica un “povero” con un aggettivo improprio ed offensivo come “ inferiore “. Ora Feltri, ottimo scrittore, non può in nessun caso giustificare il suo “ razzismo “ affibbiando il termine “ inferiore “ai “ sudisti” per inserirli nella categoria dei poveretti! Abitando in uno stabile signorile non mi è mai passato per la testa dare del “ superiore “ al condomino ricco, egli è soltanto ricco, oppure: benestante, agiato, abbiente, facoltoso, miliardario, milionario, capitalista, possidente. Al contrario il pensionato del terzo piano può essere definito povero oppure: disagiato, modesto, indigente. Caro Feltri aggiorna il tuo lessico, ma soprattutto le tue idee!

Le magagne nell’italico stivale esistono dappertutto soltanto che alcune vengono nascoste anche deliberatamente. Vogliamo pensare alla Milano da bere? All’efficienza della sanità lombarda che pur essendo efficiente determinò la condanna di Roberto Formigoni e dei suoi amici con yacht e resort vacanzieri a disposizione!!! Attaccare ed offendere i meridionali è un bruttissimo esercizio, anti storico.
 La questione meridionale nacque con i piemontesi e con quel bandito di Garibaldi che occuparono militarmente un regno sovrano, regno ricchissimo ed immediatamente spogliato dei suoi averi. Cantieri navali primi al mondo chiusi e trasferiti al nord, il tesoro del Banco di Napoli e del Banco di Sicilia “ trasferito al nord  ( nda trasferito sta per rubato )“ oltre ai morti…meridionali! Quanti furono i prigionieri di guerra borbonici e papalini che morirono al forte San Carlo di Fenestrelle tra il 1860 e il 1865, dopo il crollo del Regno delle Due Sicilie e la proclamazione del Regno d’Italia?
Prima di offendere i meridionali Vittorio a cavallo dovrebbe ricordare quanti meridionali affamati, dopo la guerra e  con le valige di cartone, vennero al nord per sopravvivere e regalare la loro mal pagata mano d’opera per la ricostruzione nordica. Ti ricordi Vittorio i cartelli a Torino? “ non si affittano case ai meridionali”? Si può parlare male della classe dirigente sudista, ma mai e poi mai generalizzare ed offender un popolo da sempre depredato e da sempre immolato a difesa della Patria che è anche quella di Vittorio. Vogliamo ricordare i ragazzi del ‘99 meridionali che contribuirono col loro sacrificio alla vittoria dell’unica nostra guerra moderna?
Facendo poi un salto indietro nel tempo voglio affermare che brigantaggio e mafia furono le conseguenze della strategia dell’occupazione militare che ebbe bisogno di utilizzare elementi di indiscutibile potere locale, cosa che si è verificata anche in occasione dello sbarco in Sicilia nella seconda guerra mondiale. Esercito americano pieno di italo-americani che presto stabilirono contatti con i mammasantissima locali! Insomma caro Vittorio a cavallo che vivi tra Bergamo  e Via Quadronno a Milano prima di offendere i meridionali pensa agli innumerevoli torti subiti, torti loro inflitti dai “ superiori abitanti del Nord “
Caro Vittorio la tua prosa mi piaceva per la forma mai per la sostanza!

giovedì 23 aprile 2020


POLLO AL FORNO

INGREDIENTI: MEZZO POLLO: 1 KGR. – PATATE: 1 KGR. – ROSMARINO: DUE O TRE RAMETTI – AGLIO: TRE SPICCHI – OLIO EVO: MEZZO BICCHIERE DA VINO

TEMPO: 90 MINUTI – DIFFICOLTA’: FACILE – DOSI PER 4 PERSONE

Più che una ricetta si tratta di un modo di portare il pollo al forno.
Dopo aver diviso il pollo nel senso della lunghezza eliminare la residua colonna vertebrale, le costolette e lo sterno in modo da avere una metà quasi disossata. In una padella anti aderente versare metà olio evo, due spicchi di aglio ed un rametto di rosmarino. Soffriggere da ogni lato per una decina di minuti.Togliere dal fuoco. Pelare le patate e tagliarle in quattro sempre nel senso della lunghezza, condirle con l’altra metà di olio evo e con parte del rosmarino ed uno spicchio di aglio tritati finemente. Regolare di sale. In una teglia da forno mettere il pollo dopo averlo salato su ambo le parti e dopo averlo cosparso della parte residua del trito del rosmarino. Accanto al pollo mettere le patate in modo che il pollo risulti bene al centro e porre al fuoco ventilato per 40 / 45 minuti alla temperatura di 180 gradi.

PRONTO PER ESSERE INFORNATO
Quando il pollo con le patate sarà bene rosolato si potrà sfornare. Il pollo potrà essere posto su di un tagliere per essere suddiviso in tre o quattro parti facilmente come se si trattasse di suddividere una fiorentina disossata. Contornare il pollo con le patate e servire……tra gli applausi dei commensali. ( io mi sono applaudito da solo )

martedì 21 aprile 2020

UNA GIORNATA " NO "

