I DIRITTI DELLA DIFESA.
In un paese civile ogni imputato ha
diritto alla difesa che se non può permettersi il tribunale provvede ad
assegnargli un avvocato d’ufficio. Fin qui non c’è nulla da obiettare. Quando
vi sono delle gravissime ammissioni, quando nel luogo del delitto si rilevano
indizi che sono prove schiaccianti, a meno che non si tratta di assassini
evidentemente incapaci di intendere e volere e non solo nel momento della
commissione del delitto, credo che gli avvocati della difesa non possano che
dire “ ci rimettiamo alla clemenza della corte “!
Invece assisteremo alle
dichiarazioni di turbamento e pentimento degli assassini, che piangono una
continuazione e che non riescono più a dormire nonostante le abbondanti
camomille somministrate. Gli avvocati della difesa, intervistati placidi e
sorridenti, si apprestano a individuare e praticare una linea difensiva per quelle
belve e mi scuso con le belve !
Non si tratta di sapere se
burocraticamente queste persone fossero autorizzate a pascolare nel nostro paese,
se avessero o meno il permesso di soggiorno in regola o scaduto, se fossero in
attesa dei vari riconoscimenti che avrebbero permesso loro di ottenere lo stato
di rifugiato, si tratta invece di avere a che fare con persone che non dovevano
in nessun modo essere accolte anche in via provvisoria nel nostro paese. Uno di
loro abitava addirittura in un albergo a 4 stelle a spese della comunità!
La povera, bellissima Pamela,
allontanatasi dal luogo assegnatole, ha incontrato prima un interessato cireneo
che l’ha fatta salire in macchina, portata in un luogo appartato e con
cinquanta euro ha avuto un consenziente rapporto sessuale, accompagnandola poi
sul luogo della insospettabile mattanza. Non credo proprio che i tre o quattro
nigeriani si fossero solo spaventati nel vedere la povera Pamela in letale
crisi di overdose e avessero solo voluto disfarsi del suo corpo per non avere
guai con la giustizia. Quattro o più neri, in probabile crisi di astinenza
sessuale, non hanno creduto ai propri occhi nel vedere una bellissima ragazza
bionda ( si la capigliatura bionda per quel tipo di persone è determinante per
la violenza )ed indifesa, vittima sacrificale per le loro voglie. Una botta in
testa prima della violenza di gruppo, poi qualche coltellata la fegato ed
infine il macellaio del gruppo con i suoi assistenti disfano il corpo della
ragazza in venti pezzi ben puliti e levigati. Gli assassini ( è ladro chi ruba
e chi porta il sacco )pensano bene di eliminare le prove della violenza di
gruppo mutilando le parti intime, la pelle del collo e le gambe.
Se fossi l’avvocato d’ufficio mi
sottrarrei all’obbligo della difesa invocando un giustificato motivo, come i
conati di vomito durante l’arringa a difesa!!!
Un pensiero infine per Pamela. Come
è stato possibile che una bellissima ragazza sia finita in un giro terribile,
non abbia incontrato un giovane onesto e sensibile dal quale ricevere una
promessa d’amore. Viveva forse in un mondo di ciechi? Mi auguro che la povera
Pamela non abbia sofferto e che, svenuta per una overdose, sia passata al sonno
eterno rapidamente. Riposa in pace bellissima Pamela!
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