OGNI POLITICA DOVRA' PIEGARE LE GINOCCHIA DAVANTI ALLA MORALE.
IMMANUEL KANT

La moralità non è propriamente la dottrina del come renderci felici, ma di come dovremo diventare degni di possedere la felicità. (Immanuel Kant )


Cicerone:
(106 a.C. 43 a.C. )

"LE FINANZE PUBBLICHE DEVONO ESSERE SOLIDE, IL BILANCIO DEVE ESSERE EQUILIBRATO, IL DEBITO PUBBLICO DEVE ESSERE RIDOTTO, L'ARROGANZA DELL'AMMINISTRAZIONE DEVE ESSERE COMBATTUTA E CONTROLLATA, E GLI AIUTI AI PAESI STRANIERI DEVONO ESSERE RIDOTTI AFFINCHÉ ROMA NON FALLISCA. LE PERSONE DEVONO ANCORA IMPARARE A LAVORARE INVECE DI VIVERE CON L'ASSISTENZA PUBBLICA.


La dittatura perfetta avrà sembianza di democrazia. Una Prigione senza muri nella quale i prigionieri non sogneranno di fuggire. Un sistema di schiavitù dove, grazie al consumo e al divertimento, gli schiavi ameranno la loro schiavitù. Aldous Huxley

Le regole di maggioranza funzionano solo se si considerano anche i diritti individuali: non si possono avere cinque lupi e una pecora che votano su cosa cucinare per cena. (Larry Flynt)

NON E' UNA COLPA DESIDERARE UN ATTIMO DI PACE ALMENO AL TRAMONTO DELLA VITA. ( JOHN LE CARRE' )

Quando a causa degli anni

non potrai correre, cammina veloce.

Quando non potrai camminare veloce, cammina.

Quando non potrai camminare, usa il bastone.

IL MEGLIO E' NEMICO DEL BENE!!

CONTRA FACTUM NON VALET ARGUMENTUM !!!


QUANTO E’ BELLA GIOVINEZZA CHE SI FUGGE, TUTTAVIA CHI VUOL ESSER LIETO SIA DI DOMAN NON V’è CERTEZZA



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sabato 31 ottobre 2020

 

PENNETTE RIGATE AL PESTO DI BROCOLI

 

INGREDIENTI: BROCCOLI LESSATI 250 GR. – PANNA DA CUCINA: UN CUCCHIAIO ABBONDANTE – CACIOCAVALLO GRATTUGIATO: TRE CUCCHIAI -  OLIO EVO: QUATTRO CUCCHIAI – PENNETTE RIGATE: 250 GR. – SALE E PEPE: QB.

TEMPO: 30 MIN. – DIFFICOLTA’: FACILISSIMA – DOSI PER TRE PERSONE. 

Se ci fosse una gara di velocità e semplicità questa ricetta si classificherebbe  al primo, massimo secondo posto!

In un frullatore mettere i broccoli lessati e frullarli per bene. Aggiungere la panna e riprendere a frullare. Aggiungere ora l’olio ed un pizzichino di sale ricordando che i broccoli erano già stati salati al momento della cottura. Frullare ancora un po’ ed il pesto è pronto.

Lessare normalmente  le pennette rigate, toglierle al dente e non completamente asciutte. Aggiungere ora il pesto, rimestare per bene ed spolverare con una manciatina di caciocavallo grattugiato. ( in mancanza del caciocavallo si può usare benissimo il grana padano o il parmigiano reggiano ) Una presa di pepe completerà l’opera !Consumare ben calda.

venerdì 30 ottobre 2020

 

AGNELLO IN CASSERUOLA ( Spezzatino a modo mio )

 


INGREDIENTI: AGNELLO: 600 GR. – CAROTE: 300 GR, - SEDANO: 300 GR. – CIPOLLA ROSSA: UNA MEDIO GRANDE – PATATE: 600 GR. – ZUCCHINE: 500 GR. – OLIO EVO: MEZZO BICCHIERE DA VINO – CONCENTRATO DI POMODORO: UN CUCCHIAIO – AGLIO: DUE SPICCHI – SUCCO DI MEZZO LIMONE ED UN GOCCETTO DI ACETO DI MELE – VINO BIANCO SECCO: ¾ DI BICCHIERE DA VINO – ROSMARINO: UN PICCOLISSIMO RAMETTO. 

TEMPO: DUE ORE – DIFFICOLTA’: FACILE – DOSI LIBERE


Dalla coscia e dalla spalla dell’agnello  ho ricavato la polpa riducendola in pezzetti non troppo piccoli.