Sono trascorsi poco più di 60 giorni e pare che questa reclusione stia durando da un paio di anni. Siamo stanchi e tutto ci manca, ci manca ciò che è proibito e che proprio per questo ci pare indispensabile! A me personalmente manca il pranzo con le mie figlie, pranzi che non erano purtroppo frequenti, ma che arrecavano gioia e partecipazione. Mi manca la lunga passeggiata fino al mercato di Viale Caterina da Forlì che mi permetteva di raggiungere le bancarelle della frutta e della verdura, dei taralli pugliesi e lo stand degli oggetti per la pulizia della casa, dei detersivi vari, passeggiata che mi faceva sgranchire le gambe…oliando le articolazioni! Mi manca la visita ai supermercati senza affrontare il disagio delle lunghe file. Mi manca la possibilità di invitare a pranzo il mio amico Vittorio e Graziella, mia cugina Marcella e Gigi, mi manca quello che avrei potuto fare e che ora è proibito. Tutto è rimandato, tutto finirà, sì tutto finirà; o noi o il periodo difficilissimo che stiamo vivendo! Mi manca un ricorrente colloquio con le persone amiche e care, mi manca lo scambio di idee, mi manca il confronto anche energico con chi non la pensa come me. Ogni discussione civile arricchisce, conferma e modifica qualche convinzione superata dagli eventi. Insomma si vive. Oggi ho avuto anche io una giornata NO, ho fatto cattivi pensieri che il mio innato ottimismo ed la sana rassegnazione agli eventi mi ha permesso di addormentarli. Il fatto preoccupante e che ho avuto questi pensieri nati dal subconscio stanco e senza vicina speranza. Avevo sei anni alla fine della seconda guerra mondiale e ricordo il suono prolungato delle campane e quello dei pali di ferro della luce colpiti dai sassi dei bimbi in segno di festa, si ballava e si saltava nelle vie e ci si chiedeva il perché di tanta gioia e la risposta era: festeggiamo la fine della guerra, lo scampato pericolo e ci si apprestava a far visita ai primi negozi aperti per acquistare latte, zucchero, olio e farina. Esattamente come capita oggi con l’assalto ai supermercati per fare incetta di alimenti a lunga scadenza come se ci si dovesse preparare ad una lunga carestia. Oggi contiamo i morti, a data corrente circa 25.000 e che ogni giorno aumentano di qualche centinaio dandoci l’assuefatta convinzione che sono soltanto numeri senza corpo ed anima.Sfido chiunque a pensare alle persone singolarmente e non al loro numero; quasi nessuno lo fa forse per esorcizzare un dolore ed una paura incommensurabili. Mi disturba moltissimo quando i telegiornali danno l’ottima notizia della diminuzione dei contagiati enfatizzandola  e relegando alla fine della frase che il numero dei morti è ancora tragicamente aumentato. Mi ricorda lo Stato Maggiore dell’epoca che definì la disfatta di Caporetto come una prevista ritirata strategica !! La fase 2? E chi la conosce. Come e quando si ripartirà? Chi sarà in grado di ripartire. E poi i vechietti (burocraticamente chiamati “ anziani “) sopravvissuti a questa prima scrematura quando saranno… liberati? L'attuale presidente della Commissione Europea, la tedesca Ursula von der Leyen ha suggerito di prolungare la custodia cautelare degli over 65 fino a Natale!!! Nel frattempo ci sarà un’ulteriore scrematura se mai benedetta dall’INPS. Quando finirà la fase 1-2-3 mi sentirò libero di fare ciò che vorrò e forse non avrò la forza di fare alcunché!

I CONSUNTIVI
Presto, credo presto si faranno i consuntivi di questo terribile periodo durante il quale sono morte fino ad oggi oltre 23.000 persone e si potranno vedere tutti gli errori, alcuni madornali, fatti da persone se dicenti competenti e responsabili, in ogni caso addetti alla res publica. ( cosa del popolo )
Quasi tutti i  così detti “responsabili “ chiamano a loro anticipata discolpa il caso, l’assoluta mancanza di precedenti, il conflitto di decisioni tra il centro e la periferia, lo scarica barile tipicamente italiano specie nei momenti difficili.
Prima ancora che iniziasse la mattanza il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte – che moltissime persone continuano ad osannare a dispetto dei risultati e delle incomprensibili decisioni – rifornì la sua domus aurea pubblica di ogni tipo di ausilio sanitario dal più semplice tipo mascherina ( addirittura acquistate in quantità industriale a Calcinate nella bergamasca ) al più complesso tipo respiratori e bombole di ossigeno dimostrando quindi che già conosceva la gravità della situazione. Se Giuseppi conosceva la gravità della situazione rifornendo Palazzo Chigi di ogni ben di Dio sanitario perché non hai pensato ai suoi sudditi? Potrebbero gli amici di Conte spiegarmi il perché? E’ una fake news? Non credo perchè sono state mostrate le fatture in TV e non vi è stata querela da parte dell’avvocato del popolo!!! Forse Giuseppi voleva proteggere la sua salute per il bene della patria non lasciandola priva di guida nei momenti del bisogno! Bravo Giusppi! Poi si esce, non si esce, si indossano le mascherine solo per i malati e non per i sani, poi  devono indossarle tutti, sani e malati insomma un marasma di disposizioni. Non parliamo poi della Lombardia colpita dal corona virus bargamasco aiutato dall’assenza di valide iniziative e dal mancato rispetto dei protocolli che già esistenti avrebbero dovuto conoscere tutti i responsabili degli ospedali. Se al pronto soccorso si presentano 150 persone con l’alluce del piede sinistro disassato come mai non ci si chieda perché mai una simile patologia? E se al posto dell’alluce disassato si osservano 150 polmoniti interstiziali come mai non si avverta l’assessore alla sanità della Regione  e questi il Ministero della Salute? Si, andiamo avanti, speriamo che passi anche perchè l’OMS ha detto che guarisce il 95% delle persone e quelle che non hanno questa fortuna vanno al Creatore stanche di vivere oltre i 70 anni!! I vecchietti stipati nelle RSA gli uni accanto agli altri in modo da essere contagiati sono andati e forse passano ancora a miglior vita soffrendo una morte atroce e difficile di accettare. Una situazione inevitabile? Manco per niente! Il governatore ( forse chiamarlo semplicemente “ presidente “ sembrava riduttivo ) Attilio Fontana, seguendo i suggerimenti di medici esperti, ha spedito nelle case di riposo qualche altro vecchietto con o senza sintomi giusto appunto per regalare loro qualche altro covid-19 in libertà! Si conosce il male se si conosce il  bene, i confronti sono facili se si osserva e si giudica un fatto, un comportamento ed i loro contrari. Ebbene oggi non ho creduto ai miei occhi leggendo un articolo del Corriere della Sera che esaltava l'esemplare comportamento della dottoressa Manuela Massarotti responsabile della RSA Domus Patrizia locata al centro di Milano che dal 21 febbraio ha bloccato gli ingressi nella struttura assicurando per il 100% ( in lettere cento per cento ) dei ricoverati l’assenza del corona virus. Un vero genio, una vera conoscitrice della gravità della situazione. Esisteva quindi una procedura validissima che altri non hanno utilizzato per ignoranza e/o mancanza di un minimo di precauzione. Ora se alla Dottoressa Massarotti ed al suo intero staff diamo un bel 10, ne discende la domanda: ai responsabili di altre micidiali RSA – Tipo Pio Albergo Trivulzio sempre di Milano, che voto daremmo? Per me un eclatante ZERO SPACCATO!!

