OGNI POLITICA DOVRA' PIEGARE LE GINOCCHIA DAVANTI ALLA MORALE.
IMMANUEL KANT

La moralità non è propriamente la dottrina del come renderci felici, ma di come dovremo diventare degni di possedere la felicità. (Immanuel Kant )


Cicerone:
(106 a.C. 43 a.C. )

"LE FINANZE PUBBLICHE DEVONO ESSERE SOLIDE, IL BILANCIO DEVE ESSERE EQUILIBRATO, IL DEBITO PUBBLICO DEVE ESSERE RIDOTTO, L'ARROGANZA DELL'AMMINISTRAZIONE DEVE ESSERE COMBATTUTA E CONTROLLATA, E GLI AIUTI AI PAESI STRANIERI DEVONO ESSERE RIDOTTI AFFINCHÉ ROMA NON FALLISCA. LE PERSONE DEVONO ANCORA IMPARARE A LAVORARE INVECE DI VIVERE CON L'ASSISTENZA PUBBLICA.


La dittatura perfetta avrà sembianza di democrazia. Una Prigione senza muri nella quale i prigionieri non sogneranno di fuggire. Un sistema di schiavitù dove, grazie al consumo e al divertimento, gli schiavi ameranno la loro schiavitù. Aldous Huxley

Le regole di maggioranza funzionano solo se si considerano anche i diritti individuali: non si possono avere cinque lupi e una pecora che votano su cosa cucinare per cena. (Larry Flynt)

NON E' UNA COLPA DESIDERARE UN ATTIMO DI PACE ALMENO AL TRAMONTO DELLA VITA. ( JOHN LE CARRE' )

Quando a causa degli anni

non potrai correre, cammina veloce.

Quando non potrai camminare veloce, cammina.

Quando non potrai camminare, usa il bastone.

IL MEGLIO E' NEMICO DEL BENE!!

CONTRA FACTUM NON VALET ARGUMENTUM !!!


QUANTO E’ BELLA GIOVINEZZA CHE SI FUGGE, TUTTAVIA CHI VUOL ESSER LIETO SIA DI DOMAN NON V’è CERTEZZA



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domenica 24 febbraio 2019


SFORMATO DI CAVOLFIORE E PATATE




INGREDIENTI: CAVOLFIORE: 500 GR. – PATATE: 500 GR. -  FORMAGGIO GRANA: 100 GR . – BESCIAMELLA: 750 ML. – PREZZEMOLO:UN CUCCHIAIO TRITATO FINEMENTE -  PANGRATTATO: QB. – OLIO EVO: SEI CUCCHIAI – SALE E PEPE: QB. – PEPERONCINO PICCANTE: LA PUNTA DI UN CUCCHIAINO - NOCE MOSCATA: UN PIZZICO

TEMPO 60 MINUTI -  DIFFICOLTA’ SEMPLICE -  DOSI PER 6 PERSONE

Ridurre in piccole cime il cavolfiore ed in cubetti altrettanto piccoli le patate. In una padella anti aderente versare l’olio e dopo un paio di minuti il cavolfiore,le patate ed il prezzemolo e la noce moscata. Rimestare e dopo una decina di minuti coprire e cuocere sempre a fuoco moderato. Salare, pepare ed aggiungere il peperoncino. Quando tutto sarà cotto al dente togliere dal fuoco e versarlo in una pirofila da forno. Aggiungere il formaggio grattugiato. Rimestare. Sulla preparazione versare la besciamella in modo uniforme e col cucchiaio farla aderire alla superficie. Spolverizzare col formaggio grattugiato e su tutto versare il pangrattato. Infornare per 30 minuti a 200 gradi in forno areato.

martedì 19 febbraio 2019


IL COMMISSARIO MONTALBANO, ULTIMO ATTO?



Si vede che lo scrittore Camilleri ha imboccato il viale del tramonto o addirittura della notte. Qualche considerazione sull’episodio di ieri improntato all’inverosimile. Il medico legale Pasquano muore ( anche nella vita vera ) e la stazione di polizia di Vigata si svuota del tutto tranne che per il commissario che grida i nomi dei suoi collaboratori e Catarrella che piange disperatamente la morte del medico. Se ciò fosse vero Catarrella dovrebbe essere sottoposto ad un TSO! Continuo a sostenere che un simile personaggio getta discredito sulla Polizia di Stato. Si sa che circolano tante barzellette sui carabinieri, come sugli scozzesi loro omologhi, ma inserire carabinieri sciocchi in episodi polizieschi non dovrebbe essere permesso per una serie infinita di motivi, non fosse altro per la gratitudine a queste forze dell’ordine!

