FESTIVAL E COMMISARIO MONTALBANO
Parte
della storia della conzone italiana nei precedenti festival!
1951 Nilla Pizzi “Grazie dei fiori” - 1954
Giorgio Consolini, Gino Latilla “Tutte le mamme” - 1955
Claudio Villa, Tullio Pane, “Buongiorno tristezza“1958
Domenico Modugno, Johnny Dorelli “Nel blu dipinto di blu“ - 1959 Domenico Modugno, Johnny Dorelli “Piove (Ciao
ciao bambina)“ 1964 Gigliola Cinquetti, Patricia
Carli “Non ho l’età (Per amarti)“ - 1970 Adriano
Celentano, Claudia Mori “Chi non lavora non fa l’amore“- 1977 Homo Sapiens “Bella da morire“ - 1988 Massimo Ranieri “Perdere l’amore“ - 1989 Anna Oxa, Fausto Leali “Ti lascerò“ - 2006 Povia
“Vorrei avere il becco“ - 2007 Simone Cristicchi
“Ti regalerò una rosa“2011 Roberto Vecchioni
“Chiamami ancora amore“ - - 2017 Francesco
Gabbani "Occidentali's Karma" - 2018 Ermal
Meta e Fabrizio Moro "Non mi avete fatto niente" - 2019 Mahmood "Soldi"
Si è da poco concluso ( e
meno male )il Festival di Sanremo, il così detto Festival della canzone
italiana che a mio modesto avviso si dovrebbe chiamare il Festival della
canzone in Italia dal momento che di italiano ha solo l’intrigo, il sotterfugio
e le così dette pastette. ( vedere i servizi di Striscia la notizia ) Ho voluto fare una specie di flashback relativo alle
canzoni vincitrici del festival dalla data del suo inizio fino ai giorni
nostri. Il mio giudizio è che dopo un periodo di normalità, con canzoni che
rispecchiavano lo stile e la tradizione del canto italiano si è inevitabilmente
caduti nella smania del cambiamento, nella deliberata opera di disconoscimento
dei caratteri fondamentali della nostra storia canora. Nelle canzoni che ho
indicato, saltandone molte per ovvi motivi di spazio, ve ne sono alcune che
sono addirittura monumenti al bel canto, alla interpretazione ed ai testi che
esprimono sensazioni e sentimenti eccelsi. Dopo le canzoni di Nilla Pizzi, Giorgio
Consolini, Claudio Villa e soprattutto Domenico Modugno, che interruppe il
percorso melodico con la sua celeberrima “ Nel blu dipinto di blu”, arriva il
molleggiato che ci fa sapere che se non si lavora è meglio non andare a
rifugiarsi sotto le coltri per fare all’amore. Un inno per combattere la
disoccupazione. Da allora in poi la maggior parte degli italiani abili ed
arruolati si misero in cerca di un posto fisso!! Trovato il posto di lavoro ci
si poté dedicare ad altro riscoprendo la bellezza di lei, la sofferenza di
perderla e la volontà di lasciarle come ricordo una canzone! Infine, con un po’ di
nostalgia, arriva Roberto Vecchioni che ci canta “ Chiamami ancora amore”.
Insomma un gradevolissimo pentolone di ottimi ed italici sentimenti.
Sul più bello chi ti arriva
? 2017 FRANCESCO GABBANI "OCCIDENTALI'S KARMA" credo in compagnia di
uno scimpanzè danzante, - 2018 ERMAL META E FABRIZIO MORO con "NON MI AVETE FATTO NIENTE" e ci
informano che non hanno subito danni di sorta - ed ultimo il nostro Mustafà,
scusate volevo dire Mahmood con SOLDI che inserisce nel testo qualcosa in arabo “Waladi
waladi habibi ta'aleena “ Il prossimo anno ci sarà una canzone che nel testo
inserirà una piccola frase in cinese antico tipo我愛你我的朋友 che verrà tradotto con “ ti voglio bene amico mio “
che celebrerà un delicato amore omosessuale. ( absit iniura verbis )….La
canzone italiana !!!!
Non posso lasciarvi senza
dedicare …qualche …..verso al comandante Achille Lauro, scusate non volevo dire
comandante. Un elemento pittoresco, tatuato fino nelle palpebre, gracilino, con
un paio di occhialini tipo “ 2 novembre “
( chissà come sarà brutto da morto ) con una voce fastidiosa che ha presentato
una canzone a dir poco a doppio senso. Per me
il senso era ben preciso: inno alla droga! Roll Royce , pasticca di ecstasy
rosa; ferrai bianca: pillole di MDMA che
imitano i marchi delle Case automobilistiche ne esistono diverse e sono tutte
potenzialmente letali.
FERRAI BIANCA
ROLL ROYCE
Tutti i personaggi
citati nel testo sono passati a miglior vita tra un buco e l’altro e rappresentano
il sogno di Achille di finire come loro: occhi sbarrati e schiuma dalla bocca !
Vorrei sapere se chi ha mandato a Sanremo questo personaggio con la sua canzone inno era
sobrio oppure in preda a qualche beveraggio super alcoolico !!! Povera canzone
italiana!
Un altro “ prodotto
televisivo “ che mi ha lasciato semi esterrefatto ( non fatto!) è stato il
primo episodio del Commissario Montalbano dell’inarrestabile Camilleri: L’altro
capo del filo! Io ero un fan accanito del commissario, ma ieri non ho potuto
apprezzare nulla, proprio nulla del primo episodio. Credo che la nuova serie si basi su due
episodi, ma se il prossimo sarà uguale al primo il povero commissario deve
andare in pensione se mai approfittando della “ quota cento “.
Ebbene ieri sera il primo
episodio della nuova serie del Commissario Montalbano ha avuto secondo il mio
modestissimo parere un voto livellato: DUE e facendo uno sforzo TRE.
Un quarto dell’episodio
dedicato alla povera gente emigrante, alla loro sofferenza e già questo porta
lo spettatore fuori tema perché loro sono ai margini del racconto slegati dagli
episodi principali. Improponibile o irreale il suonatore di flauto traverso,
musicista del Maggio Fiorentino che una volta toccato il suolo italico pensa
bene di scappare e non si sa dove.
Catarrella è un vero clown
il cui comportamento bene si addice ad una gag in un circo. Piagnucolone
eccessivo. Recupera il gattino della vittima e riporta graffi al viso che nemmeno un vera tigre del
Bengala avrebbe potuto fargli.
Mimì e Fazio assolutamente
marginali. L’ex marito di Elena viene trovato annegato e con le mani legate sul davanti ed
il tutto viene riportato come suicidio!!!
Alla fine una signora che
Montalbano vuole intervistare senza nutrire per lei il benché minimo sospetto,
non si presenta all’appuntamento e lascia una lettera con una dettagliata
confessione. Deus ex machina !!
Una vera delusione. Inutile
e dannoso il pistolotto iniziale di Camilleri che facendoci passare per scemi,
illustrava la complessità della trama dell’episodio. Bellissimo invece lo
squarcio della stupenda Sicilia!
Vorrei infine fare un
appello al Ministro dell’Interno Matteo Salvini per vietare di rappresentare
negli episodi di Camilleri il personaggio Catarrella che ci induce a pensare non
certo positivamente nelle forze dell’ordine anni luce lontani dalla rappresentazione
clownesca del personaggio stupido e ripetitivo.