lunedì 20 aprile 2020


RAGU’ DI MOSCARDINO BIANCO

INGREDIENTI: MOSCARDINO BIANCO: 450 GR. – OLIO EVO: 10 CUCCHIAI COLMI – POLPA DI POMODORO: UNA SCATOLA DA 400 GR. – CIPOLLA: UNA PICCOLA – AGLIO: UNO SPICCHIO – PREZZEMOLO: UN CIUFFO –VINO BINCO SECCO: MEZZO BICCHIERE DA VINO. - PEPERONCINO PICCANTE A RICHIESTA: UN PEZZETTO!

TEMPO:35 MIN – DIFFICOLTA’: FACILE – DOSI PER DIVERSE PERSONE

In una padellina versare l’olio, la cipolla ridotta in piccolissimi pezzi e l’aglio privato della sua anima.


Lasciare soffriggere e prima che imbiondisca la cipolla aggiungere mezza tazzina da caffè di acqua. Cuocere per una decina di minuti dopo di che la polpa di pomodoro. Continuare la cottura per altri dieci minuti, regolare di sale.
Nel frattempo in una padella versare un filo di olio e appena caldo aggiungere il moscardino nel quale si saranno separati i tentacoli e la sacca ridotta a listarelle. Soffriggere per una decina di minuti, sfumare con il vino bianco ed aspettare che evapori.

Utilizzando un robot da cucina frullare il moscardino perché nonostante tutti i miei tentativi risulta sembra abbastanza tenace. Rimettere il moscardino in padella,aggiungere il peperoncino e cuocere per cinque minuti dopo di che aggiungere il sugo di pomodori tenuto in disparte. Cuocere a fuoco moderato per dieci minuti ancora, aggiungere un po’ di prezzemolo tritato e condire ogni tipo di pasta.

domenica 19 aprile 2020


UOVA RIPIENE


INGREDIENTI: TRE UOVA PIUTTOSTO GRANDI – TONNO SOTT’OLIO: 80 GR. – MAIONESE: QB. –  POMODORO: UNO -  INSALATA MISTA UNA MANCIATA – OLIO, ACETO E SALE : QB.

TEMPO: 30 MIN .– DIFFICOLTA’: FACILE – DOSI PER TRE PERSONE

Far diventare sode le uova cuocendole per circa otto minuti in acqua salata. Toglierle dal fuoco e metterle sotto acqua fredda corrente. Sbucciarle e con un coltello affilato e bagnato tagliarle in due nel senso della lunghezza. Toglier loro il tuorlo e metterlo in una ciotola. Aggiungere il tonno ed un po’ di maionese e mescolare per bene in modo da ricavare una crema densa. I due gusci di albume devono essere delicatamente scavati in modo da accogliere la crema. Premere la crema nel guscio e su questa aggiungere la maionese. Tagliare il pomodoro in tre parti nel senso della larghezza e su queste mettere un po’ della crema suddetta e su tutto un filo di maionese. In una sperlunga mettere le fette di pomodoro verticalmente, negli spazi vuoti deporre le uova e tra questa un ciuffo di insalata dopo averla condita con poco sale, olio ed uno schizzetto di aceto. Provare per credere!!

CONTE.... CADORNA....DIAZ !!