La logica vorrebbe che morendo il dott.Pasquano nella stazione di polizia di Vigata, ancora presidiata, qualcuno dicesse al commissario: 

-       Commissario la sa la notizia?
-       Quale?
-       E’ morto il dott. Pasquano.
-        Quando?
-        Questa mattina presto verso le cinque.
-        Mi dispiace tanto, era una brava persona.
-        Quando ci saranno i funerali?
-         Non lo so, ora chiedo e le faccio sapere.
-     Grazie! Tra un’oretta vado a casa del dottore per porgere le condoglianze alla vedova. 

Dopo il funerale assai realistico, sia in casa del dipartito che al cimitero, Montalbano convoca rudemente nel suo ufficio due poliziotti in divisa, mai visti prima, e  i collaboratori Mimì e Fazio  facendoci credere di enunciare chissà quale azione da intraprendere per assicurare alla giustizia gli assassini di Angelino Todaro. La convocazione invece era solo per ricordare la fama del dott. Pasquano incredibile divoratore di cannoli alla siciliana. I tipici dolci sono stati prelevati  dal vassoio dagli astanti con una notevole partecipazione “ religiosa “ tanto che mi aspettavo che facessero il segno della croce nel portare le delizie alla bocca. Nessuna parola  di circostanza proferita per ricordare il  povero defunto. Non parliamo poi dei pianti inverosimili della cameriera di Angelino Todaro. Taccio infine dei personaggi e delle vicende collaterali inutili e prolissi infilati nella storia che poteva benissimo riferirsi soltanto alla vendetta per la morte dei genitori dell’assassino ultranovantenne avvenuta molti decenni prima. Insomma Camilleri avrebbe potuto inserire  anche molti personaggi tratti dalla Bibbia per allungare il brodo senza discostarsi dal  suo ultimo modo di raccontare le storie!! Camilleri e Montalbano basta! Game over !! Non ci fate dimenticare le prime serie del “ Commissario Montalbano.“ Zingaretti, Bocci e Mazzotta sono molto bravi nell’interpretare i ruoli  loro assegnati. Il resto è da cestinare ! Non so se il voto negativo sia da assegnare a Camilleri o allo sceneggiatore, ma credo che un ex aequo sia la soluzione migliore. Ottima invece la fotografia e stupendi i luoghi!

sabato 16 febbraio 2019


ORECCHIETTE CON POLPETTE CON ZUCCHINE

INGREDIENTI: ZUCCHINE: 500 GR. – CARNE TRITA: 600 GR. – UOVA: DUE – PREZZEMOLO: DUE CUCCHIAI – FORMAGGIO PARMIGIANO:40 GR. – PASSATA DI POMODORO: UNA BOTTIGLIA DA 750 ML. -  OLIO EVO: SEI CUCCHIAI – PANGRATTATO: Q.B. – CIPOLLA: UNA MEDIA – AGLIO: UNO SPICCHIO - ORECHIETTE: 500 GR.

DIFFICOLTA’: FACILE – TEMPO: 90 MIN. – DOSI PER 6 PERSONE

La prima cosa da fare è lavare per bene le zucchine e sbucciarle ricavando striscioline alte un millimetro. La polpa va frullata nel frullatore. Non privarsi delle bucce.
In una zuppiera versare la polpa di zucchine, la carne trita, il formaggio grattugiato, le due uova intere, il prezzemolo tritato finemente, il sale. Impastare per ben  aggiungendo di tanto in tanto il pangrattato fino ad ottenere una consistenza che si presta a farne delle polpette abbastanza compatte.
La peculiarità di questa ricetta è che la polpa delle zucchine non va cotta preliminarmente.
Mentre si fanno le polpette porre al fuoco un largo tegame anti aderente con l’olio e la cipolla tritata. Le bucce delle zucchine vanno tagliate a piccolissime julienne ed aggiunte alla cipolla. Lasciar soffriggere il tutto a fuoco moderato aggiungendo anche l’aglio in camicia. Appena il soffritto è pronto aggiungere la passata di pomodoro diluendola con tre quarti della bottiglia di acqua calda. Cuocere per circa trenta minuti dopo di che aggiungere le polpette e cuocere a fuoco delicatissimo fin quando le polpette non saranno cotte. Non rimestarle subito perchè le polpette potrebbero rompersi; se necessario smuovere la padella nel senso rotatorio.
Quando la preparazione sarà pronta, versare in una zuppiera le polpette che si vogliono usare, parte adeguata del sugo e le orecchiette spolverando il tutto con parmigiano o grana !

martedì 12 febbraio 2019

FESTIVAL E  COMMISARIO MONTALBANO

Parte della storia della conzone italiana nei precedenti festival!

