VISSI D'ARTE IN UNA AUTORIMESSA !!
Riprendo! La Tosca di ieri è stata
un’opera da ascoltare. Le scene erano orribili. Nel preambolo la RAI ci ha
fatto vedere gli interni della Basilica di Sant'Andrea della Valle., stupendi
da ogni punto di vista. Navate, opere d’arte, luci, dipinti, sembrava che da un
momento all’altro arrivasse la Madonna per convertire qualche miscredente.
Inizia l’opera e mi trovo in un’autorimessa con ponteggi, colonne che
continuano a muoversi così come si muoveva la gigantografia della Madonna che
Cavaradossi non avrebbe mai potuto dipingere data la distanza chilometrica tra
lui ed il quadro. Nell’autorimessa non si vedeva nessun carrello sollevatore,
ragion per cui Mario avrebbe dovuto applicare il pennello su di un lunga asta!.
L’immagine sacra appariva e scompariva, si macchiava e si ripuliva
automaticamente, mi sembrava di essere nel bel mezzo di un terremoto Quando si
è deciso di celebrare l’assunzione della Vergine spedendo in alto la sua effige
il pittore è rimasto sulla scala simile a quella posta ai piedi di un aereo che
si apprestava all’imbarco dei passeggeri.
In questa chiesa autorimessa
appaiono alcune suore, una sulla sinistra che prega ed un terzetto sulla destra
che fa altrettanto, poi come se fossero state prese da uno spirito maligno
cominciano a spostare le colonnine con le candele poste presumibilmente davanti
a qualche sacra icona. Nonostante io fossi cattolico, credente e praticante non
ho mai visto una scena del genere. Quando le sorelle hanno deciso
spontaneamente di andar via lo hanno fatto speditamente percorrendo più volte
una virtuale rotatoria. Mi sembrava di assistere alle prove di una gara
podistica. Gli abiti delle consorelle mi portavano ad una confraternita delle Pie
Sorelle dei Fantasmi. Arriva Floria Tosca giunta da una serata celebrativa del
Milan Football Club in perfetta mise rosso nera! Cominciano i dialoghi tra Mario Cavaradossi e Floria Tosca che paiono
due ciechi che si cercano, si guardano pochissimo negli occhi , cantano quasi
sempre di spalle tranne qualche volta che, accorgendosi di essere in due, si
avvicinano per poi riprendere la posizione abituale, quella di spalle o lontani
tra di loro.
Floria non vuole baciare ed
abbracciare Mario se non dopo aver pregato ed infiorato la Madonna. Cosa fa la
tapina? Si guarda intorno, vede qualche fiore davanti a San Pietro li sottrae e li porta
alla Madonna che resta secondo me un po’ attapirata, pensava di ricevere fiori
freschi e si deve accontentare di quelli di seconda mano ! Mi ricordo una scena
di Amici Miei II quando gli amici vanno al cimitero a trovare il loro amico
defunto ed il conte Macetti sempre senza soldi, ruba fiori da un tomba vicina e
li mette davanti a quella del suo amico!
Floria prima di uscire dalla
chiesa, abituata al furto floreale, sottrae un ulteriore fiore e lo porta con
sé!
Arriva Angelotti che cerca rifugio
nella chiesa dove sua sorella, la marchesa Attavanti, ha nascosto chiavi e
vesti femminili. La meschina si è dimenticata di dire a suo fratello fuggitivo
dove ha messo la chiave della cappella gentilizia e questi deve sdraiarsi per
terra per trovarla. Molto realista la scena, ma poco accorta la marchesa o smemorato
il fuggitivo. Angelotti vede una botola
e senza sapere né leggere e né scrivere si fionda dentro. E se vi era una fogna
o un ossario? Poco importa si fugge e basta ! Mario al vedere l’Angelotti resta
perplesso non riconoscendolo, ma una volta che il fuggitivo ha presentato le
credenziali lo ha abbracciato e poi in
ginocchio entrambi hanno fatto il piano per sottrarre l’amico al barone
Scarpia. Una posizione più comoda non era facile da trovare ?
Sul più bello mentre si festeggia
la sconfitta di Napoleone in chiesa, tutti quanti, chierici, fanciulli
cattolici, aspiranti, suore ( della stessa congrega di poco fa ) e sacrestano
vengono zittiti e redarguiti dal Barone Scarpia che chiede spiegazione del
baccano. Il povero sacrestano avrebbe potuto avvalersi della facoltà di non
rispondere, ma uno sgherro gli mette una pistola alla tempia cosicché il
poveretto continua il racconto spontaneo, ma sempre sotto la minaccia
dell’inutile pistola. Fatto questo si appronta per il Te Deum ispirato a
Maranello casa della Ferrari. Ovviamente il rosso si spreca e i salmodianti iniziano
a ripercorrere una rotatoria senza fine. Nemmeno in una visione onirica dopo
una cena a base di peperoni fritti ed arrostiti ben oliati e pieni di aglio !