Un principe del foro di Volturara Appula nel feudo delle Puglie, professore universitario dai più sconosciuto, venne nominato professore universitario dal suo maestro e mentore Guido Alpa col quale aveva firmato alcune pubblicazioni e col quale divideva uno studio legale. Più incompatibilità di così è difficile immaginare. Il mio socio, maestro e mentore mi giudica per assegnarmi una cattedra! Il nostro Giuseppi nasce proprio male! Nel marasma “ pre Conte “ arrivano le truppe cammellate dei pentastellati e indicano lo sconosciuto per ricoprire la carica di Capo del Governo della nostra disastrata Repubblica. Il merito del “ principe “ ? Restare a galla! Presidente pro tempore e per ogni tempo,  prima con una coalizione e poi con  quella avversa! Con la sua voce impatatata e monocorde utile a prender sonno, ha pronunciato anatemi contro i suoi nemici, ex amici, indicandoli con nomi e cognomi additandoli come i veri responsabili di ogni patatrac! Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei! Ed il nostro sedicente duce chiama alla sua corte un tale Rocco Casalino che crede di essere Armand-Jean du Plessis de Richelieu  che pensa di guidarlo nella farsa e nella tragedia. Rocco è il primo responsabile della comunicazione e invece di procurare al “ principe “ la rassegna stampa del giorno lo indirizza fuori orario e senza pubblico su face book per le “ comunicazioni urgenti al paese “ che forse a quell’ora si preparava al sonno stanco……. della nullafacenza giornaliera!
A mio avviso non c’è comandante peggiore di chi si circonda di una schiera di tecnici con poche e confuse idee. Ho sostenuto che non tutto può essere attribuito a Giuseppi; i virologi ed infettivologi nostrani e quelli in forza all’Organismo Mondiale della Sanità hanno espresso pareri diametralmente discordanti. Alla fine il nostro “principe “ avrebbe dovuto assumersi le responsabilità del comandante e fare ammenda se mai emanando nuovi decreti che non fossero sostitutivi di quelli appena emanati. Conte accusa tutti i suoi avversari, li nomina e li addita al pubblico disprezzo! Non si è mai visto nella storia settantennale della nostra Repubblica personalizzare gli eventi e soltanto quelli negativi! Nella storia italiana il generale Lugi Cadorna dopo la disfatta di Caporetto addossò ai suoi soldati l’onta della disfatta, e la Brigata Catanzaro venne sottoposta alla decimazione. Schierata sul campo e al conto di 1 – 10 – 20 questi soldati vennero fucilati per onta e vigliaccheria di fronte al nemico. Falso, falsissimo! Cadorna venne sostituito poi da Armando Diaz che portò l’Italia alla sua unica vittoria dei tempi moderni! Ora il nostro Giuseppi-Cadorna deve andare a riposare, deve tornare se mai lo abbia fatto prima ad insegnare, deve lasciare spazio ad una persona competente di grande spessore e storia personale, che deve formare un governo di guerra, perché ciò che ci aspetterà a covid-19 sconfitto sarà una ripartenza post bellica. Non penso che sia utile inserire nell’auspicato governo Salvini e Renzi, ma personalità di area di scienza e coscienza, che non facciano politica pro domo propria, ma che pensino alle sorti del paese il quale spero abbia finito di contare  le centinaia di morti al giorno dando come buona notizia i pochi morti in meno rispetto al giorno precedente.

venerdì 17 aprile 2020


ZUCCHINE E CIPOLLE GRATINATE






INGREDIENTI: 3 ZUCCHINE MEDIO GRANDI – 4 CIPOLLE BIANCHE MEDIO GRANDI – FORMAGGIO ASIAGO MORBIDO: 1OO GR. – PROSCIUTTO CRUDO: 50 GR. – PREZZEMOLO: UN CIUFFO – PAN GRATTATO. 150 GR. – FORMAGGIO GRANA PADANO: 50 GR. – AGLIO: UNO SPICCHIO – ACETO: UNO SPRUZZINO – OLIO EVO: Q.B. – SALE E PEPE: QB – UOVA: DUE

TEMPO 60 MINUTI – DIFFICOLTA’ SEMPLICE: DOSI PER 4 o 5 PERSONE

PER IL CONDIMENTO

In un robot da cucina mettere il prezzemolo, lo spicchio di aglio privato della sua anima interna, quattro cucchiai di pangrattato, un pizzico di sale ed un giro di olio evo. Frullate e mettere da parte.

ZUCCCHINE

Portare ad ebollizione l’acqua moderatamente salata ed immergervi le zucchine cuocendole per una decina di minuti. Toglierle dal fuoco e lasciarle raffreddare. Dividerle in due nel senso della lunghezza e scavarle con un cucchiaino formando delle barchette. La polpa sottratta metterla in una ciotola, condirla con il prezzemolo frullato, poco sale, aggiungere le uova, l’asiago ridotto in piccolissimi pezzi così pure per il prosciutto crudo, aggiungere anche il formaggio e tanto pangrattato in modo da avere un composto omogeneo. Nelle barchette aggiungere un pizzico di sale e riempirle con questo composto livellandolo per bene. Mettere le barchette da parte in attesa di essere infornate.

CIPOLLE

Pelare le cipolle bianche ed immergerle in acqua in ebollizione, moderatamente salata ed acidulata con l’aceto. Cuocere per quindici minuti. Togliere le cipolle dal fuoco e lasciarle raffreddare. Tagliarle poi a metà, deporle su una teglia nella quale si metteranno anche le zucchine ripiene. Condirle con un filo di olio, un pizzico di sale, con il residuo del prezzemolo frullato, aggiungere un filo di olio e su tutto una spolverata di pan grattato ed ancora un filo di olio.
La teglia così riempita va messa in forno a gratinare a 180 / 200 gradi fin quando non si sarà formata una deliziosa crosticina marroncina. Se questa si sarà formata subito allora coprite la teglia con un foglio di carta stagnola. Abbassate la temperatura a 160 / 170 gradi e gratinate ancora per una decina di minuti.


FINALMENTE! SI’…. FINALMENTE
Sono le 002 del 17 aprile 2020 ed ho appena finito di vedere LA TRAVIATA in una splendida edizione di trenta anni fa. Dal Teatro alla Scala, Maestro concertatore e direttore d'orchestra Riccardo Muti, regia teatrale e televisiva di Liliana Cavani, scene di Dante Ferretti. Tra gli interpreti principali: Tiziana Fabbricini, Nicoletta Curiel, Antonella Trevisan e Roberto Alagna.
Il commento di un grande critico musicale:

