IL GRANO E LOGLIO
Non mi sono mai rattristato tanto
quanto per la morte di Mario Cerciello Rega trucidato da un assassino che ha
inferto ben otto coltellate. Per sottrarsi non ne bastava una massimo due?
Mario, uno di noi, aveva solo 35 anni e si era sposato da 43 giorni ed era
appena tornato dal viaggio di nozze tanto che non aveva ancora disfatto le
valige! Un uomo buono, generoso, religioso che spesso accompagnava i pellegrini
malati o meno a Lourdes o a Medjugorje. Da dieci anni in forza presso il suo
quartiere, amato da tutti proprio da tutti. Alla notizia della sua morte mi son
chiesto solo: perché? Non voglio pensare al dolore della sua giovane sposa, un
dolore che non avrà consolazione e che per lenirlo non vi sono e vi saranno mai parole, solo un abbraccio ed una lacrima condivisa. Da Salvo d’Acquisto in poi
il sacrificio dell’Arma è stato imponente, tanti giovani carabinieri
assassinati da delinquenti assassini per i quali tra rito abbreviato e benefici
vari non sconteranno mai interamente le condanne loro inflitte. Noi siamo civili, il
carcere deve redimere non remunerare. Io sono per il contrario. Come si può
redimere un assassino che colpisce con ben otto coltellate un essere umano? Che
Iddio lo maledica! Ora gli Stati Uniti d’America chiederanno di giudicarlo a
casa loro, perché i cittadini americani sono super. Spero che questa evenienza
non si adombri nemmeno. L’assassino è incensurato, non potrebbe uccidere altre
persone dal momento che voleva massacrarne solo una, che ha agito sotto l’effetto devastante della
cocaina, che è giovane e che ha tutta una vita davanti ecc.ecc. a suo favore si faranno avanti coloro che
faranno i distinguo ( sai anche i carabinieri vanno giù di brutto - dicono loro non io ) ed il nostro eroe dopo qualche anno tornerà negli Stati
Uniti d’America per scrivere un libro sulla vicenda e su come è stato
maltrattato dagli inquirenti; il libro potrebbe diventare un film, lui
tornerebbe a parlare di giustizia in Italia ed infine darebbe vita ad un crowdfunding
per convolare a giuste nozze, quelle
nozze che ha stroncato sul nascere al povero Mario ! Salvini ha detto che l’assassino
americano dovrebbe essere condannato ai lavori forzati a vita e subito gli
amici democratici si sono scagliati contro: come si fa ad invocare una pena che
non esiste nel nostro codice penale? I puristi del diritto! Ah come mi
piacerebbe che ad uno di loro venisse uccisa con otto coltellate la moglie, il
marito, un figlio o una figlia e poi il solerte cronista di RAI 1 ponesse una
domanda: come si sente? Quando ha visto l’ultima volta il suo congiunto? Come lo ricorda? Cosa
vorrebbe come condanna per l’assassino? La risposta logica sarebbe la morte
anche penosa! Invece verrebbe fuori una parola di umana comprensione: è
giovane, era sotto l’effetto della droga, deve continuare a studiare, vorrei
che venisse affidato al cappellano del carcere per quei pochi giorni di
permanenza e così via. Il solito coro dei “ migliori “ : ecco un uomo sereno anche dopo una tale tragedia, gli
italiani dovrebbero prendere esempio da lui. Ma andate a………………………..ca............... ( finale " re " )
Devo dire anche che sin dal primo
istante dall’assassinio di era attribuito il delitto ad un uomo alto cm 1,80,
ovviamente nero ed extra comunitario clandestino ed anche incappucciato. Non va
bene anche perché poi la vicenda ci ha detto chiaramente che l’assassino era,
bianco, alto poco più di 1,68 , non indossava un cappuccio e girava con un
coltello. Occorre essere prudenti prima di addossare colpe a casaccio anche perchè
qualche “ giustizialista fai da te “ potrebbe acchiappare il primo
innocente “ vu cumprà “ e spedirlo al
suo creatore!
Finisco con un plauso agli
investigatori che a tempo di record hanno preso gli assassini del loro
amatissimo collega e la mia vicinanza sentita e commossa all’Arma!
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