ASSEMBLEA DEL PARTITO DEMOCRATICO
E vai ! L’assemblea del Partito Democratico
parte con più di un’ora di ritardo.
Arriva o non arriva il Granduca? Sì, arriva, eccolo alcuni si fanno
incontro per abbracciarlo mentre lui impartisce le ultime fugaci benedizioni.
Si prende posto nella sala, lo speaker
invita i presenti a sedersi mentre alcuni assumono una postura più agevole
poggiando il peso del corpo un po’ sulla gamba destra ed un po’ su quella
sinistra. In piedi si sta male e l’assemblea non credo possa terminare in un
paio di ore.
Tutti ai loro posti. Pronti? Via !
Qualcuno pensa ad una musica inziale tipo Bandiera Rossa, altri a Bella Ciao,
ma parte il nostro inno nazionale! Tutti
in piedi, chi pone la mano sul petto, chi canta a squarcia gola chi invece
sussurra le parole che forse manco conosce. Fine dell’inno e si dà inizio ai lavori!
Il Granduca si porta all’'ambone ,
struttura sopraelevata dalla quale vengono proclamate le letture.
Ovazione da stadio! Non finisce
più! Mi aspettavo che qualcuno in sala gridasse duce, duce, duce, duce!
Renzi parte con le sue frasi ad
effetto: ci vogliono voti, non veti ! Poi un po’ di riferimenti ai padri ed ai
figli che devono essere educati. Il riferimento ai padri era meglio evitarlo
dal momento che i babbi suo e della Maria Elena hanno qualche preoccupazione in
questo momento! Renzi si inoltra nel suo ragionamento facendoci sapere che la
cosa più importante é il rispetto. Rispetto reciproco, rispetto delle idee, rispetto
del prossimo, rispetto degli avversari che non sono nemici e via dicendo. Avrebbe
potuto chiedere di recitare una Ave Maria, ma si è astenuto. A proposito di
rispetto avrei voluto chiedergli: chi mai ha inventato i termini gufi e
rosiconi ?
Più avanti Cuperlo dirà che “”le parole gufi, slealtà, sono state un
momento di umiliazione. Non siamo mai stati davvero fino in fondo un gruppo
dirigente, la dialettica è divenuta conflitto””.
Renzi ha poi indicato nell’assonnato Gentiloni il
Presidente del Consiglio che lavora benissimo e che deve continuare così fino
alla fine della legislatura. Gentiloni si asciuga una lacrima ! Presto riceverà
un incoraggiante sms “ Paolo stai sereno “ !
Renzi elenca tutti i suoi successi
uno ad uno, cosa questa che prende un paio di minuti essendo pochissimi e
questi pochissimi successi vengono ridimensionati fino a farli diventare insuccessi
da Epifani che a nome della minoranza già sull’uscio, dice chiaramente che
sarebbe necessario un’apertura verso le tesi degli aspiranti scissionisti ( che brutto nome che ricorda quelli di Secondigliano ). Pochi applausi della platea quasi tutta
tifosa di Matteo !
Parlano poi i lealisti che
sottolineano di non poter concedere il
congresso preceduto da conferenza programmatica, sostegno a Gentiloni fino al 2018 e la legge elettorale senza capilista bloccati.
Renzi ed i suoi sudditi affermano
che la scissione avviene per una questione di date; congresso subito o
congresso posticipato definendo la richiesta della minoranza pretestuosa e
preconcetta. Questione di lana caprina! Ebbene se la questione è di scarsa
importanza perché non la si concede? Fare subito il congresso significa essere
rieletto segretario e prepararsi alle prossime elezioni con i capilista
bloccati eliminando subito ogni possibile avversario. Altro che quisquilia é la
questione della data del congresso!
Il Granduca avrebbe potuto dire ok,
facciamo una conferenza programmatica indicando le linee guida, arrivare al
congresso permettendo agli aspiranti segretari di spiegare come e quando
realizzare ciò che la conferenza ha indicato ed eliminare i capilista bloccati.
Il Partito Democratico sarebbe ancora tutto unito e certamente più democratico.
Parla Michele Emiliano molto disponibile per evitare la scissione,alcuni in sala brontolano, ma il discorso si conclude facendo gli auguri a Matteo per la sua auspicata rielezione. Matteo gradisce e si congratula con lui a fine discorso. Abbiamo la foto delle felicità renziana:
....ma anche Orfini è contento e si vede
Meno male che gli occhi non hanno proiettili!
Cosa faranno i fuoriusciti? Daranno
vita ad una ennesima area di sinistra, probabilmente accolta dalla Sinistra Italiana
che ha appena celebrato il suo congresso a Rimini, ma anche questa opzione è
sottoposta ad alcune condizioni.
Rossi, Speranza ed Emiliano mi
sembrano le tre virtù teologali: fede speranza e carità! Speriamo che le
abbiano tutte altrimenti si creerebbe un altro bacino di interessi e di
rimborsi!!
Come sarebbe bello se esistessero solo
tre partiti: Sinistra, Destra oltre ad
un terzo non riconducibile alle idee ed ai programmi degli altri due!
La sinistra ha un sacco di
sottoprodotti così anche la destra e mi
piacerebbe conoscerne i veri motivi.
Ora non so se gli scissionisti porteranno
a termine il loro progetto certamente nulla sarà come prima, le truppe sono una
di fronte all’altra e continueranno a combattersi apertamente o ricorrendo a
trappole e sotterfugi, mentre il popolo sovrano guarda con apprensione a queste
rappresentazioni in cui l’Europa fa sentire la sua voce certamente non amichevole.
Tito Livio mi ricorda: Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur che in parole
povere significa: mentre a Roma si discute, Sagunto viene espugnata, dove Roma
resta Roma e Sagunto siamo noi poveri italiani governati da furbacchioni!
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