LE CASTE ITALICHE E GLI SPRECHI EUROPEI
E BOTTA E RISPOSTA TRA PAPA FRANCESCO E CARD. BAGNASCO
Da sempre si alzano voci più o meno autorevoli, più o meno scalmanate che denunziano gli sprechi e gli scandali nazionali e molte volte il grido di dolore non viene ascoltato come si conviene e la gravità stessa delle denunzia si percepisce come vera in relazione alla diversa considerazione che si ha nei confronti del denunciante.
Recentemente nel programma UNO MATTINA in onda su RAI 1 Franco Di Mare si è fatto portavoce di alcuni macroscopici ed incredibilissimi scandali che si verificano nei posti in cui sarebbe logico ed auspicabile che nulla fosse attaccabile.
Non voglio aggiungere altro e inserisco un video della denunzia del giornalista di RAI1 andata in onda il 14 novembre 2014.
Aggiungerò poi un'altra denuncia questa volta relativa agli scandali nei centri nevralgici del potere in Europa che chiede mortali sacrifici a tutti noi, mentre gozzoviglia allegramente ed abbondantemente con i nostri scarsi soldini.
Cominciamo partendo da casa nostra:
Passiamo a gli sprechi europei da quei luoghi da dove arrivano bacchettate continue sulle nostre teste ( alcune veramente meritate )
Quello che sto per raccontare non ha niente a che vedere con gli sprechi su esposti, ma ad un costume riprovevole appena denunciato dal Papa Francesco: il tariffario per la concessione dei sacramenti. Il Pontefice ha detto che la Chiesa non deve richiedere danaro per la somministrazione dei sacramenti perchè la salvezza cristiana è gratuita. Gli ha fatto eco il capo dei vescovi cattolici, il Cardinale Bagnasco probabilmente momentaneamente con le meningi leggermente inumidite a causa degli agenti atmosferici genovesi ( absit iniura verbis ). Egli ha parlato di offerte libere che i fedeli spontaneamente rilasciano in occasione di battesimi, cresime prime comunioni, matrimonio e funerali, purtroppo queste cosiddette offerte sono perfettamente evidenziate voci per voci e decisamente richieste. Ho tre episodi da raccontare.
Il primo!
Quando mi sono sposato ( il secolo scorso! ) la mia futura moglie risiedeva nel territorio affidato ad una parrocchia.Io in un altro da noi prescelto per la celebrazione del matrimonio.
La parrocchia di mia moglie per rilasciare il nulla osta per la celebrazione in un altra parrocchia ha preteso un compenso come se il matrimonio fosse stato celebrato nei propri confini. Che si fosse trattato di un passaporto? Chi lo sa!
Quando sono arrivato nella mia parrocchia ho dovuto pagare un conto che prevedeva diverse voci tra le quali l'accensione di lampadari settore per settore con diverse tariffe. Sono queste le libere offerte tanto care al cardinale Bagnasco ?
Il secondo!
Un giorno a Milano volli far celebrare alcune Messe in suffragio dei miei cari e mi recai in Duomo. Dopo un pò di anticamera arrivò un sacerdote al quale esposi la mia richiesta. Ero convinto che in quel tempo l'offerta "libera " per una Messa fosse 10.000 lire, ma il reverendo me ne chiese 30.000. Rimasi stupito e feci notare la differenza. Cominciammo allora una trattativa per portare la libera offerta a 20.000, trattativa che comportò la rinuncia alla celebrazione in Duomo senza per altro che mi fosse indicato il luogo scelto per il rito sacro!
Al mercato con i marocchini fruttivendoli sarebbe andata meglio.
Il terzo !
In occasione della morte di mia cognata, dopo aver portato il feretro in chiesa mio fratello chiese al parroco quanto doveva.......per il disturbo. La risposta fu, "non si preoccupi ci vediamo dopo il funerale".
Quando mio fratello si recò in chiesa mise nelle mani del richiedente offerta libera una busta con 60 euro pensando di pagare solo la Messa funebre. Il reverendo apri la busta, ci rimase male e chiese il doppio, regolarmente versato!
Mi sembrava di assistere ad una richiesta di un imbianchino che alle rimostranze del conto eccessivo enunciava che aveva dapprima grattato il muro, poi che lo aveva poi stuccato, infine atteso qualche ora per l'asciugatura, poi per aver diluito la pittura nell'apposito secchio ed infine per aver sparso il prodotto diluito sulle pareti !
Io vorrei suggerire ai parroci di attenersi alle esortazioni papali, di approntare fuori dall'ufficio parrocchiale una cassetta per le offerte invitando i fedeli gioiosi oppure dolenti a depositare un obolo infilandolo anonimamente nell'apposita fessura. Se i fedeli avranno il braccino corto oppure cortissimo nelle omelie domenicali il reverendo potrebbe far presente il problema invitando i fedeli ad innalzare una preghiera all'Altissimo affinché sciolga i cuori aridi ed allunghi i braccini!
Sono sicuro che le offerte saranno adeguate.
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