LE OPERE BUONE ....PORTANO IN PARADISO,
LE ALTRE ALL'INFERNO!!
Un sentito grazie a ciò che di
brutto esiste dal momento che grazie a lui possiamo apprezzare il bello. Il
giudizio tra bello, il dolce, l’alto, il lungo e i loro contrari si può
apprezzare per le comparazioni. Come si fa a die che una cosa è bella se non si
conosce la versione “ brutta”?
L’8 aprile alle 21.15 è andata in
onda Turandot di Giacomo Puccini, proposta nell’allestimento andato in scena
nell'aprile 2015 per l’inaugurazione dell'Expo di Milano, con la direzione
musicale di Riccardo Chailly e la regia di Nikolaus Lehnhoff, scomparso pochi
mesi dopo le recite dell'opera. ( volevo aggiungere un commento sulla sua…dipartita,
ma credo di essere un gentleman e mi astengo lasciando però alla vostra
immaginazione cosa avrei potuto dire, Parce sepultis!! Siate buoni permettetemi
di aggiungere……. morire per morire, ma se fosse morto qualche giorno prima???????
)
Quando si alza il sipario gli
spettatori dovrebbero in cuor loro gridare wow, e questo capitava anni or sono.
Ora, nella maggior parte dei casi si dice sommessamente: chi c…o sono quelli? Dove
stanno andando? Cosa vogliono fare? In questi casi invece che mettere i
sottotitoli alle romanze si dovrebbero metter le spiegazione delle boiate che
si stanno regalando a caro prezzo agli inconsapevoli spettatori! E dire che per
carità di patria o per vicinanza politica i registi, i costumisti ,gli scenografi
sono letteralmente osannati da molti per la scelta di rompere col passato. Pazienza
è la democrazia!
Io non ho retto la visione intera
dell’opera e solo ora mi accorgo che anche il maestro Chailly ha voluto…passare
alla storia eliminando il finale dell’opera completata da Franco Alfano utilizzando gli appunti e i
motivi ricorrenti dell’opera stessa quando il grande Puccini è morto. E chi si
aspettava il grande coro finale è rimasto deluso e forse ha pensato che sarebbe
stato meglio andare in pizzeria! Diffidate dei primi della classe!!!!!!!!!
Il 25 aprile 1926, al Teatro Alla
Scala, poco prima delle scene finali, le luci si spensero e in un
silenzio tombale Arturo Toscanini posa la bacchetta e, nel buio in cui è
avvolta la sala, si rivolge al pubblico per dire: “Qui finisce l’opera perché a questo
punto il Maestro è morto. La morte è stata più forte dell’arte”.
Ieri 9 aprile è andata in scena
la Cavalleria Rusticana da Matera, la città dei sassi. Bellissima nella sua
immagine notturna con i lampioni illuminati dando l’impressione di essere in un
presepe vivente. Anche qui devo fare qualche appunto. Bastava erigere un palco
e lì sopra rappresentare l’opera con un minimo di scene. Si è presentata l’opera
su di una passerella con curve ad angolo retto sulla quale si alternavano i personaggi.
Spettatori ed attori in un tutt’uno, tanto da non capire subito se gli astanti
fossero semplici spettatori o comparse . Una buona novità è stata rappresentata
da proiezioni in grande scala sulla roccia della chiesa rupestre di Santa Maria
di Idris di qualche video come quello di un gigantesco trattore nei campi e
dell’arrivo in scena di compare Alfio noto carrettiere che al suo apparire
canta:
Il cavallo scalpita, i sonagli
squillano, schiocca la frusta. Ehi là! Soffi il vento gelido, cada l'acqua o
nevichi, a me che cosa fa? Ed il coro precisa…… O che bel mestiere fare il
carrettiere andar di qua e di là!
Ma sulla parete viene proiettato
Compar Alfio che arriva su un camion sul cui parabrezza giganteggiava “ ALFIO “
Non sarebbe stato meglio proiettare un bel carretto siciliano con annesso un
cavallo super infiocchettato?
La processione della Pasqua
avrebbe potuto essere proiettata sempre sulla parete della chiesa invece è
apparso in scena un plotone di suorine bianco vestite che in un primo momento
avevo preso per fantasmi! Evidentemente il regista o é mussulmano oppure non ha
mai visto una processione della settimana santa. Quando la tragedia pare
inarrestabile sempre sulla parete arrivano proiettate due figure, un angelo del
bene forse San Michele ed un altro del male, forse il diavolo stesso che in un
balletto con scambio di posti poi si allontanavano ognuno per la propria
strada. Il diavolo ovviamente riappare al termine dell’opera allorquando
Turiddu viene colpito a morte dal
coltello di compre Alfio. Altra licenza !
Che dire dei cantanti? Ottimi
Santuzza Veronica Simeoni (Santuzza), George Gagnidze (Alfio), Agostina
Smimmero (Mamma Lucia), Leyla Martinucci (Lola). Leggermente fuori forma – ad esser
buoni - Roberto Aronica (Turiddu). Tutti i cantanti sono stati perfetti nella
loro interpretazione scenica, sguardi e movenze perfette !
Volevo inserire alcune foto delle
medesime scene, quelle di un tempo, semplicemente quadri e quelle moderne
semplicemente vittime di qualche dose di LSD che notoriamente induce allucinazioni
acustiche e visive e, in generale, percezioni contorte e distorte della realtà
e del tempo. Sono sicuro altresì che gli innovatori non facciano uso di LSD, ma
che siano in perenne attività onirica!!!
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