UNA GIORNATA " NO "
Sono trascorsi poco più di 60
giorni e pare che questa reclusione stia durando da un paio di anni. Siamo
stanchi e tutto ci manca, ci manca ciò che è proibito e che proprio per questo
ci pare indispensabile! A me personalmente manca il pranzo con le mie figlie,
pranzi che non erano purtroppo frequenti, ma che arrecavano gioia e
partecipazione. Mi manca la lunga passeggiata fino al mercato di Viale Caterina
da Forlì che mi permetteva di raggiungere le bancarelle della frutta e della
verdura, dei taralli pugliesi e lo stand degli oggetti per la pulizia della
casa, dei detersivi vari, passeggiata che mi faceva sgranchire le gambe…oliando
le articolazioni! Mi manca la visita ai supermercati senza affrontare il
disagio delle lunghe file. Mi manca la possibilità di invitare a pranzo il mio
amico Vittorio e Graziella, mia cugina Marcella e Gigi, mi manca quello che
avrei potuto fare e che ora è proibito. Tutto è rimandato, tutto finirà, sì
tutto finirà; o noi o il periodo difficilissimo che stiamo vivendo! Mi manca un
ricorrente colloquio con le persone amiche e care, mi manca lo scambio di idee,
mi manca il confronto anche energico con chi non la pensa come me. Ogni
discussione civile arricchisce, conferma e modifica qualche convinzione
superata dagli eventi. Insomma si vive. Oggi ho avuto anche io una giornata NO,
ho fatto cattivi pensieri che il mio innato ottimismo ed la sana rassegnazione
agli eventi mi ha permesso di addormentarli. Il fatto preoccupante e che ho avuto
questi pensieri nati dal subconscio stanco e senza vicina speranza. Avevo sei
anni alla fine della seconda guerra mondiale e ricordo il suono prolungato delle
campane e quello dei pali di ferro della luce colpiti dai sassi dei bimbi in
segno di festa, si ballava e si saltava nelle vie e ci si chiedeva il perché di
tanta gioia e la risposta era: festeggiamo la fine della guerra, lo scampato
pericolo e ci si apprestava a far visita ai primi negozi aperti per acquistare
latte, zucchero, olio e farina. Esattamente come capita oggi con l’assalto ai
supermercati per fare incetta di alimenti a lunga scadenza come se ci si
dovesse preparare ad una lunga carestia. Oggi contiamo i morti, a data corrente
circa 25.000 e che ogni giorno aumentano di qualche centinaio dandoci l’assuefatta
convinzione che sono soltanto numeri senza corpo ed anima.Sfido chiunque a
pensare alle persone singolarmente e non al loro numero; quasi nessuno lo fa
forse per esorcizzare un dolore ed una paura incommensurabili. Mi disturba
moltissimo quando i telegiornali danno l’ottima notizia della diminuzione dei
contagiati enfatizzandola e relegando
alla fine della frase che il numero dei morti è ancora tragicamente aumentato.
Mi ricorda lo Stato Maggiore dell’epoca che definì la disfatta di
Caporetto come una prevista ritirata strategica !! La fase 2? E chi la conosce.
Come e quando si ripartirà? Chi sarà in grado di ripartire. E poi i vechietti (burocraticamente
chiamati “ anziani “) sopravvissuti a questa prima scrematura quando saranno…
liberati? L'attuale presidente della Commissione Europea, la tedesca Ursula von
der Leyen ha suggerito di prolungare la custodia cautelare degli over 65 fino a
Natale!!! Nel frattempo ci sarà un’ulteriore scrematura se mai benedetta dall’INPS.
Quando finirà la fase 1-2-3 mi sentirò libero di fare ciò che vorrò e forse non
avrò la forza di fare alcunché!
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