All’alzarsi del sipario finalmente un wow. Scene, costumi, ambiente tutto alla perfezione. Una goduria dimenticata per gli occhi. La regia perfetta, i cantanti e le comparse si sono mossi naturalmente senza alcuna forzatura, le espressione dei visi esattamente come avrebbero dovuto essere. Liliana  Cavani perfetta, insomma un’opera semplicemente perfetta. Finalmente un’opera ambientata perfettamente, lontanissima dalle bestemmie di opere ambientate fuori dal tempo e dallo spazio. Come non si può dimenticare una Tosca in una caserma delle famigerate SS, come una Butterfly in un postribolo giapponese ed altre scempiaggini come ad esempio una recente Turandot mandata in onda con i costumi e le scene degni del film Eyes Wide Shut. Continuo a dire che nei libretti delle opere sono minuziosamente descritti e prescritti scene, costumi, e location ( come si dice ora ).Giuseppe Verdi, pianse ed amò per tutti. Verdì soffrì la morte di due figli a due soli mesi di distanza, quindi la morte della prima moglie Margherita Barezzi di soli 26 anni, dopo altri otto mesi. Questo dolore lo infuse nelle sue opere e questo dolore merita rispetto non sconvolgendo e travisando quanto lui ed i suoi librettisti hanno bene evidenziato.
Grande orchestra, Muti giovanissimo, eccelso maestro concertatore e direttore d’orchestra, Tiziana Fabbricini superba specialmente nei suoi acuti filati e smorzati ( nell’edizione del 1992 la Fabbricini trionfò letteralmente e interpretò Violetta Valery per oltre 150 volte ), gli altri cantanti bravi. Se proprio devo fare un appunto direi che a parte le note romanze facilmente comprensibili le meno note difettavano nella dizione - forse a causa dell'audio imperfetto nella registrazione - ed è stato un peccato la mancanza dei sottotitoli perché in alcuni momenti le emissioni canore erano perfette, ma le parole non si capivano mentre proprio in quei momenti si estrinsecava tutto il patos che giganteggiava nel presente lasciando intravedere sofferenza e speranza per il futuro.  Intensa e struggente la scena finale della morte di Violetta senza eccessi e sbavature. Insomma ieri ho fatto pace con la lirica; occhi, orecchi e cuore si sono abbracciati…. a dispetto del Covid-19 che ha proibito ogni abbraccio !!!

domenica 12 aprile 2020

DAL MIO BALCONE !

La mia casa affaccia su due vie e dai miei balconi posso spaziare inquadrando piazze lontane e vie principali. Cosa vedo? Di tutto e di più! In verità poche persone che camminano speditamente quasi a non farsene accorgere. Dove vanno? A fare la lunga fila al supermercato, a portare fuori per i bisogni il povero innocente cagnolino che non ha più tanta pipì da fare perché utilizzato diverse volte al giorno dai suoi padroni per fare i soliti vietatissimi quattro passi. Vi è il solito podista che non vuole rinunciare alla corsetta in divisa d’ordinanza, come se facesse parte di una regolare maratona col numerone apposto sulle terga. Vedo la signora non più giovane che è diretta non so dove, con la mascherina abbassata per poter fumare la sua sigaretta. Vedo altre persone con la mascherina sistemata sulla fronte ed altre sul mento in ogni caso bocca e naso scoperti ad invitare il velocissimo corona virus a dar loro il bacio della morte. Fortunatamente questi fenomeni arrivano senza darsi appuntamento quindi isolatamente e in diverse ore del giorno, ma li osservo dai mei balconi. Io me ne sto rinchiuso rispettando le superiori decisioni non per obbedienza, bensì per aiutare in primis me stesso e poi i miei simili. Ai podisti ed ai perditempo vorrei gridare “ imbecilli statevene  a casa perché grazie a voi la mia reclusione si protrarrà”!!
Mi rendo conto che la reclusione non sia un gran problema per chi possiede una casa grande e comoda, ma coloro che non ne hanno una simile e vivono in tre o quattro in una piccola abitazione la reclusione è un gravissimo problema. Andar fuori per lavoro o per le compere allenta ogni tensione; una boccata d’aria fa sempre bene ed annulla la tensione che genera conflitti e litigate. Non tutte le persone hanno pazienza e tolleranza.
Io stesso e molte persone che conosco si dedicano alla realizzazione di alcune vecchie e gustose ricette da tempo dimenticate, altre si dedicano alla lettura ed altre all’ascolto della musica in tutti i suoi generi. Il computer poi è un grande amico, ti fa aprire una finestra sul mondo e purtroppo ti mette a conoscenza della pochezza della politica fatta di tante promesse, la maggior parte delle quali disattese o di difficile attuazione. Approfondendo questi argomenti mi sento un genio, un grande uomo un vero condottiero e mi chiedo come mai io che non sono un politico e che non possiedo un elevato quoziente intellettivo capisco tante e cose e coloro che dovrebbero essere molto più esperti ed intelligenti di me prendono delle cantonate? Ci sono o ci fanno? Eppure io sono solo con me stesso mentre loro si circondano di esperti di ogni tipo. O gli esperti non sono tali o chi li sceglie non capisce con chi ha a che fare. La nostra barca sta navigando in un mare procelloso, le onde sono altissime e si rischia di affondare. Mi sovviene un aneddoto che mi pare più una barzelletta:” direttore la situazione è seria e stiamo affondando” Il direttore si concentra dando l’impressione che stia escogitando il rimedio, ma dalla sua bocca vien fuori un incredibile sofferto pensiero:” mi raccomando …lentamente”!