In un tegame anti aderente ho versato l’olio, ho messo i due spicchi di aglio e prima di aggiungere l’agnello l’ho bagnato con il succo del mezzo limone e con il goccetto di aceto di mele rimestando per bene.

Lasciar soffriggere l’agnello, salandolo moderatamente. Appena rosolato sfumare col vino bianco secco. Cuocere a fiamma vivace per una ventina di minuti.

Nel frattempo sono state tritate le verdure grossolanamente ed aggiunte all'agnello. Rimestare e cuocere a fiamma moderata per una ventina di minuti.

Aggiungere tre o quattro mestoli di acqua calda,unire il concentrato di pomodoro ed il rametto di rosmarino. Continuare la cottura a fuoco moderato facendo sì che il liquido sovrasti il resto di un paio di dita.

Nel frattempo si saranno pelate le patate e ridotte in pezzi non troppo piccoli. Aggiungere le patate. Il liquido di cottura deve sempre sovrastare il tutto di un paio di dita.

Fare la stessa cosa con le zucchine e quando le patate saranno conte al 70% unire le zucchine. Controllare che il liquido sia abbondante e fino a fine cottura non sarà più modificato.

Considerazioni finali: tutto bene amalgamato, cremosità derivante dalle patate, dolcezza derivante dalle zucchine, profumo degli odori iniziali ed estrema tenerezza della carne di agnello. Questa pietanza non mancherà mai nella “ carta “ del mio ristorante!!!!!

 

 

mercoledì 28 ottobre 2020

 

POLLO AL FORNO



INGREDIENTI: UN POLLO DA 1.300 GR. – PATATE: 1.300 GR. – OLIO EVO: SEI O SETTE CUCCHIAI – ROSMARINO, SALVIA, AGLIO E DUE O TRE PICCOLE STRISCE DELLA BUCCIA DI UN LIMONE: QB. – SALE E PEPE: QB. – VINO BIANCO SECCO: MEZZO BICCHIERE.

TEMPO 120. MIN. – DIFFICOLTA’: FACILE -  DOSE LIBERE A SECONDA DELLA FAME!! 

Questa più che una ricetta è un modo di fare il pollo al forno. Di modi ce ne sono tantissimi, ma questo è il mio appena scoperto e preferito.

Pulire per bene il pollo strofinandolo con lo scottex inumidito eliminando ovviamente anche i residui delle penne. Dividere il pollo in sei oppure otto parti.

Tritare finemente gli odori, le bucce di limone e l’aglio aggiungendo un po’ di sale grosso.

In una padella anti aderente versare l’olio e subito dopo il trito di verdure. Dopo un paio di minuti scarsi aggiungere i pezzetti di pollo e lasciarli soffriggere per bene a fuoco vivace. Rimestare spesso. Salare e pepare. Aggiungere un mezzo bicchiere da vino di acqua e poco dopo sfumare col vino bianco secco.


Raggiunta una adeguata rosolatura togliere dal fuoco e sistemare il pollo in una pirofila piuttosto capiente, irrorarlo con parte del sughetto di cottura, aggiungere un po’ di tritato che sarà stato tenuto da parte ed infornare in forno già caldo a 180 gradi ventilato. Prima di infornare. Aggiungere pochissimo vino, un filo di olio.

Pelare le patate riducendole in spicchi regolari né troppo piccoli e nemmeno troppo grandi. Nella stessa padella in cui si è cotto il pollo e nella quale ci sarà ancora parte del sughetto aggiungere un pizzico degli odori tritati e subito dopo le patate che vanno cotte a fuoco moderato, rigirate spesso e all’occorrenza bagnate con pochissima acqua. 


Patate cotte al 70%,tolte dalla padella e messe sul pollo infornato. Cuocere per una ventina di minuti e quando le patate saranno rosolate, estrarre la pirofila dal forno e sovrapporre il polla alle patate. Cuocere ancora per una decina di minuti.

Aspetto, sapore odore e gusto ragguardevoli e consigliati per un test anti covid 19 che, come è risaputo, cancella gusto, odore e sapore, ragion per cui se ci si siede a mangiare questa delizia, apprezzandone tutte le caratteristiche, significa che il covid 19 è fuori portata!!!!

Questo test costa molto meno dei cosiddetti tamponi offerti a 50 o 120 euro ( come quello che ho pagato io)

lunedì 26 ottobre 2020

 GLI SPAZI INFINITI

Recentemente ho scoperto il canale 146 del digitale terrestre, quello della RAI SCUOLA che credevo fosse un canale destinato agli alunni. Ho scoperto invece un canale destinato a tutti coloro che avessero voglia di informarsi e di istruirsi su molteplici argomenti dello scibile umano. Ho seguito alcune lezioni sul “ divin poeta” Dante Alighieri, sulla fisica astronomica e sulla filosofia. Lezioni che durano una ventina di minuti e che vorrei non finissero mai tanto sono fatte bene ed interessantissime.

