CIAO PAOLO, SEI STATO UN GRANDE !
Di fronte alla morte dovremmo essere tutti uguali, ma le considerazioni sulle qualità delle persone che hanno lasciato questo mondo sono e devono essere differenti. Prendiamo ad esempio Diego Maradona e Paolo Rossi, due portenti nella loro professione e due estremamente diversi nella loro vita privata che per essere personaggi pubblici può essere analizzata e commentata.
Diego si è spento forse da solo, forse in astinenza da
alcool o da droga ( dico forse perché allo stato si può ipotizzare, ma senza
assoluta certezza ), lasciando diversi figli diseredati, altri che hanno potuto
ereditare, ed altri probabilmente sconosciuti. Diciamo che la situazione non è
consona ad un grande sportivo, luce del calcio.
Paolo Rossi – basta guardargli il viso, il suo splendido
sorriso – ci ha lasciati a soli sessantaquattro anni, serenamente nel suo
dolore, tra le braccia della sua adorabile moglie Federica Cappelletti, forte
come una roccia, forse unica nell’affrontare una dolorosissima situazione.
Paolo si stava spegnendo, lei gli teneva la mano trovando anche la forza
incredibile di parlargli, di accompagnarlo alla soglia dell’eternità,
rassicurandolo, quasi a raccontargli una favola, l’ultima favola. Da un
articolo sulla stampa di oggi, forse del Corriere della Sera, la moglie ha dato
direttamente la notizia della morte di suo marito Paolo così:”””Gli ho detto
vai, lasciati andare. Hai sofferto troppo. Abbandona questo corpo». E prima che
Paolo chiudesse gli occhi per sempre Federica gli ha sussurrato: «Sappi che io
crescerò le nostre bambine e sarò vicina al tuo primo figlio Alessandro».”””
Mi viene in mente la morte di Capannelle nel film L’Armata Brancaleone quando Brancaleone da Norcia
prende la mano del morente Abacuc e gli racconta la storia di un mondo
meraviglioso, pieno di delizie al quale approderà pian pianino!
Chi volesse vedere o rivedere la scena clicchi su:
https://www.youtube.com/watch?v=go4wnU5I8Kg
Nella sventura della morte cosa c’è di meglio che essere accompagnati con dolcezza e vicinanza stringendo una mano amica che tante carezze ha posato sulla guancia umida di pianto.
Mia mamma è morta a 59 anni a causa dello stesso male che ha
colpito Paolo, è morta tra le mie braccia e posso comprendere il dolore di
Paolo e dei suoi congiunti.
Addio Paolo, grande uomo e grande sportivo, le tue gesta del 1982 resteranno indelebili nel nostro cuore e nella nostra mente. Riposa tranquillo ed in pace. Non lo so, ma credo che il buon Dio voglia allestire una grandissima squadra di calcio cominciando dall’attacco con te e Maradona.
Un pensiero di Paolo Rossi:"""Non importa da dove veniamo o da quale condizione politica, sociale o famigliare. L'importante è dove vogliamo arrivare, quello che vogliamo fare della nostra vita. Dovete credere nei vostri sogni, nel sogno della vostra vita. E fatelo con passione, con coraggio e con rispetto."""
Nessun commento:
Posta un commento