1951 Nilla Pizzi “Grazie dei fiori” - 1954 Giorgio Consolini, Gino Latilla “Tutte le mamme” - 1955 Claudio Villa, Tullio Pane, “Buongiorno tristezza“1958 Domenico Modugno, Johnny Dorelli “Nel blu dipinto di blu“ - 1959 Domenico Modugno, Johnny Dorelli “Piove (Ciao ciao bambina)“ 1964 Gigliola Cinquetti, Patricia Carli “Non ho l’età (Per amarti)“ - 1970 Adriano Celentano, Claudia Mori “Chi non lavora non fa l’amore“- 1977 Homo Sapiens “Bella da morire“ - 1988 Massimo Ranieri “Perdere l’amore“ - 1989 Anna Oxa, Fausto Leali “Ti lascerò“ - 2006 Povia “Vorrei avere il becco“ - 2007 Simone Cristicchi “Ti regalerò una rosa“2011 Roberto Vecchioni “Chiamami ancora amore“ - - 2017 Francesco Gabbani "Occidentali's Karma" - 2018 Ermal Meta e Fabrizio Moro "Non mi avete fatto niente" - 2019 Mahmood "Soldi"

Si è da poco concluso ( e meno male )il Festival di Sanremo, il così detto Festival della canzone italiana che a mio modesto avviso si dovrebbe chiamare il Festival della canzone in Italia dal momento che di italiano ha solo l’intrigo, il sotterfugio e le così dette pastette. ( vedere i servizi di Striscia la notizia ) Ho voluto fare una specie di flashback relativo alle canzoni vincitrici del festival dalla data del suo inizio fino ai giorni nostri. Il mio giudizio è che dopo un periodo di normalità, con canzoni che rispecchiavano lo stile e la tradizione del canto italiano si è inevitabilmente caduti nella smania del cambiamento, nella deliberata opera di disconoscimento dei caratteri fondamentali della nostra storia canora. Nelle canzoni che ho indicato, saltandone molte per ovvi motivi di spazio, ve ne sono alcune che sono addirittura monumenti al bel canto, alla interpretazione ed ai testi che esprimono sensazioni e sentimenti eccelsi. Dopo le canzoni di Nilla Pizzi, Giorgio Consolini, Claudio Villa e soprattutto Domenico Modugno, che interruppe il percorso melodico con la sua celeberrima “ Nel blu dipinto di blu”, arriva il molleggiato che ci fa sapere che se non si lavora è meglio non andare a rifugiarsi sotto le coltri per fare all’amore. Un inno per combattere la disoccupazione. Da allora in poi la maggior parte degli italiani abili ed arruolati si misero in cerca di un posto fisso!! Trovato il posto di lavoro ci si poté dedicare ad altro riscoprendo la bellezza di lei, la sofferenza di perderla e la  volontà di lasciarle come  ricordo una canzone! Infine, con un po’ di nostalgia, arriva Roberto Vecchioni che ci canta “ Chiamami ancora amore”. Insomma un gradevolissimo pentolone di ottimi ed italici sentimenti.
Sul più bello chi ti arriva ? 2017 FRANCESCO GABBANI "OCCIDENTALI'S KARMA" credo in compagnia di uno scimpanzè danzante, - 2018 ERMAL META E FABRIZIO MORO con  "NON MI AVETE FATTO NIENTE" e ci informano che non hanno subito danni di sorta - ed ultimo il nostro Mustafà, scusate volevo dire Mahmood con SOLDI che  inserisce nel testo qualcosa in arabo “Waladi waladi habibi ta'aleena “ Il prossimo anno ci sarà una canzone che nel testo inserirà una piccola frase in cinese antico tipo我愛你我的朋友 che verrà tradotto con “ ti voglio bene amico mio “ che celebrerà un delicato amore omosessuale. ( absit iniura verbis )….La canzone italiana !!!!
Non posso lasciarvi senza dedicare …qualche …..verso al comandante Achille Lauro, scusate non volevo dire comandante. Un elemento pittoresco, tatuato fino nelle palpebre, gracilino, con un paio di occhialini tipo “  2 novembre “ ( chissà come sarà brutto da morto ) con una voce fastidiosa che ha presentato una canzone a dir poco a doppio senso. Per me  il senso era ben preciso: inno alla droga! Roll Royce , pasticca di ecstasy rosa;  ferrai bianca: pillole di MDMA che imitano i marchi delle Case automobilistiche ne esistono diverse e sono tutte potenzialmente letali.