Una delle ultime seguite è stata quella dedicata all’astronomia.

Noi siamo abituati al “ finito “ agli spazi delimitati, ai confini che la natura o la politica ci hanno riservato o conquistati. La casa, la strada. il rione, la città, la provincia, la regione, lo stato, il continente, l’intero globo terracqueo. Superati questi limiti di spazio ci catapultiamo in una dimensione che è difficile definirla appunto dimensione.

Il nostro sistema solare con i suoi pianeti e satelliti è estremamente piccolo rispetto al tutto in cui è compreso. La mente umana vacilla pensando all’universo senza confini. Guardiamo in alto, su nel cielo e pensiamo che si possa intraprendere un viaggio immaginario che non ha mai una stazione di arrivo. Noi siamo abituati a darci mete spaziali o temporali da raggiungere e che raggiungiamo ed è molto difficile se non impossibile pensare ad un viaggio spaziale verso una destinazione irraggiungibile; si va avanti sempre ed infinitamente, un viaggio che solo il pensiero può intraprendere e che ad un certo momento si perde e si arrende.

Galassie, sistemi solari, stelle, pianeti, buchi neri sono senza dubbio affascinanti ed alcuni di essi misurabili e studiati solo per averne conoscenza, studi inutili qualora si volesse porre rimedio a gravissimi eventuali pericoli.

In tutto questo infinito la nostra terra è poco meno della punta di uno spillo ed è incredibile che gli esseri umani che brulicano come microbi possano combattersi e distruggersi senza tregua da millenni e per millenni ancora a meno che non si venga attaccati da creature extra terrestri non in vena di ospiti gentili per farci visita….se mai per venderci qualche enciclopedia!!

lunedì 19 ottobre 2020

 

ARROSTO DI VITELLO ( a modo mio )

                             


INGREDIENTI: VITELLO PER ARROSTO: 1 KGR, - SEDANO, CAROTE E CIPOLLA IN TUTTO 400 GR. – FUNGHI CHAMPIGNON: 150 GR. – OLIO EVO: SEI CUCCHIAI – VINO BIANCO SECCO: UN BICCHIERE DA VINO – MARGARINA  VALLE’: 150 GR. - SALE E PEPE: QB.

 

TEMPO DUE ORE – DIFFICOLTA’: FACILE – DOSI LIBERE

 

In una casseruola anti aderente versare l’olio ed aggiungere la margarina e appena sciolta mettere l’arrosto lievemente cosparso di sale e pepe lasciandolo rosolare da tutti i lati rigirandolo spesso. Nel frattempo ridurre in pezzetti  grossolani gli odori. Cuocere a fuoco vivace l’arrosto per circa 30 / 40 minuti, sfumare col vino bianco e aggiungere gli odori. Rimestare spesso e continuare la cottura a fuoco moderato. Non forare l’arrosto nel rigirarlo. Trascorse le due ore o poco più togliere l’arrosto dalla casseruola ed avvolgerlo nella carta stagnola fino al suo utilizzo. Le verdure oramai disfatte devono essere frullate. Aggiungere pochissima acqua calda e fare addensare appena appena la salsa. Aggiungere ora i funghi affettati grossolanamente e dopo una decina di minuti togliere dal fuoco. La salsa deve presentarsi lievemente addensata con i funghi in bella vista.

Affettare l’arrosto ricavando fette alte un cm, disporle su di un piatto ovale da portata e ricoprirle con buona parte dell’intingolo conservandone un pò in una ciotola per utilizzarlo al momento del servizio  per aumentarne la quantità. Conclusione: arrosto tenerissimo, salsa profumata e deliziosa, scarso utilizzo di suppellettili. Il mio voto? 9,25. Lo 0,75 l’ho riservato per i possibili e probabili miglioramenti futuri!!

