IL ROMPICOGLIONI
Questo blog tratta di politica, di
ricette di cucina e…varia umanità. In questa categoria inserisco anche le
critiche alle opere liriche massacrate ed ora anche a qualche trasmissione
televisiva. Parlo del Commissario Montalbano che ieri mi ha trattenuto fino a
quasi mezzanotte. Oltre ad essere il protagonista Luca Zingaretti è stato anche
il regista. I gialli per la loro peculiarità
sono complessi giusto per confondere le acque del lettore o dello spettatore ed
alla fine……è sempre il maggiordomo ad essere l’assassino. Io sono stato, e sono
oggi un po’ meno ammiratore, del Commissario Montalbano soprattutto per
l’interpretazione. Poi vi è la trama che a volte è interessante e realistica a
volte è un’accozzaglia di fatti assolutamente slegati tra di loro.
Angelo Russo in arte Catarrella
interpreta sempre il polizziotto stupidotto che apre la porta dell’ufficio del
suo commissario sempre nella stessa maniera, sempre con un boato e sempre con
una dialettica tartagliante. Cesare Bocci, vice commissario, in arte Mimì è il
solito incallito sedicente sciupafemmine
che mette a disposizione della legge questa sua caratteristica. Nulla da
dire per Peppino Mazzotta in arte Fazio.
Ieri è andato in onda un episodio
dal titolo “ La rete di protezione “ per me una boiata gigantesca!
Una serie di episodi tutti slegati
tra di loro e con nessunissimo riferimento, scritti appunto per riempie uno
spazio che sarebbe stato meglio lasciare libero!
Un figlio, alla morte del padre,
scopre in uno scatolone alcuni video in super otto che in un paio di loro
sempre, vi è la continua ripresa di un
muro di cinta? Di una casa? Non si sa. La logica normalissima vorrebbe che il
figlio pensasse alla stranezza del padre e gettasse nella spazzatura un video
assolutamente insignificante. Cosa fa il nostro ragazzotto? Va dal commissario
Montalbano, che secondo lui si gratta i cabasisi dal mattino alla sera,
chiedendogli di investigare. Se io fossi stato il commissario avrei detto: caro
signore qui stiamo combattendo la mafia, ragion per cui veda di intervistare il
neurologo che certamente aveva in cura suo padre e mi lasci lavorare !
Montalbano chiede alla sua
squadra cosa? Di rintracciare una persona?No, di trovare il muro! Incredibile
!
Il Commissario va di buon mattino
al lavoro e trova la strada chiusa da sud a nord. Chiede che cosa stia succedendo ed
un vigile urbano dice che se ne deve andare perché si sta girando un film sul
gemellaggio di Vigata con una cittadina
svedese. Montalbano anziché dire: togliti davanti che io sono il commissario si
arrende. Una vigilessa riconosce il commissario e lo fa passare incontrando il
disappunto del suo collega che ne aveva impedito il transito. Qui ci andava:
lei non sa chi sono io !!!
Mimì fa il cascamorto con la
protagonista femminile del film, la invita in barca ed al rientro trova il
regista suo amante che gli cerca di cambiare leggermente i connotati.
L’interprete traduttrice del film segue
il suo enorme regista, fisicamente parlando, dal commissario Montalbano perché
trasferisca altrove il buon Mimì. Il regista nel breve volgere di tempo per la
spiegazione della sua visita, alza due braccia al cielo che sembrano una gru e
le lascia cadere fragorosamente sulla scrivania di Montalbano che dice quasi
sommessamente di non alterarsi! Io lo avrei cacciato fuori con estrema
decisione. Prima di andar via il regista gigantesco abbraccia stritolando il povero commissario
non avvezzo a simili manifestazioni di amicizia .Insomma il film è partito con
circa 70 minuti di ritardo è terminato verso mezza notte ed, io pur sforzandomi
di seguire fatti e personaggi, non ci ho capito nulla, proprio nulla. Come apprezzo
i gialli di Agatha Christie ed il suo celeberrimo Poirot!
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