SI PARTE ? CHI LO SA'
La nostra carta costituzionale che
molti pensano che sia “ la più bella del mondo “ recita rispettivamente agli
articoli 1 e 3 :
Art 1. L’Italia e` una Repubblica
democratica, fondata sul lavoro.La sovranita` appartiene al popolo, che la
esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione
Art. 3. Tutti i cittadini hanno
pari dignita` sociale [XIV] e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione
di sesso [292 , 371 , 481 , 511 , 1177 ], di razza, di lingua [6], di religione
[8, 19], di opinioni politiche [22], di condizioni personali e sociali.
Il popolo sovrano, per molti solo sulla
carta, ha indicato un cambiamento sensibile con le votazioni del 4 marzo
scorso. Un partito che in solo cinque anni è salito ai vertici della classifica
dei partiti che hanno preso parte alla competizione elettorale ha surclassato
gli altri che lo rincorrevano con la bava alla bocca, delusi perché la legge
elettorale fatta “ ad usum delphini “, giustappunto per evitare la vittoria dei
pentastellati, ha poi funzionato al contrario.
Da sempre in Italia il Capo dello
Stato conferisce l’incarico di dar vita al governo della Repubblica al primo
partito che propone il nome del designato primo ministro. Il designato poi accetta l'incarico con riserva da sciogliere al successo del suo tentativo. Ora il Capo dello Stato cincischia e non consente la nascita del nuovo
governo che sulla carta avrebbe la maggioranza sufficiente per ipotizzare una
legislatura a scadenza naturale. Il popolo caro Mattarella è sovrano oppure la
sua sovranità è limitata? Il popolo resta sovrano se tale condizione coincide
con le aspettative dei cosiddetti poteri forti? Cosa altro deve fare un corpo
elettorale per vincere le elezioni e vedere affidato l’incarico di formare il
nuovo governo al suo leader? Il Capo dello stato certamente nomina i ministri
su segnalazione del presidente del consiglio incaricato, ma non può dimenticare
e disconoscere il risultato elettorale. La nascente coalizione giallo-verde ha
presentato al Capo dello Stato il nome di Giuseppe Conte – giurista leggermente
immodesto – e subito si è scatenata la canea contro di lui per alcune sedicenti attribuzioni accademiche risultate poi quasi inesistenti o molto dubbie. Nessun
presidente del consiglio in pectore è stato mai oggetto di tale denigrazione che
parte dagli Stati Uniti d’America. Il difetto di auto incensarsi e di modificare in meglio qualche cursus honorum è un tipico
difetto italico che trova cronaca anche tra alcuni ministri del governo che ci sta
lasciando!
Il Capo dello Stato avrebbe dovuto usare
la “ moral suasion “ in sede dei colloqui preliminari con gli esponenti dei pentastellati
e della lega, esponenti che in tutte le loro dichiarazioni hanno affermato di
tenere nella giusta e doverosa considerazione i desiderata del Capo dello
Stato.
Se il nuovo governo non nascerà
giallo-verde il Capo dello Stato avrà vietato ad una compagine maggioritaria di
non svolgere le funzioni che gli elettori del 4 marzo scorso le hanno affidato, sia pure separatamente, nella speranza di un vero e proprio rivoluzionario cambiamento. E la
sovranità che apparterrebbe al popolo dove va a finire ?
La democrazia deve essere
rispettata sempre non solo quando fa comodo a qualcuno!
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