venerdì 10 aprile 2020


LETTERA APERTA A PAPA FRANCESCO 
Santità, con tutto il rispetto che si deve al Vicario di Cristo in terra, devo dirLe che le riflessioni recitate durante la solitaria Via Crucis di ieri sera mi hanno disturbato e non poco. Ho avuto il desiderio di abbandonare la trasmissione per non sentire parlare per tutte le 14 Stazioni della  Via Crucis solo ed esclusivamente di persone ristrette nelle carceri a seguito non tanto di piccoli furti ma di efferati delitti. Si è raccontato in una atmosfera insolita di silenzio e solitudine delle pene sofferte dai detenuti, delle loro storie sin da quando erano fanciulli, si è altresì raccontato della sofferenza dei famigliari dei detenuti, della vergogna da loro provata nell’essere additati come madre, sorelle e figli del mostro recluso. Santità nulla da dichiarare a proposito delle sofferenze, delle vite definitivamente e totalmente distrutte dagli assassini che, una volta scontata la pena ( scontata anche nel senso di “ avere uno sconto ” perché pena gradatamente ridotta grazie alla bontà del legislatore) tornano a passeggiare sulla piazza del paese con l’assicurazione di un posto di lavoro  ottenuto grazie alle organizzazioni pie di volontariato? Santità, Lei sa dirmi quante organizzazioni umanitarie, cristiane e caritatevoli si occupano o si occuperanno dei famigliari  delle vittime private del coniuge, dei figli a cui sono stati uccisi i genitori? Da noi vige sempre il  “ pro reo “, reo che deve essere riabilitato, ricostruito e riconsegnato ai sui cari! Santità, secondo il mio sommesso parere sarebbe stato sufficiente dedicare ai carcerati solo le riflessioni su un paio di Stazioni della Via Crucis se mai quelle in cui si ricorda la condanna a morte di Gesù, di Pilato che se ne lava le mani. A proposito di Pilato, questo governatore romano che trova Gesù senza alcuna colpa e  tuttavia lo consegna alla folla per la crocifissione non prima di condannarlo ad una dolorosissima flagellazione. Mi domando cosa avrebbe fatto se fosse stato convinto della sua colpevolezza!!
In un’altra riflessione, senza nominarlo esplicitamente, si parla del cardinale  George Pell che l’Alta Corte australiana ha prosciolto all’unanimità  dall’accusa di violenza sui minori e che stava scontando in carcere una condanna a sei anni dopo la sentenza di primo grado del dicembre 2018 e la conferma in appello nell’agosto 2019. Buon per lui. Due condanne sia in prima che in appello potrebbero quanto meno destare qualche dubbio e inserirlo in una riflessione nella Via Crucis mi pare leggermente fuori posto! Infatti........
Santità, solo quattro giorni dopo la Via Crucis con la meditazione riferita, senza nominarlo, all’assoluzione da parte della Suprema Corte australiana ecco la nuova tegola sulla testa dell’almeno “ discutibile “ Cardinale George Pell!!!

Santità, la prossima Via Crucis veda di farsi dare in anticipo le riflessioni, le legga con attenzione e dia disposizione che gli argomenti siano diversificati e non totalmente destinati ai detenuti, alle loro sofferenze credibili, ma causate soltanto dal loro comportamento. Dica loro più o meno parafrasando Giovanni XXIII: “ quando riceverete la visita in carcere dei vostri bimbi date loro una carezza, dite che quella è la carezza del papa”, ma aggiungete anche “ voi piccoli ed innocenti orfani, questa sera sono io che vi accarezzo e che vi benedico come avrebbe fatto vostro padre o vostra madre se fossero ancora lì accanto a voi. Come Vicario di Cristo in terra pregherò per le vittime innanzi tutto e poi anche per i carnefici dopo il loro sincero pentimento per il male commesso. Amen!

LE OPERE BUONE ....PORTANO IN PARADISO, 
LE ALTRE ALL'INFERNO!!
Un sentito grazie a ciò che di brutto esiste dal momento che grazie a lui possiamo apprezzare il bello. Il giudizio tra bello, il dolce, l’alto, il lungo e i loro contrari si può apprezzare per le comparazioni. Come si fa a die che una cosa è bella se non si conosce la versione “ brutta”?
L’8 aprile alle 21.15 è andata in onda Turandot di Giacomo Puccini, proposta nell’allestimento andato in scena nell'aprile 2015 per l’inaugurazione dell'Expo di Milano, con la direzione musicale di Riccardo Chailly e la regia di Nikolaus Lehnhoff, scomparso pochi mesi dopo le recite dell'opera. ( volevo aggiungere un commento sulla sua…dipartita, ma credo di essere un gentleman e mi astengo lasciando però alla vostra immaginazione cosa avrei potuto dire, Parce sepultis!! Siate buoni permettetemi di aggiungere……. morire per morire, ma se fosse morto qualche giorno prima??????? )
Quando si alza il sipario gli spettatori dovrebbero in cuor loro gridare wow, e questo capitava anni or sono. Ora, nella maggior parte dei casi si dice sommessamente: chi c…o sono quelli? Dove stanno andando? Cosa vogliono fare? In questi casi invece che mettere i sottotitoli alle romanze si dovrebbero metter le spiegazione delle boiate che si stanno regalando a caro prezzo agli inconsapevoli spettatori! E dire che per carità di patria o per vicinanza politica i registi, i costumisti ,gli scenografi sono letteralmente  osannati da molti  per la scelta di rompere col passato. Pazienza è la democrazia!
Io non ho retto la visione intera dell’opera e solo ora mi accorgo che anche il maestro Chailly ha voluto…passare alla storia eliminando il finale dell’opera completata da  Franco Alfano utilizzando gli appunti e i motivi ricorrenti dell’opera stessa quando il grande Puccini è morto. E chi si aspettava il grande coro finale è rimasto deluso e forse ha pensato che sarebbe stato meglio andare in pizzeria! Diffidate dei primi della classe!!!!!!!!!
Il 25 aprile 1926, al Teatro Alla Scala, poco prima delle scene finali, le  luci si spensero e  in un silenzio tombale Arturo Toscanini posa la bacchetta e, nel buio in cui è avvolta la sala, si rivolge al pubblico per dire: “Qui finisce l’opera perché a questo punto il Maestro è morto. La morte è stata più forte dell’arte”.
Ieri 9 aprile è andata in scena la Cavalleria Rusticana da Matera, la città dei sassi. Bellissima nella sua immagine notturna con i lampioni illuminati dando l’impressione di essere in un presepe vivente. Anche qui devo fare qualche appunto. Bastava erigere un palco e lì sopra rappresentare l’opera con un minimo di scene. Si è presentata l’opera su di una passerella con curve ad angolo retto sulla quale si alternavano i personaggi. Spettatori ed attori in un tutt’uno, tanto da non capire subito se gli astanti fossero semplici spettatori o comparse . Una buona novità è stata rappresentata da proiezioni in grande scala sulla roccia della chiesa rupestre di Santa Maria di Idris di qualche video come quello di un gigantesco trattore nei campi e dell’arrivo in scena di compare Alfio noto carrettiere che al suo apparire canta:
Il cavallo scalpita, i sonagli squillano, schiocca la frusta. Ehi là! Soffi il vento gelido, cada l'acqua o nevichi, a me che cosa fa? Ed il coro precisa…… O che bel mestiere fare il carrettiere andar di qua e di là!
Ma sulla parete viene proiettato Compar Alfio che arriva su un camion sul cui parabrezza giganteggiava “ ALFIO “ Non sarebbe stato meglio proiettare un bel carretto siciliano con annesso un cavallo super infiocchettato?
La processione della Pasqua avrebbe potuto essere proiettata sempre sulla parete della chiesa invece è apparso in scena un plotone di suorine bianco vestite che in un primo momento avevo preso per fantasmi! Evidentemente il regista o é mussulmano oppure non ha mai visto una processione della settimana santa. Quando la tragedia pare inarrestabile sempre sulla parete arrivano proiettate due figure, un angelo del bene forse San Michele ed un altro del male, forse il diavolo stesso che in un balletto con scambio di posti poi si allontanavano ognuno per la propria strada. Il diavolo ovviamente riappare al termine dell’opera allorquando Turiddu viene  colpito a morte dal coltello di compre Alfio. Altra licenza !
Che dire dei cantanti? Ottimi Santuzza Veronica Simeoni (Santuzza), George Gagnidze (Alfio), Agostina Smimmero (Mamma Lucia), Leyla Martinucci (Lola). Leggermente fuori forma – ad esser buoni - Roberto Aronica (Turiddu). Tutti i cantanti sono stati perfetti nella loro interpretazione scenica, sguardi e movenze perfette !
Volevo inserire alcune foto delle medesime scene, quelle di un tempo, semplicemente quadri e quelle moderne semplicemente vittime di qualche dose di LSD che notoriamente induce allucinazioni acustiche e visive e, in generale, percezioni contorte e distorte della realtà e del tempo. Sono sicuro altresì che gli innovatori non facciano uso di LSD, ma che siano in perenne attività onirica!!!