    

FERRAI BIANCA


ROLL ROYCE
Tutti i  personaggi citati nel testo sono passati a miglior vita tra un buco e l’altro e rappresentano il sogno di Achille di finire come loro: occhi sbarrati e schiuma dalla bocca ! Vorrei sapere se chi ha mandato a Sanremo questo personaggio con la sua canzone inno era sobrio oppure in preda a qualche beveraggio super alcoolico !!! Povera canzone italiana!
Un altro “ prodotto televisivo “ che mi ha lasciato semi esterrefatto ( non fatto!) è stato il primo episodio del Commissario Montalbano dell’inarrestabile Camilleri: L’altro capo del filo! Io ero un fan accanito del commissario, ma ieri non ho potuto apprezzare nulla, proprio nulla del primo episodio.  Credo che la nuova serie si basi su due episodi, ma se il prossimo sarà uguale al primo il povero commissario deve andare in pensione se mai approfittando della “ quota cento “.
Ebbene ieri sera il primo episodio della nuova serie del Commissario Montalbano ha avuto secondo il mio modestissimo parere un voto livellato: DUE e facendo uno sforzo TRE.
Un quarto dell’episodio dedicato alla povera gente emigrante, alla loro sofferenza e già questo porta lo spettatore fuori tema perché loro sono ai margini del racconto slegati dagli episodi principali. Improponibile o irreale il suonatore di flauto traverso, musicista del Maggio Fiorentino che una volta toccato il suolo italico pensa bene di scappare e non si sa dove.
Catarrella è un vero clown il cui comportamento bene si addice ad una gag in un circo. Piagnucolone eccessivo. Recupera il gattino della vittima e riporta  graffi al viso che nemmeno un vera tigre del Bengala avrebbe  potuto fargli.
Mimì e Fazio assolutamente marginali. L’ex marito di Elena viene trovato annegato e con le mani legate sul davanti ed il tutto viene riportato come suicidio!!!
Alla fine una signora che Montalbano vuole intervistare senza nutrire per lei il benché minimo sospetto, non si presenta all’appuntamento e lascia una lettera con una dettagliata confessione. Deus ex machina !!
Una vera delusione. Inutile e dannoso il pistolotto iniziale di Camilleri che facendoci passare per scemi, illustrava la complessità della trama dell’episodio. Bellissimo invece lo squarcio della stupenda Sicilia!
Vorrei infine fare un appello al Ministro dell’Interno Matteo Salvini per vietare di rappresentare negli episodi di Camilleri il personaggio Catarrella che ci induce a pensare non certo positivamente nelle forze dell’ordine anni luce lontani dalla rappresentazione clownesca del personaggio stupido e ripetitivo.

mercoledì 6 febbraio 2019


BARCHETTE DI MELANZANE




INGREDIENTI: QUATTRO MELANZANE – UOVA: UN TUORLO – PANE AMMOLLATO IN ACQUA: 300 GR. – PREZZEMOLO LIQUIDO: SEI CUCCHIAI – GRANA PADANO; 50 GR. – POMODORINI: 150 GR. – MOZZARELLA: 125 GR. – MORTADELLA: 50 GR. – OLIO EVO: 50 GR.  – SALE: QB. AGLIO: UNO SPICCHIO

