TUTTO IN GRANDE,……….MA!
Ieri in mondovisione è andata in
scena un omaggio all’Opera Italiana appena insignita del riconoscimento dell’UNESCO di ”Patrimonio mondiale immateriale”.
All’Arena di Verona era tutto al massimo disponibile, professori di orchestra,
componenti il Coro, pubblico assiepato in ogni ordine di posto, insomma il
massimo del massimo! Riccardo Muti sul podio parte con l’Inno Nazionale
Italiano per la presenza del Presidente della Repubblica Sergio
Mattarella e questo inno è stato monumentale. Applausi di rito e….partenza!
Questa prima parte era “ orchestrale “( a nostra insaputa ) con la partecipazione del Coro nel “
prologo “ del Mefistofele e del celeberrimo “ Va Pensiero del Nabucco “. Poi
altri brani orchestrali da “Guglielmo Tell, Norma, Macbeth, Nabucco, Manon
Lescaut e Mefistofele.’ Esecuzione sempre puntuale e perfettamente rispondente
alla scrittura. Avrei preferito ascoltare l’ouverture della Forza del destino,
probabilmente non scelta per via della nomea che La forza del destino, sia
menagramo ! Si va avanti senza che i brani venissero presentati nonostante ben
quattro presentatori iniziali. Ad un certo punto Muti prende il microfono, saluta
Mattarella e le altre cariche istituzionali nazionali e locali. Termina con un
pistolotto i cui riferimenti ai governanti ed ai politici non erano ben nascosti,
poi dà l’arrivederci e se ne va ! Fine
delle trasmissioni forse per l’utilizzo completo del cachet. E mo che succede? Se lo sono chiesti in tanti! Arriva un altro direttore di orchestra al secolo Francesco Ivan Ciampa e dà il via alla seconda
parte che prevede la partecipazione di cantanti. Sicuramente questa seconda
parte è stata più interessante anche se non tutti i cantanti mi son piaciuti ad
eccezione del baritono Salsi e del tenore Flores. Che dire? Abbiamo mostrato al
mondo l’Arena di Verona, e la “ Ferrari “ di tutti i componenti, orchestra,
coro e maestranze, ma poi la Ferrari si è dimostrata essere una vettura
perfettamente normale! La Grande Opera l’avrei presentata con le arie più famose
e celebrate intervallate con brani orchestrali senza pistolotti e cambio in
corsa del direttore d’orchestra! Riccardo Muti, come al solito celebrante
di se stesso, simile ad un neurochirurgo che interviene per tagliare e cucire dopo che i suoi assistenti abbiano aperto
il cranio, arriva, taglia e cuce quello che deve essere fatto, saluta i suoi
assistenti e se ne va! Domanda finale: come
si può celebrare l’Opera Italiana senza includere la romanza, la più eseguita
al mondo come “ Nessun dorma" dalla
Turandot di Puccini“ ?
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