martedì 7 aprile 2020

SI RIPARTE? SI' NE SONO CERTO!
Non so quando finirà, ma certamente finirà. La crisi del ’29 credo stia insegnando qualcosa e fra i tantissimi provvedimenti ora ampiamente illustrati e poi – speriamo – tradotti in trasferimenti si potrà gradatamente ripartire. Quante ferite da curare e quante lasceranno segni indelebili sui corpi e sulle menti! La fine intravista di ogni incubo procura di per se stessa una gioia. Dal Papa alla regina Elisabetta II si scandisce la frase: sì, ci riabbracceremo, ci baceremo ci stringeremo gli uni agli altri senza timore di passare a miglior vita, il sole tornerà più luminoso, il mare ci canterà la ninna nanna delle onde che vanno e vengono sulla battigia, il venticello muoverà le piccole foglie e l’aria profumerà di pulito. Dobbiamo solo aspettare, avere la pazienza di chi crede che tutto passerà e forse scopriremo che saremo diventati più “ umani “. Guarderemo con affetto, sì con affetto, il nostro barbiere, il nostro salumiere che non ha chiuso i battenti, ma che ha venduto poco, pochissimo a causa dei pochi soldi in giro; entreremo nel modesto negozio cinese convinti che i titolari nulla hanno a che vedere con il virus cinese; vedremo le strade riempirsi un po’ alla volta di persone che si strapperanno la mascherina dal viso; i giardinetti sotto casa faranno da palcoscenico per le gioiose grida dei bimbi che si dondoleranno sui cavallini di legno, ed infine perché no? le chiese riapriranno i portoni, i fedeli si scambieranno il gesto della pace ed il prete pregherà per i vivi affidando ancora una volta i defunti al Signore; uscendo dalla Messa si passerà per la pasticceria appena aperta per comprare un piccolo vassoio di profumati pasticcini; a casa si potranno vedere programmi televisivi interessanti dimenticando le innumerevoli repliche mandate in onda; si siederanno al desco famigliare genitori e figli, nonni e nipoti e certamente si stapperà una bottiglia di quello buono messo da parte per l’occasione. Insomma la vita riprenderà. Il male assai doloroso di oggi può partorire un bene. Tutti coloro che hanno visto la morte in faccia sono diventati più buoni e generosi verso se stessi e verso gli altri, staremo a vedere, certamente saremo eternamente riconoscenti verso medici, infermieri e sacerdoti che hanno immolato la loro vita nell’assistere tante persone colpite dal terribile virus che, disprezzandolo, non voglio nemmeno chiamare per nome! Mi piace ricordare che molti industriali capitalisti a cui non si riconosceva che un cuore di pietra, hanno donato tanti soldi per la sanità e per un gesto d’amore verso i medici ed infermieri periti come in una guerra. Credo che sia un seme che possa far nascere una imponente quercia di empatica generosità!

domenica 5 aprile 2020


FOCACCIA RIPIENA IN PADELLA

( con quello che si ha in casa )



INGREDIENTI: FARINA 00: 400 GR. – ACQUA: 250 ML O  250 GR. – SALE FINO: UN CUCCHIAIO – OLIO EVO: TRE CUCCHIAI – LIEVITO ISTANTANEO: UNA BUSTINA PANE ANGELI GIALLA – SOTTILETTE DI MOZZARELLA: 8 FETTE – CIMA DI RAPA:300 GRAMMI COTTA – SALSICCIA:DUE CAPI DI QUELLA GRANDE – FUNGHI CARDONCELLI: UNO GRANDICELLO – SALAME PICCANTE: DUE FETTINE – PEPERONCINO: UNA PUNTA

Una focaccia pronta in poco più di 30 minuti è una gradevolissima scoperta. In una zuppiera versare la farina, il lievito istantaneo ed il sale. Rimestare per bene dopo di che aggiungere l’olio evo precedentemente aggiunto all’acqua. Impastare e appena il composto si è leggermente rassodato versarlo su una spianatoia continuando ad impastarlo. Fare una palla e lasciarla riposare sulla spianatoia stessa.