 

giovedì 15 ottobre 2020

 

UNA CAUSA  A “ FORUM “

Credo di non aver mai perso una puntata di FORUM un po’ per farmi gli affari degli altri, un po’ per erudirmi sull’applicazione degli articoli del codice civile ed un po’ perché sono storie vere a prescindere da chi le interpreta. Ci sono attori anche bravi per raccontare con grande partecipazione i fatti di causa ed anche protagonisti veri in carne ed ossa. Ho apprezzato moltissimo i giudici vecchi e nuovi. Attualmente i giudici sono Francesco Foti, Melita Cavallo, Bartolo Antoniolli e Simona Napoletani. Se dovessi stilare una classifica per simpatia metterei senz’altro al primo posto Francesco Foti seguito solo da una incollatura da Melita Cavallo e proprio un gradino sotto da Bartolo Antoniolli ed infine leggermente distanziata da Simona Napolitani. Dal punto di vista professionale quasi nessuna differenza e questo lo si apprezza leggendo le sentenze. Dal punto di vista della conduzione del processo, senza che questo si trasformi in una farsa o in una aggressione tra gli attori, i convenuti ed i testimoni, il primo posto è conquistato ex equo da Francesco Foti e Melita Cavallo, seguono poi Bartolo Antoniolli e buona ultima Simona Napolitani, ovviamente senza nulla togliere alle doti professionali tutte veramente all’altezza di ogni situazione.

Fatto questo doveroso preambolo passo a raccontare la causa di ieri 14 ottobre su Canale 5 presieduta da Simona Napolitani.

Si trattava di contrapporre una persona di bassa statura alla sua ex moglie tanto bellina quanto cattiva ed odiosa. Parte la causa e la pseudo signora chiede come mai non fosse stata assegnata una pedana per sollevare il marito definito piccolo di statura e piccolo in tutto il resto, accompagnando questa definizione contrapponendo il  pollice all' indice a forma di una parentesi tonda precisando anche che il poveretto per avere un rapporto sessuale, dal quale per altro è nata una bambina, ha dovuto arrampicarsi ( sic ) ed utilizzando un’unica posizione. Tutto questo con sorrisi sghignazzanti ed esibizioni canore sulla scia della canzone dei nani di Biancaneve,lasciando la sua postazione imitando i nanetti che nella favola andavano al lavoro. Il giudice Napolitani non ha opposto granché e ho avuto l’impressione che si stava divertendo. Se la causa fosse stata diretta da Foti la pseudo signora non avrebbe neppure sorriso! Non parliamo poi della pseudo mamma che ha affermato di non aver accettato il bimbo e con la scusa di renderlo resistente ai comportamenti dei bulli fuori casa lo ha bullizzato all’interno della famiglia  trasformandolo in un continuo ed estenuante motivo di scherni e risate. Quando è nato la sua pseudo mamma gli ha regalato un nanetto di terracotta chiamandolo Alfredolo, nome di suo figlio. La moglie di Alfredo non è stata da meno.

Alfredo per circa due ore non ha fatto altro che raccontare la sua sofferenza addirittura il suo dolore e mentre faceva ciò la di lui moglie lo scherniva continuamente dileggiandolo oltre ogni immaginazione. La Napolitani non ha mai minacciato questa pseudo signora di allontanamento e men che meno ha stigmatizzato energicamente il suo atroce dileggio.

Alla fine ho tratto questi giudizi: compassione per il marito, esecrazione per la moglie e per la madre, fastidio per il giudice Napolitani per aver permesso tutto ciò.

Alfredo ha chiesto solo il rispetto delle condizioni della separazione avvenuta tempo addietro, non ha chiesto il ristoro del danno non patrimoniale per le continue sofferenze e derisioni che lo hanno portato addirittura a cambiare residenza, a costatare che anche la figlioletta di otto anni ( non ricordo bene ) lo prende in giro secondo l’educazione ed i suggerimenti impartiti dalla mamma e dalla nonna incredibilmente alleate. Il giudice non poteva concedere alcun risarcimento in quanto non richiesto.

In conclusione ci sono cause assai divertenti, altre serie e pochissime come quella di ieri che mi ha innervosito oltre ogni immaginazione.

sabato 10 ottobre 2020

 

MEZZE MANICHE AL RAGU’ DI CALAMARETTI

 


INGREDIENTI: CALAMARETTI MEDIO PICCOLI:500 GR. – POMODORI PICCADILLY: 500 GR. – FUNGHI CHAMPIGNON: TRE GRANDI – CIPOLLA PICCOLA E BIANCHA: UNA – PREZZEMOLO: UN BEL CIUFFO – AGLIETTO: UNO PIUTTOSTO GRANDE – OLIO EVO: SEI CUCCHIAI – PEPERONCINO PICCANTE: UNO – SALE E PEPE: QB. – MEZZE MANICHE: 300 GR. – VINO ROSE’ 

TEMPO 120 MIN. – DIFFICOLTA’: FACILE – DOSI PER 3 PERSONE. 

Altro aiuto da San Francesco Caracciolo patrono delle Due Sicilie e dei cuochi italiani. Spero sempre nel suo aiuto  diverso da quello prestato al Regno delle Due Sicilie!!!

Ecco il racconto!

Ho pulito per bene i calamaretti piccoli e freschi separando le teste dalle sacche e mettendo il tutto in una zuppiera.

