UNA FAMIGLIOLA PER BENE!
Da sempre mi piace seguire la
trasmissione Forum sia su Canale 5 che su Rete 4 i cui protagonisti di queste
cause possono essere sia attori che si prestano ad interpretare i fatti di
causa sia reali personaggi. Le sentenze comunque sono vere, istruttive e
coinvolgenti. Ieri ho assistito ad una causa i cui protagonisti erano:
- Ruth,
a suo tempo giovane donna – ora quarantunenne - confinata in un clinica di lusso ed
abbandonata nella struttura per ben diciotto anni, mai visitata dalla famiglia
e nella cui struttura ha partorito un figlio nato dalla relazione col fidanzato
sottrattole dalla matrigna e dalla sorella;
- Christel,
sorella di Ruth alla quale ha sottratto figlio e fidanzato sposandoselo;
- Silvana,
madre delle suddette, anaffettiva e abbandonante le figlie per seguire la sua
professione di modella ecc. ecc.
- Francesco
ex fidanzato di Ruth che ha sposato la di lei sorella;
- Maria
Angela, matrigna di Ruth e Christel
- Marco
figlio di Ruth sottratto a sua madre, riconosciuto da suo padre Francesco e
allevato con sua moglie e cognata Christel.
Ruth da piccola andava in cerca
di affetto, abbracciava sua madre che la respingeva; si procurava delle ferite
per essere consolata inutilmente dalla madre o dagli altri componenti la
famiglia. Affetta da encefalite non riconosciuta e non curata Ruth aveva
comportamenti tali da facilitare una diagnosi di Schizofrenia, diagnosi
utilizzata dalla matrigna e dal padre per relegarla in una clinica costosa
nella quale ha vissuto per ben 18 anni la maggior parte dei quali legata ad un
letto di contenimento senza avere il conforto di una sola visita da parte dei
suoi famigliari. Ruth abbandonata e cancellata da tutti. Quando il responsabile
della clinica, amico della matrigna di Ruth, è passato a miglior vita, un
medico della struttura ha preso ad esaminare il caso clinico ed ha scoperto le
cause del comportamento della paziente, cause risalenti ad una encefalite
contratta in tenera età, l’ha curata, guarita e riconsegnata alla società ed
alla sua terrificante famiglia che l’ha respinta ancora una volta non
accogliendola addirittura tra le mura della loro casa. Anche la madre biologica
riapparsa ha avuto lo stesso comportamento abbandonico non accogliendola presso
di se.
In tutta questa vicenda emerge un
egoismo parossistico, tutti pensano solo a se stessi ignorando la sofferenza
patita da Ruth per ben diciotto anni cosa questa che avrebbe dovuto provocare
almeno un pentimento per quello che avevano contribuito ognuno per la parte di propria
competenza a creare.
Via il dente, via il dolore !
Consegnata la povera Ruth al manicomio, eufemisticamente denominato “ clinica
lussuosa “ tutti hanno continuato a vivere felici e contenti: il primo ed unico
fidanzato di Ruth ha sposato la sorella
che non voleva figli per non rovinare il suo fisico scultoreo ,Silvana sua
madre biologica sposata con un giovane definito alto, biondo ed occhi azzurri,
la matrigna finalmente sola e senza obblighi ed il figlio felice della sua
situazione famigliare, studente…studioso e fidanzato e così via.
Ad un tratto nella vita di questo
figliolo appare la sua vera madre che cerca in tutti modi di contattare il
figlio, carne della sua carne, strappato al suo affetto ed alle sue cure senza
avere nessuna colpa.
Il figlio studente studioso e
fidanzato ha portato in causa sua madre per chiedere al giudice un
provvedimento di allontanamento della sua vita per sottrarsi agli insistenti
tentativi di avvicinamento della madre. Non voglio giudicare minimamente il
comportamento ed i sentimenti del fanciullo studioso e fidanzato, dico solo
come mi sarei comportato io.
Sono cresciuto nella casa dei
miei genitori che il destino mi ha fatto trovare, mio padre biologico, mia
madre anche amorevole, a scuola vado bene e sono felicemente fidanzato.
Improvvisamente appare una donna che dice di essere mia madre e della quale
avevo un vaga conoscenza nata dal racconto che i genitori mi avevano fatto.
Saputo però delle ingiustizie che questa donna ha subito, della sua immane
sofferenza per ben diciotto anni di segregazione avrei avuto in briciolo di
compassione - esattamente come si
proverebbe per un cagnolino maltrattato – e avrei rivisto la situazione in
famiglia ed accettando sia pure gradualmente la presenza della mia vera madre.
Anche lo studente studioso e fidanzato ha respinto e ripudiato questa povera
donna ingiustamente condannata da tutti che avrebbero preferito senza alcun
dubbio una soluzione definitiva.
Fortunatamente il giudice ha
condannato la matrigna al pagamento di euro 100.000 per danni esistenziali, la
madre biologica al versamento mensile di euro 1.500 per mantenimento della
quarantunenne Ruth dal momento che i maggiorenni afflitti da una patologia
invalidante sono assimilati ai minori e quindi destinatari di mantenimento. Gli
altri componenti di questa terribile famiglia non sono stati condannati per
reati non riconosciuti, ma condannati moralmente senza appello per
comportamenti inumani e bestiali, ovviamente chiedendo scusa alle bestie!
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