ATTORNO ALL'OMICIO DELLA POVERA GIULIA CECCHETTIN
Una prima considerazione mi porta a Cesare Lombroso fondatore dell’antropologia criminale che trattò della fisiognomica criminale attribuendo a precisi dati somatici la predisposizione alla criminalità.
Le sue teorie non
hanno avuto conferma allora ed anche oggi dal momento che il volto di Filippo
Torretta è assolutamente diverso da quelli studiati dal Lombroso. Filippo, bel
ragazzo, faccia pulita ecc. ecc.
Una seconda considerazione riguarda i genitori dei due
ragazzi Filippo e Giulia. La morte con la sua mannaia recide il filo della vita
dopo di che il nulla definitivo. Dopo un certo tempo – che varia a seconda
della sensibilità dei superstiti – ci si rassegna ed il defunto prende posto
nel loro cuore e nella loro mente. Tale è il destino per gli affranti genitori,
sorella e parenti stretti della povera Giulia. I genitori di Filippo dovranno
affrontare una pena senza fine, dovranno pensare continuamente a cosa fare, a
cosa dire a chi affidare il destino di quel figlio assassino. Probabilmente
anche loro troveranno una certa rassegnazione, ma ad ogni festa ad ogni
ricorrenza rivivranno il loro dramma pensando al figlio recluso fino alla “
FINE PENA:MAI “ pena che auguro a lui senza se e senza ma! Lo psichiatra Crepet
ha suggerito loro di cambiare città per difendere il loro figlio più piccolo
dall’essere sempre additato come il fratello del mostro. Accettando questo
consiglio si allontaneranno sempre più dal carcere dove Filippo sconta la sua
pena, a meno che non scelgano un appartamento vicinissimo al carcere che per
altro di tanto in tanto sarà cambiato!
Una terza considerazione riguarda Filippo e la strategia che
i suoi legali sceglieranno per sottrarlo all’ergastolo. La legge non conosce
sentimenti si attiene al lessico dell’articolo di legge, arido e preciso. L’opinione
pubblica ha già condannato Filippo al carcere a vita senza alcun beneficio e
molti pensano che sia stato un errore eliminare la pena di morte! Se fossi il
suo legale chiederei di sottoporlo a visita psichiatrica per stabilire se al
momento del crimine fosse in condizioni
di intendere e volere o meno. Se l’esito
dovesse essere positivo chiederei per lui un ricovero in clinica per la
necessaria terapia. Se l’esito dell’indagine fosse negativo allora la mia
difesa sarebbe facilissima e di pochissime parole, direi solo sei in tutto:…….”mi
affido alla clemenza della corte “! Tutti i riflettori sono fissi su Filippo e
su ciò che gli accadrà, ma alla povera Giulia chi ci pensa? Era una stella, ora
è caduta: fine ! Si pensa ai vivi, principalmente a chi si troverà ad affrontare
una cruenta battaglia di sopravvivenza. Io vorrei invece che si pensasse solo
al dramma di Giulia, salita in macchina col suo ex fidanzato per essere
improvvisamente attinta da credo ben ventisei coltellate che hanno trafitto il
suo corpo quando era seduta accanto al suo assassino impossibilitata a difendersi
data la sua posizione e forse con la
cintura allacciata. Si è difesa strenuamente ed inutilmente la povera Giulia
dal momento che le sue mani hanno afferrato la lama del coltello che
continuamente la colpiva. Alla fine il colpo mortale alla gola che le ha reciso
la giugulare.
L’assassinio era premeditato? Per me SI’. Non si va in giro con un coltello da cucina, con dei sacchi neri, con vestiti per il cambio di abito, con nastro adesivo da usare probabilmente per legare mani e piedi di Giulia, per tapparne la bocca o per chiudere il sacco nero contenente l’esanime corpo di Giulia prima di essere trascinato nel luogo preventivamente scelto e difficile da scoprire. Sarebbe stato nascosto a lungo o per sempre se non fossero intervenuti il cane Jager
ed il suo addestratore. Attenuante della crudeltà?
NO. Mi sembra che il PM abbia escluso la crudeltà. Ma come si fa? Ventisei
fendenti contro una ragazza in minorata difesa stante la sua posizione e molto
probabilmente legata alla poltrona della vettura non sono sufficienti ad
infliggere un’aggravante? Voglio fare una previsione sperando che non si avveri
mai. Senza le aggravanti della premeditazione e della crudeltà la pena è di 24
anni. Buona condotta, sconto annuale cumulativo, permessi per lasciare il
carcere di tanto in tanto, la penna effettiva si adeguerà a poco più di dieci anni.
Ora il Filippo ha diciannove anni il che vuol dire che tuttalpiù a
trentaquattro anni andrà a farsi i bagni in quel di Iesolo! Ovviamente se
fosse accertata l’incapacità di intendere e volere la responsabilità cadrebbe
sui medici esaminatori e nulla avrei da eccepire sulla libertà a Filippo o ad una cospicua
riduzione di pena!
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