Si passa poi in casa del Barone
Scarpia, stanza tetra ed illuminata solo dal chiaro di luna ( forse il regista si è confuso con la Bohème
), il soffitto è istoriato con quadri di ispirazione biblica purtroppo anche
essi terremotati. Non ho mai visto quadri con personaggi semoventi.
Scarpia non si è rivolto ad un
apprezzato sarto dello Stato Pontificio perché la sua palandrana scopava
abbondantemente il pavimento. Quando ha voluto violentare Floria l’ha spinta a
terra e le ha messo le mani tra le gambe. Dato che c’era poteva anche andare
oltre tra gli applausi dei presenti!
Il barone si toglie la palandrana e
si trova in divisa fascista della marcia su Roma!! Credevo che da un momento all'altro potessero apparire i quadrumviri del regime fascista: Italo Balbo, Michele Bianchi,
Emilio De Bono, e Cesare Maria De Vecchi. Mai una camicia bianca! Poi
la sventurata, mentre pensava di iscriversi al movimento Me Too, ha adocchiato
un coltello sulla tavola del barone e nonostante fosse senza punta l’ha usato
per infliggergli ben tre coltellate e, visto che il barone non ne voleva sapere
di defungere nonostante i lunghi contorcimenti lo ha strozzato con le sue “
dolci mani, mansuete e pure “!!!.
Ovviamente la logica avrebbe voluto
che l’assassina dopo il fattaccio raggiungesse l’uscita più velocemente
possibile giusto per non farsi trovare dalle guardie che potevano giungere alle
grida dello sventurato agonizzante. L’obnubilata rimane però sulla scena del delitto in attesa del
generale Luciano Garofano o del R.I.S.
di Parma per le rilevazioni del caso !
E veniamo al finale! Mario è stato
appena fucilato e le guardie si sono accorte dell’assassinio del barone Scarpia
e corrono sugli spalti presumibilmente dopo aver passato al setaccio tutte le
stanze baronali. Arrivano sugli spalti, Tosca é lì che si dispera e le guardie passano davanti a lei senza vederla e corrono verso direzioni opposte. Mi torna in
mente l’ordine impartito nella regia marina borbonica che partiva col grido “ facite ammuina “”«: tutti chilli che stanno
a prora vann’ a poppa e chilli che stann’ a poppa vann’ a prora: chilli che
stann’ a dritta vann’ a sinistra e chilli che stanno a sinistra vann’ a dritta:
tutti chilli che stanno abbascio vann’ ncoppa e chilli che stanno ncoppa vann’
bascio passann’ tutti p’o stesso pertuso: chi nun tene nient’ a ffà, s’ aremeni
a ‘cca e a ‘ll à”. Non credo occorra la traduzione !
Mentre Tosca vuole gettarsi dagli
spalti del castello, arrivano vicino a lei le guardie che propendono le braccia
per afferrarla inutilmente;le braccia la indicano ,ma non l'afferrano!. Floria si tuffa sconfiggendo la legge di
gravità tanto che anziché schiantarsi al suolo,
aziona i motori e vola verso l’alto come una novella madonna!
Una volta capitò che una Floria si
tuffò dagli spalti, cadde sul materasso gonfiato posto appena sotto gli
spalti, ma invisibile agli spettatori,e riapparve miracolosamente. Nel nostro finale si vede addirittura Tosca librarsi
nell’aere e senza neppure toccare terra rimbalzare!
Il tutto sembra una enorme
barzelletta accolta dagli applausi di una platea assatanata dalle psichedeliche
modifiche colpendo al cuore il povero Puccini che sta ancora ringraziando
Iddio per averlo chiamato a se prima di
assistere a questo scempio.
Questo è il mio pensiero, non so se
sto diventando sempre più vecchio ed insofferente, ma credo che paragonare le
scene viste e quelle storiche più che una cosa insensata sia proprio una vera
bestemmia !
Non vado oltre, mi basta questo.
Una bellissima opera da ascoltare!
Anna Netrebko (Floria Tosca), ottima;
il tenore Francesco Meli (Mario Cavaradossi) buono e il baritono Luca Salsi (il
barone Scarpia) Ottimo.