VIVA LA FRANCIA -
Il ministro delle Finanze francese,
Michel Sapin ha detto”BASTA “!
Finalmente qualcuno capisce qualcosa. Non si può morire guariti!
Il primo obiettivo comune deve essere la crescita e questa non si può fare
strozzando i paesi membri con regole assurde e contraddittorie. Se si pensasse
solo al pareggio di bilancio ed alla riduzione sensibile del debito senza
accrescere le entrate ci sacrificheremmo tutti inutilmente ed alla fine non ci
sarebbe che desolazione e la tenuta del tessuto produttivo e sociale
risulterebbe a rischio. Come mai questi concetti così semplici non vengono
capiti? O forse vengono capiti molto bene dalla Germania che pare abbia in
mente il detto latino “ mors tua vita mea “ !
Non mi piace neanche un poco la “
maestrina dalla penna rossa “ che bacchetta tutti “ gli alunni dal profitto scarso
“ e che invece di aiutarli a migliorare li spinge……… ad abbandonare gli studi
e starsene a casa !
La Francia vuole sottrarsi alla tagliola
dell’austerità pensando dapprima a ristabilirsi e poi a far quadrare i conti e
la maestrina si indispettisce e si infuria addirittura. Noi sappiamo che siamo
stati indisciplinati, che abbiamo sperperato ricchezze e tempo, ma quando siamo
entrati nell’euro non pensavamo mica di perdere tutta la nostra sovranità e
diventare un land tedesco. Ora non siamo sovrani e nemmeno parte integrale
della Germania, cioè non siamo né carne né pesce. Fortunatamente Mario Draghi –
osteggiato decisamente dal governatore della Bundesbank, Jens Weidmann, dal
ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schauble e dalla stessa Angelina Merkel
– ha intrapreso una strada importante, quella dell’indebolimento dell’euro e
della riduzione del suo tasso di interesse vicinissimo ad un valore negativo.
Le merci dell’antico continente, dovrebbero essere più a buon mercato consentendo
quindi alle economie degli Stati membri di migliorare grazie all’incremento delle
esportazioni.
Tutto ciò in generale. In
particolare la situazione italiana è diversa e sensibilmente più critica. Il
problema italiano è la caduta della produzione. Non si produce per mancanza di
finanziamenti e di idee, non si produce soprattutto perché non vi è chi compra
i prodotti che appesantiscono gli scaffali. Gli italiani hanno paura dell’incerto
futuro e non spendono. Poi ci si mette anche il nostro ministro dell’economia Pier
Carlo Padoan che annuncia al popolo che la crisi attuale è peggiore di quella
americana del 1929 aumentando così lo sconforto.
Io spero che la Francia – nostra storica
cugina – diventi capo di una formazione di Stati in difficoltà, ma desiderosi a
fatti e non a parole, di intraprendere le giuste iniziative per uscire dalla
crisi in tempi ragionevoli costringendo la teutonica Angela a capire che la
Comunità Europea non è territorio tedesco e che tutti assieme si deve lavorare
per il bene comune e non solo per difendere il benessere tedesco. Nell’ultima
crisi le banche tedesche erano creditrici
di quasi mille miliardi di dollari nei confronti di Spagna ed Irlanda ( per non
parlare delle Grecia ) ed il 70% di questo ammontare è stato saldato con i Fondi
Salva Stati ai quali pesantemente ha contribuito anche il nostro paese.
Vogliamo pensare solo per un attimo cosa
sarebbe successo alle banche tedesche se non si fosse intervenuto come si è
fatto? Le banche di Angelina sarebbero
state salvate solo con i fondi tedeschi gettando nel baratro la pur brava
Germania che ha fatto per bene i compiti a casa, ma che non le sarebbero stati
sufficienti per continuare ad essere la sedicente prima della classe di….somari!
Angelina, basta! Cominci a stufarci ed il sentimento anti
tedesco comincia a serpeggiare sempre più insistentemente!
Viva l’Italia e soprattutto ora, Viva la Francia!
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