Nel frattempo ho messo a bollire in pochissima acqua e per cinque o sei minuti i pomodori piccadilly. Li ho tolti dall’acqua bollente e li ho tuffati in acqua fredda, li ho pelati facilmente e li ho sistemati in una zuppiera disfacendoli poi con le mani.

In un tegame ho messo l’olio ed una generosa quantità di prezzemolo ed aglio tritati al momento. Ho lasciato da parte  solo un po’ di prezzemolo  per la guarnizione del piatto.

Al suo primo profumino ha aggiunto i calamaretti, rimestando e cuocendo a fuoco moderato. Dopo una decina di minuti ho aggiunto la cipolla tritata, il peperoncino ed i funghi champignon affettati. Ho regolato di sale ed ho sfumato col vino rosé ( che avevo in casa, altrimenti sarebbe stato  indicato il vino bianco secco ).Ho continuato la cottura sempre a fuoco moderato per una decina di minuti dopo di che ho aggiunto i pomodori cuocendo il tutto per circa 40 minuti fin quando il sugo non si é ridotto più o meno della metà.  Ho aggiunto metà del  prezzemolo messo da parte.

Ho cotto normalmente le mezze maniche, le ho tolte leggermente al dente e tuffate nel tegame del sugo,ho aggiunto l’altra metà del prezzemolo ed  un pizzico di pepe servendo e ringraziando San Francesco Caracciolo!!

venerdì 9 ottobre 2020

 

RACCONTI FUNESTI E MOLESTI 

Chissà chi vincerà la contesa tra me che stigmatizzo il comportamento delle reti televisive che, in gergo, inzuppano il pane nel racconto continuo dei delitti e le stesse reti televisive. Incredibilmente ancora oggi RAI 1 ha mandato in onda l’ennesimo servizio sul delitto di Lecce!

Daniele  ed Eleonora sono stati massacrati da Antonio sempre “scosso e provato” il 21 settembre scorso ed ancora oggi che siamo al 9 di ottobre  la RAI 1 in particolare continua  a massacrarci con la cronaca del delitto, uno spettacolo indecoroso e non so quando finirà. Oggi hanno intervistato addirittura la prostituta alla quale Antonio “  scosso e provato “ ha fatto visita dopo il delitto e che ci ha descritto il comportamento dell’assassino durante i quindici minuti del convegno. Non vedo come a distanza di tanti giorni si debba ancora analizzare il comportamento di Antonio “ scosso e provato “ quanto sarebbe stato sufficiente dare la notizia nel momento del massacro, della cattura dell’assassino con una mezz’oretta di approfondimento delle motivazioni del delitto. Qui stiamo assistendo ad un uso sconvolgente dell’episodio giusto per conquistare una percentuale di audience. Non se ne può più. Diciotto giorni di spappolamento dei zebedei senza poter aggiungere nulla al fatto, all’antefatto, del post fatto; forse sotto Natale saremo liberati da questo stillicidio di pseudo informazione. Ora sembra che le parti, anzi direi solo la parte dell’assassino “ scosso e provato “ fa di tutto, prendendo spunto dai continui racconti televisivi, per suggerire la tesi della totale infermità di mente e questo per la difesa è plausibile, ma far passare l’assassino come un poveretto vittima di se stesso è veramente inaccettabile. Per favore basta! Basta! e che si abbia pietà di me e di quelli che la pensano come me. L’avvocato delle difesa ci racconta che ha portato in carcere il messaggio dei genitori con il quale si informava il congiunto che non sarebbe rimasto solo ed abbandonato ed il poveretto, a dire dell’avvocato difensore, si è lasciato andare in un pianto dirotto!

Mi sembra che si tenti di far dimenticare i dolcissimi visi di Daniele ed Eleonora, la loro stupenda gioventù , i loro sogni distrutti e di inocularci pensieri di comprensione per questo Antonio sempre “scosso e provato “che per quello che mi riguarda senza se e senza ma dovrebbe essere condannato all’ergastolo o inviato a qualche istituto psichiatrico penitenziale.

La RAI comunque non resterà senza lavoro perché sicuramente ci saranno sempre delitti, stupri da raccontare a puntate sempre da conduttori o conduttrici con gli occhietti ipocritamente strabuzzati!

Ovviamente il problema non è solo della RAI, ma di RETE 4 e CANALE 5 ; sono avvoltoi che sperano in qualcosa da raccontare anche se non è colpa loro se delitti e stupri sono a cadenza quasi giornalieri.

