ORRORE SENZA FINE
Ho visto questa mattina le foto dell’assassinio
del pilota giordano Muad Kasasbeah probabilmente ucciso in maniera atroce ai primi di gennaio di quest’anno.
Il lato più doloroso di questi
assassinii risiede nella procedura che precede la morte dell’ ostaggio. Muad
Kasasbeah ha indossato la tuta arancione imbevuta di benzina, è stato fatto
entrare in una gabbia, è stata incendiato un rivolo di benzina che entrava
nella gabbia stessa ed il povero pilota è stato trasformato in una torcia
umana. Non da meno sono atroci le morti per decapitazione . Indossate le tute
arancioni, le mani legate dietro la schiena, inginocchiati in attesa delle
farneticanti motivazioni, il boia con la mano destra afferra la testa
dell’ostaggio spostandola verso destra e con la sinistra dapprima sgozza e poi stacca la testa depositandola sul suo petto, inviando poi il video e le foto alle solite
agenzie.
Sappiamo che ogni ostaggio farà
la stessa fine, bruciato vivo o decapitato.
Di fronte a questo orrore cosa
fanno i cosiddetti popoli civili? Poco o nulla.
D’altro canto, come vado
ripetendo da tempo, nessuna guerra ha mai avuto ragione delle guerriglie.
Questi assassini disprezzano la vita altrui e la propria e quindi non è
possibile sconfiggerli con i mezzi di normale combattimento.
Occorrerebbe che tutti i paesi “
normali “ si alleassero seriamente per cancellare dalla faccia della terra
queste belve feroci ed assatanate. Come? E qui dovrebbe farsi un serio
approfondimento. Gli aerei che distruggono un camion in movimento con la paura
di essere abbattuti, gli equipaggi se
scampati a morte catturati e bruciati
vivi, i droni che bombardano non so con quale precisione oggetti o uomini in
movimento non bastano. Ci vorrebbero stormi di trecento aerei pronti a sferrare
un attacco micidiale in contemporanea in modo da far scomparire interi
agglomerati di assassini. Ma dove si possono formare tali stormi? Le truppe di terra non vengono impiegate per ovvi motivi. Il teatro
medio orientale e africano ( vedi Libia e Nigeria ) è in mano ad assassini feroci che fanno della violenza estrema il
passaporto per la conquista del potere assoluto basato appunto sul terrore.
Altro aspetto è che questi assassini vivono oramai in città abitate anche da
sottomesse popolazioni civili e quindi ogni sommario intervento è
sconsigliabile.
Purtroppo credo che il satollo
mondo occidentale più che abbaiare non voglia o non possa far nulla per evitare
questo novello genocidio, anche perché qualora si decidesse di fare qualcosa di
serio Putin e soci, pronti al veto in
sede ONU, si metterebbero di traverso prospettando serie conseguenze oltre a
quelle che già si intravedono per la crisi in Ucraina.
La mia domanda è questa: si stanno
preparando i prodromi per la terza grande guerra mondiale?
Il dilemma occidentale resta
questo: attaccare l’ISIS con energica determinazione o affidare allo scrivano
di turno l’estensione del telegramma da inviare ai parenti dei poveri morti ed
ai governi di appartenenza? Telegramma che potrebbe essere ciclostilato
lasciando solo vuoti gli spazi per indicare il nome dell’assassinato!
Ogni giorno che passa gli errori
del passato per esportare le democrazie occidentali in paesi che solo la
dittatura poteva governare, appaiono sempre più gravi. Tutto pare sia sfuggito di nano e non si sa con chi
dialogare. Certamente non è possibile dialogare con i tagliagola, mentre le
istituzioni sono debolissime o in fuga. Caos quindi completo. Ci vorrebbe
qualcosa come quella che sconfisse il nazismo nella seconda guerra mondiale. Ed
anche il quella occasione il mondo “ democratico “ fece orecchie da mercanti al
grido di dolore di intere popolazioni avviate al martirio.
Forse per iniziare la risalita
occorre toccare il fondo e credo che oramai ci siamo !
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