POVERO RIGOLETTO!
Ho letto sul giornale che Damiano
Micheletto sarà il regista del Rigoletto di Giuseppe Verdi che vedrà la luce il
16 luglio al Circo Massimo di Roma. Sono rimasto sconvolto da quello che si
vedrà. Quello che si ascolterà sarà molto bello. Deluso sono andato a dormire e
credo di aver fatto un brutto sogno che descrivo appresso.
Era tardi. Molto tardi, diciamo
attorno alla mezzanotte, in cielo vi era la luna che illuminava dolcemente la
piazza antistante al cimitero monumentale di Milano. Ad un certo punto che
vedo? Un signore elegante vestito come si vestiva a fine ottocento che lasciava alle spalle il cimitero camminando in direzione Piazza Buonarroti, qui a Milano. Aveva con se una
valigia non molto ingombrante. Mi parve strano questa cosa e, dato che ero
fuori a prender aria, lo seguii. Arrivato in Piazza Buonarroti si diresse verso
la Casa di riposo per musicisti, bussò e chiese di parlare ad un suo
benefattore e maestro. Lo fecero entrare e poco dopo ne uscì accompagnato da un
elegantissimo signore. Si diressero verso la stazione Garibaldi. Incuriosito
pensai chi mai fossero queste persone. Pensa e ripensa, passo in rassegna
alcune foto di persone importanti del passato e scopro che i due signori altro
non erano che Francesco Maria Piave e addirittura Giuseppe Verdi; il primo librettista ed il secondo musicista dell'opera il Rigoletto. E che
facevano fuori a quest’ora? Dove erano diretti? Sempre curioso li segui ancora
una volta, anche da vicino, tanto da sentire cosa stavano dicendo. Peppino
diceva a Francesco che volevano trasferirsi all’estero presso qualche altro cimitero
perché non avrebbero potuto resistere allo scempio che si stava programmando a
Roma addirittura alla presenza del Capo dello Stato nell’allestimento del loro
immortale Rigoletto ambientato nella criminalità degli anni ottanta con
Maddalena che si prostituiva in una roulotte e meno che mai nella compiacente
locanda di suo fratello. Non parliamo poi di Gilda che cerca di salvare il duca
addirittura impugnando una pistola calibro 38 con caricatore annesso. Rigoletto
che entra in auto se mai con l’assicurazione e la revisione scadute! Rigoletto
che non si accorge della sua gobba se non quando entra in auto, guarda lo
specchietto retrovisivo e si accorge che
qualcosa non va nella sua schiena e realizza di avere la gobba! Non immagino la
scena finale.
Francesco Maria Piave dice a Don
Peppino che è fortunato dal momento che nessuno mai potrà cambiare di una sola
nota o di una sola pausa la sua opera musicale, mentre lui è sfortunatissimo
perché ogni sua puntuale indicazione viene modifica, sbeffeggiata ed insultata
allo scopo di rendere noti ai melomani quanto possa essere contorta la mente
umana. La mente dei registi che ambientano le loro opere nei luoghi e nei tempi
impensabili ed incredibili, opera che li rende ricchissimi perché ben pagata.
Parlatene bene, parlatene male purché di loro se ne parli sempre.
Immagino che la prossima Aida
verrà ambientata sulla nave di Carola Rackete capitana della SeaWatch 3, La
Traviata in un club privé, la Butterfly già ambientata in una casa di
tolleranza ed aspetto di vedere il Trovatore ambientato nelle latrine della
stazione centrale di Milano! Al peggio non c’è limite !
Nessun commento:
Posta un commento