D’ora in poi appena mi capita nel mio zapping quotidiano il servizio su Lecce cambierò velocemente canale sperando di non arrivare su un altro con il medesimo palinsesto!

giovedì 8 ottobre 2020

 

RISOTTO CON SALSICCIA E ZUCCHINA


INGREDIENTI: RISO CARNAROLI: TRE TAZZINE DA CAFFE’ – OLIO EVO: SEI CUCCHIAI – ZUCCHINA TONDA: UNA MEDIA – CIPOLLA BIANCA: UNA MEDIA – SALSICCIA DI MAIALE: 200 GR. – PROSCIUTTO COTTO: 70 GR. – FORMAGGIO GRANA: 50 GR. – PREZZEMOLO: UN CIUFFETTO – BRODO DI CARNE STAR: UN LITRO SCARSO – PEPE: UNA PICCOLA PRESA – VINO ROSE’: MEZZO BICCHIERE

 

TEMPO: 60’ MIN. – DIFFICOLTA’: FACILE – DOSI PER QUATTRO EPRSONE ( meglio per tre )

 

Sorvolo sul preambolo e vengo al sodo. Avevo tutto in casa ed ho affidato il tutto alla mia fantasia.

In una padella anti aderente versare l’olio evo, la cipolla e la zucchina tritate  e cuocere a fuoco moderato e quando le verdure saranno lievemente appassite aggiungere la salsiccia tagliata a dadini. Cottura sempre a fuoco moderato per una decina di minuti. Aggiungere il prosciutto cotto derivante da un'unica fetta e ridotto anch’esso in dadini. Cuocere per cinque o sei minuti dopo di che sfumare col vino. Nel frattempo portare ad ebollizione il brodo di carne Star aggiungendo se se ne dispone un po’ di quello fatto in casa ed avanzato. Aggiungere ora il riso e procedere come un normalissimo risotto utilizzando qualche mestolo di brodo da aggiungere di tanto in tanto ed in poca quantità per non trasformare il risotto in un brodo!! Poco prima della cottura aggiungere un po’ di prezzemolo e fare la stessa cosa a cottura raggiunta. Togliere dal fuoco ed aggiungere il formaggio grana. Regolare di pepe e servire…cantando ! Ho salato appena appena il brodo la cui composizione era: 25% brodo casalingo, 25% brodo di manzo STAR e 50% ….acqua del rubinetto!

mercoledì 7 ottobre 2020

 

RAGU’ CON SALSICCIA

 

INGREDIENTI: SALSICCIA: 5 CAPI DI QUELLA GROSSA – CIPOLLA: META’ DI UNA MEDIO GRANDE – SEMI DI FINOCCHIETTO: MEZZO CUCCHIAINO – AGLIO: UNO SPICCHIO – SEDANO: UN GAMBO – OLIO EVO: MEZZO BICCHIERE DA VINO – DOPPIO CONCENTRATO DI POMODORO MUTTI: UNA CONFEZIONE DA 440 GR.- PEPERONCINI PICCANTI: UNO A DUE A SECONDA DELLA GRANDEZZA E DEL GUSTO PERSONALE – VINO ROSSO: MEZZO BICCHIERE.

 

TEMPO 120 MIN. – DIFFICOLTA’: FACILE – DOSI: NON SPECIFICATE

 

Le prime giornate di tempo incerto e nuvoloso ci spingono ai fornelli e se abbiamo un po’ di fantasia e qualche piccola scorta in casa ci si può sbizzarrire per la gioia principalmente del cuoco!

In un tegame di acciaio versare l’olio e subito dopo la cipolla, il sedano tritati e cominciare a soffriggerli a fuoco moderato. Dopo una decina di minuti aggiungere l’aglio,i peperoncini ed i semini di finocchietto. Dopo cinque minuti aggiungere la salsiccia ( non salamelle ) privata della budella e stemperata dapprima su di un piatto. Cuocere a fuoco moderato fin quando la salsiccia sembrerà ben cotta. Sfumare col vino rosso. Non aggiungere sale perché la salsiccia è salata di per sé. Sfumato il vino aggiungere il doppio concentrato di pomodoro MUTTI ( speriamo che la MUTTI legga il mio blog e mi mandi una bella confezione del doppio concentrato per la pubblicità ) e,  dopo averlo ben distribuito nel tegame, aggiungere acqua calda pari alla quantità contenuta in tra scatole di concentrato. Rimestare e cuocere per circa un’ora a fuoco delicatissimo fin quando non appariranno in superfice deliziose chiazze di olio con il grasso della salsiccia. Condire ogni tipo di pasta corta fresca o secca spolverandola con generose quantità di pecorino meglio in compagnia con ricotta dura o “ squanta “ ( Viva la Puglia possibilmente del NORD ( leggi Foggia )!