TEMPO: 60 MIN. – DIFFICOLTA’: FACILE – DOSI PER 4 PERSONE

Dopo aver lavato per bene le melanzane tagliarle in due nel senso della lunghezza. Con uno scavino estrarre la polpa  delle melanzane formando barchette, salarle delicatamente, aggiungere una lacrima di olio e metterle nel microonde alla potenza massima per due minuti con la buccia rivolta verso l'alto.
In una padella versare sei cucchiai di olio, un piccolo spicchio di aglio tritato e privato della sua anima, tre o quattro cucchiai di prezzemolo liquido ( versare in un frullatore un certa quantità di prezzemolo, mezza tazzina di acqua e frullare. Dopo un minuto o due aggiungere mezza tazzina di olio e continuare a frullare. Versare il contenuto in un colino a maglie piccole e pigiando ricavare il succo. Volendo si può versare il succo in una bottiglietta e conservare in frigo.) e soffriggere fin quando la polpa non sia ben amalgamata. Mettere il pane ammollato e ben strizzato in una zuppiera, aggiungere un pizzico di sale, la polpa delle melanzane disfatta con i rebbi di una forchetta, il tuorlo di uovo, i pomodorini , la mortadella e la mozzarella ridotti in piccoli cubetti ed infine il formaggio grana grattugiato. Impastare per bene. Estrarre le melanzane dal microonde e con uno scottex asciugare il loro interno, versarvi un filino di olio ( pochissimo ) e riempirle con il composto pressandolo lievemente. Disporre le melanzane su una teglia da forno, irrorarle con pochissimo olio in superficie ed infornare a fuoco già caldo a 200 gradi per dieci o quindici minuti fin quando la superficie delle melanzane non avrà acquistato un color nocciola carico. Si possono mangiare sia tiepide che a temperatura ambiente.

martedì 5 febbraio 2019

IL COMPLEANNO DEI MORTI

Qualche volta in televisione o sui giornali si ricorda qualcuno che nel giorno in questione avrebbe compiuto gli anni se non fosse passato prima  a miglior vita.. Certamente è stato bello ricordare ad esempio Fabrizio De André, deceduto il giorno 11 gennaio del 1999, nel suo ventennale della morte; era un grande artista e le sue canzoni saranno immortali. Ho assistito ad un’ovazione sulla TV di Stato, mentre si parlava del palloso Festival di San Remo ( i cui artisti cantanti hanno ricevuto un ottimo viatico con la pubblicazione delle pagelle, ricordo ad esempio IL VOLO premiato con 4,5 ) si è voluto celebrare il 61° compleanno di Fabrizio Frizzi che, se non vado errato altro non era che una brava persona ed un bravo presentatore ! In genere per i dipartiti si ricorda la data della…partenza non quella dell’arrivo. Partenza, mesta ricorrenza che prevede un minuto di raccoglimento col sottofondo di applausi alla memoria. Si sa anche che la vita media masculina è di circa 75 anni ( le donne almeno cinque anni di più perché più resistenti alle rotture dei co…….. cosa che il debole sesso forte non riesce a sopportare preferendo……… spegnere la luce e salutare i superstiti ) il che significa che per altri 14 anni, nel giorno della dipartita di Frizzi gli spettatori di RAI 1, raccolti in venerazione per il festival e dei suoi chiacchierati protagonisti, si alzeranno in piedi applaudendo il dipartito.Sarebbe auspicabile  che il 26 marzo , ricorrenza della morte di Frizzi, il programma pomeridiano “ LA VITA IN DIRETTA “ dedicasse all’evento un breve, scarno commento: oggi 26  marzo 2019-20-21-22 ecc-. ecc. l’indimenticabile Fabrizio Frizzi ci ha lasciati. Un abbraccio alla sua consorte ed alla sua adorata figlia ! Amen !

lunedì 4 febbraio 2019


RISOTTO ALL’ORTOLANA….CENTRIFUGATA


( non è stato utilizzato lo zafferano )


INGREDIENTI: CIPOLLA, SEDANO E CAROTA CENTRIGUGATI: QB – BURRO: 25 GR. – GRANA PADANO: 50 GR. – BRODO VEGETALE: 1 LT. – RISO CARNAROLI: TRE TAZZINE DA CAFFE’ – OLIO EVO: QUATTRO CUCCHIAI.

TEMPO: 30 MIN ( DA QUANDO SI DISPONE DEI SUCCHI CENTRIFUGATI ) – DIFFICOLTA’: FACILE – DOSI PER 3 PERSONE

In una casseruola versare l’olio ed un paio di cucchiai di succo di cipolla. Cominciare a cuocere a fuoco moderato. Dopo un paio di minuti aggiungere due cucchiai di succo di sedano e due cucchiai di succo di carota. Appena si saranno leggermente addensati versare il riso e cominciare la cottura a fuoco non molto vivace aggiungendo di tanto in tanto un mestolino di brodo caldo. A metà cottura aggiungere due cucchiai di succo di sedano e due di cucchiai. A tre quarti di cottura ripetere la stessa operazione e a fine cottura aggiungere solo due cucchiai di succo di carota. Rimestare per bene. Mantecare col burro – ovviamente a fuoco spento – aggiungere il grana padano e servire ben caldo.