Nel frattempo porre al fuoco una padella anti aderente, aggiungere un filo di olio evo e sbriciolarle dentro la salsiccia privata della pellicina esterna. Ridurre in piccolissimi pezzi il salame piccante ed aggiungerlo alla salsiccia. Cuocere a fuoco moderato. Quando la salsiccia sarà ben rosolata versarvi i pezzetti di fungo, il peperoncino fresco ed infine la cima di rapa. Cuocere fin quando non ci sarà più residuo liquido.


 Porre poi su un piatto per far raffreddare quello che sarà il ripieno.
Torniamo alla pasta. Fare due parti con la pasta che sarà lievemente lievitata. Stendere le singole parti ricavando due sfoglie non molto sottili del diametro che possa andare poi in una padella larga anti aderente. Sul primo strato mettere quattro sottilette e sue di esse il ripieno lasciando liberi i contorni della sfoglia. Su di essa aggiungere le altre quattro sottilette e su tutto la seconda sfoglia di diametro leggermente più piccolo della prima. Rimboccare le sfoglie, fare dei ricamini di chiusura.


Nel frattempo si è messa una padella antiaderente larga sul fuoco, versarvi un filo di olio e su tutto mettere la focaccia. A fuoco basso cuocere per cinque o sei minuti con coperchio. Dopo questo tempo cercare utilizzando la vostra scienza di rivoltare la focaccia e sempre a fuoco basso cuocere per altri sei minuti.


Rivoltare la focaccia su un piatto largo, attendete una decina di minuti prima di  tagliarla  in due metà e poi come vi garba aggreditela pure.

sabato 4 aprile 2020


LA COMUNICAZIONE........DA RIVEDERE!
Mi piacerebbe che le reti televisive dessero notizie stringatissime, quasi solo titoli o generica illustrazione della situazione. Sapere che i morti sono diminuiti rispetto al giorno precedente poco importa se il numero del giorno si attesta a circa 800 decessi. Sapere che ci sono circa 1.500 guariti e non so quanti nuovi contagiati il cui totale generale si avvicina a 100.000 persone. Mi piacerebbe che la notizia venisse data in questi termini: se non volete morire state a casa; la situazione odierna è simile, peggiore o migliore rispetto a ieri! I numeri non sono indispensabili, nel migliore dei casi trasferiscono angoscia e fatalismo. Prima di questa pandemia il morto sul lavoro generava dolore per la sua famiglia e indignazione per chi avrebbe dovuto proteggerlo e non lo ha fatto. Giustissimo! Ed ora che un’ottantina tra medici ed infermieri, più medici che infermieri, sono morti durante l’espletamento del loro lavoro nessuno o pochissimi ne mettono in risalto il sacrificio? Se le reti televisive vogliono fornire puntuali dettagli sulle giornate campali dovrebbero in primis parlare di queste vittime che ci lasciano mentre tentano con tutte le loro forze di aiutare gli altri senza per altro avere tutta la protezione necessaria. Vittime due volte del corona virus e dello Stato che non ha provveduto a fornire loro i mezzi di protezione come ad esempio mascherine appropriate, tute, guanti e soprattutto l’esser sottoposti a tamponi in modo da provvedere in tempo al loro ricovero se mai a fianco della persona che intendevano curare! Quanti morti! Al 3 aprile 2020 i morti sono 14.681. Proviamo ad immaginarli in uno stadio per vedere una partita? Sarebbe uno stadio quasi pieno! Uno o due morti fanno impressione e generano dolore, quando i morti arrivano a cifre inimmaginabili allora diventano soltanto un numero! Forse si mette in atto un principio di difesa psicologica. Un numero è un numero e basta!
Mi è venuto in mente un campo di battaglia di una volta. Le compagnie del battaglione schierate sul campo, la prima fila soldati con trombe e tamburi, le altre file formate da fucilieri con baionetta in canna. Il comandante dà l’ordine di avanzare, trombe e tamburi suonano, al comando ALT, i fucilieri sparano e molti cadono per il fuoco nemico, cadono come mosche! Le compagnie decimate avanzano e le trombe ed i tamburi si tacciono man mano fino al silenzio totale.
Noi andiamo avanti per combattere questo dannato virus che tanto dolore apporta, i comandanti sono incerti nelle decisioni a  volte contrastanti, comincia a serpeggiare lo scoramento. La nostra difesa è lo stare in casa ed i più lo fanno con grande disappunto pensando che questa sia la sola difesa possibile. E’ stato vietato di uscir di casa e sono state indicate ed elevate contravvenzioni per i disubbidienti; i positivi al virus se fermati rischiano perfino la galera e nonostante ciò si vedono scene come queste a Genova


ed a Napoli

Si sta discutendo in questi giorni se e come impedire la processione di San Gennaro quando sarebbe stato logico ed opportuno dire: la processione è vietata, San Gennaro questa volta capirà!!

E’la guerra! E Dopo? Quando tutto sarà finito come si farà a ripartire? Quante macerie? Quante persone avranno perso tutto? Da chi verranno gli aiuti e soprattutto quanti mascalzoni si inseriranno in questa provvidenza senza averne diritto? Se metaforicamente ( e forse anche senza metafora ) il pane mancherà quante persone scenderanno in piazza? Chi e come fermerà tale protesta? Speriamo di non rivivere la rivolta a Milano del 1628 descritta dal Manzoni con il ricordo dell'assalto al forno delle grucce. .