 

lunedì 5 ottobre 2020

 

ESISTE IL DIRITTO ALL’OBLIO !!!

Due settimane or sono  due splendidi giovani, Daniele ed Eleonora, che stavano abbellendo il loro nido di amore, sono stati massacrati con inaudita violenza da un delinquente con la faccina da angelo: oltre sessanta coltellate inferte in dieci minuti. La morte non è arrivata immediatamente dal momento che le povere vittime hanno avuto modo di difendersi e che Daniele ha raggiunto la scala della sua casa sperando ed invocando l'altrui aiuto!.

Le televisioni si sono impadronite di questa storia e ne fanno strame. Racconti quotidiani ricchi di particolari; racconti che seguono una precisa  regia melodrammatica del racconto. La mamma dell’assassino “ provato e scosso “ ha scritto una lettera alle madri delle povere vittime, una lettera di scuse sentite e vere, lettera che aveva dei paragrafi. Senza una regia la lettera sarebbe stata letta tutta di un fiato, ma per trasmettere pathos  la lettera è stata letta un paragrafo per volta con preambolo del presentatore con la tipica faccia di circostanza. Non so perché ma io vedo in queste presentazioni una grande ipocrisia. Alla notizia dell’efferato delitto di Lecce ho provato un profondo dolore ed una rabbia fortissima sperando che l’assassino venisse presto arrestato ed associato alle carceri laddove spero trascorra tutto il resto della sua vita. Ora, a distanza di due settimane il presentatore assume le faccette tipiche di Barbara D’Urso, cosa questa che a due settimane dal delitto non é comprensibile. Se io dovessi raccontare il fatto lo farei con un certo distacco, ma ovviamente, non sono né il presentatore e nemmeno sono dinanzi ad una telecamera. Detto questo devo stigmatizzare tutti i favorevoli commenti sul comportamento dell’assassino “ scosso e distrutto “ quasi come si volesse proporlo per una causa di beatificazione! Bravo ragazzo, scosso e provato, in cella ha chiesto del cappellano, ha voluto un libretto di preghiere ( anche in nella sua camera in casa sua ne aveva uno ),il cappellano gli ha portato un libro di racconti per alleviare la sua detenzione. Il cappellano intervistato ovviamente non ci ha potuto dire nulla della confessione, ma ne ha parlato proprio bene tanto che ho provato  tanto disgusto. Si dice “ chi muore giace e chi vive si dà pace. “ Delle povere vittime se ne parla appena anche perché l’argomento è di per se stesso esaustivo: il morto è morto e tutto finisce qui! L’assassino invece vive, si dimena, si istruisce, frequenta la palestra del carcere, riceve la visita di alcuni deputati, prega e fa tutto quello che poteva fare prima, ma in luogo ristretto. Non ci si discosta non più di tanto dalla generalizzata  abitudine che si tende sempre a stare dalla parte dei delinquenti piuttosto che da quella delle vittime anche perché queste scompaiono inghiottite dalla fredda terra. Ci dovrebbero essere delitti i cui esecutori andrebbero condannati ad una pena che consenta la riabilitazione ed altri delitti per i quali tale riabilitazione  sia decisamente negata, Il delitto atroce di Lecce non dovrebbe seguire la prima tipologia. Ergastolo senza benefici di legge e chiave della cella gettata in mare.

Dopo soltanto una settimana dalla cattura di Antonio “ scosso e provato “ ( mai pentito ) già se ne parla bene, nessun intervistato ha avuto parole di condanna senza se e senza ma, tutti, dico tutti, hanno cercato di capire, di indagare sui primi anni di vita, tutti a volerlo comprendere quasi a giustificarlo in considerazione della sua infanzia e adolescenza problematiche quando nessuno, dalla famiglia, alla scuola ed alla parrocchia si sono accorti di quello che poteva commettere negli anni a venire. Tutti colpevoli!  Daniele ed Eleonora colpevoli di essere giovani e belli. Chissà per quanti giorni ancora, e quotidianamente dovremo assistere a trasmissioni con particolari “ in esclusiva “ ( quasi a vantarsene ) propinatici con grande pathos e tanta ipocrisia!

giovedì 1 ottobre 2020

 

LA FATICA DEGLI AVVOCATI 

Dal “ Corriere della Sera “:

“””Antonio De Marco, tre ore di interrogatorio: «Ha risposto a tutte le domande, è ancora molto scosso»

Parlano gli avvocati Andrea Starace e Giovanni Bellisario, difensori dello studente reo confesso del duplice omicidio dei fidanzati di Lecce, Daniele De Santis ed Eleonora Manta, per il quale il gip ha convalidato l'arresto”””.

Chissà per quanti altri giorni ancora le reti televisive ci devono far rivivere la nostra angoscia ed il nostro dolore per la fine dei giovanissimi fidanzati di Lecce. Interviste decisamente inutili come quella alla maestra dell’assassino,( come era  Antoniuccio quando frequentava la terza elementare? Portava da casa pane e frittata o la rubava al compagno di banco? Andava a far la pipì regolarmente o se la faceva nelle brache? All’amministratore dello stabile in cui viveva o al suo primo avvocato d’ufficio che ha sciorinato una serie di “ non posso dire nulla – non posso aggiungere altro”! A che cosa? Al nulla !!Ovviamente abbiamo saputo che l’assassino collabora, a volte tace e che è molto provato e distrutto forse perché la mattanza si è consumata in un tempo inferiore a quello programmato.

Capisco che in casi come questo si dovrebbe ricorrere alla giustizia degli USA quando un simile assassino riceve una condanna a ben 194 anni di carcere. Non è un refuso sono proprio 194 anni di carcere!

Ora gli avvocati, ben due ( e chi glieli ha pagati? Qualche associazione pro delinquenti? ) hanno un compito facilissimo: in prima battuta chiedere la perizia psichiatrica sperando in un non luogo a procedere perché l’assassino non era in condizioni di intendere e volere; in seconda battuta iniziare e finire l’arringa difensiva con le parole di rito: “ci rimettiamo alla clemenza della corte”

L’efferata violenza e la faccetta efebica di Antonio – provato e scosso – non possono far altro che far propendere per la totale infermità di mente. Non fosse così bisognerebbe sperare nella vendetta dei detenuti che non tollerano violenze del genere. E quando i detenuti si incazzano ( scusate il francesismo ) sono tremendi e lasciano ricordi indelebili!

 

RISOTTO SEMPLICISSIMO ED ECONOMICO

 

INGREDIENTI: RISOTTO CARNAROLI: TRE TAZZINE DA CAFFE’ – OLIO EVO: SEI CUCCHIAI – GAMBERI GRIGI: 500 GR. – PREZZEMOLO ED AGLIETTO: AD LIBITUM  ( senza esagerare ) – OLIO DI GIRASOLE: QB. DADO DI PESCE KNORR: UN CUCCHIAINO -  SALE E PEPE: QB

TEMPO: 60 Min – DIFFICOLTA’:FACILE – DOSI PER 3 PERSONE

 


Ci sono gamberi e gamberi. Quelli rossi di Marzara del Vallo, quelli di Santa Margherita Ligure tutti nobili e di bell’aspetto e poi ci sono quelli leggermente plebei, grigi, umili, ma molto buoni e poco costosi.

Fatta questa premessa mi è venuto in mente di fare un risotto che mi avrebbe fatto gridare di gioia. ( come si vede non ho tante pretese, basta poco per farmi felice )

Ho liberato quasi tutti i gamberi dal loro carapace conservandone cinque o sei interi per la guarnizione. Ho ridotto in pezzetti poco più della metà dei gamberi puliti mantenendone interi gli altri. In una casseruola per risotti ho messo l’olio e appena caldo cinque o sei cucchiai di prezzemolo ed aglio tritato,conservandone pochissimo, e dopo qualche secondo, appena si avverte il classico profumino, ho aggiunto i gamberi tagliati. Dopo tre minuti, appena i gamberi sono diventati rosa, ho aggiunto il riso. Nel frattempo ho portato in ebollizione l’acqua leggermente salata, nella quale ho messo un cucchiaino di brodo di pesce.( il brodo di pesce Knorr è veramente eccezionale ).

Ho iniziato a fare un comunissimo risotto sfumandolo con del vino bianco secco, ( mezzo bicchiere da vino ) aggiungendo di tanto in tanto un mestolino di brodo. A metà cottura ho unito parte del prezzemolo ed aglio non utilizzato interamente in principio. Poco prima della cottura, fatta sempre a fuoco…allegro, ho aggiunto i gamberi lasciati interi, un po’ di prezzemolo tritato. I gamberi lasciati nel loro carapace li ho infarinati,fritti nell’olio di semi di girasole e leggermente salati, da utilizzare  per la guarnizione.

Ho impiattato il risotto avendo cura di inserire ovviamente i pezzetti di gambero e qualche gambero intero del risotto. Prima di portare in tavola ho messo un paio di gamberi fritti sulla sommità del piatto,ho aggiunto un pizzico di pepe. Ho ritrovato il libretto dei canti sacri ed ho preso a cantare……Oh che giorno beato il Ciel ci ha dato……ecc.ecc.